ANCHE I REALI MANGIANO PARMIGIANO

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Il Parmigiano del Principe
di Luca Bonacini
 
Chissà se il Principe Carlo d’Inghilterra mentre assaggiava il Parmigiano del Caseificio Santa Rita in quell’ esclusiva degustazione si sarà immaginato la storia plurisecolare che quel prelibato formaggio rappresenta? Alle prime luci dell’alba la valle che circonda il cinquecentesco castello di Pompeano di Serramazzoni, tornato all’antico splendore, è rigogliosa e piena di vita, ed entrare al Caseificio Santa Rita dove il casaro è già in azione e tutto è pronto perché avvenga quella misteriosa trasformazione, è un po’ come prendere parte a una funzione sacra che ogni mattina si celebra con le medesime regole. Sottoporsi a una levataccia, può essere molto piacevole se si tratta di assistere a un rito che si ripete da più di sette secoli, nel quale la saggia esperienza del casaro si esprime in movimenti veloci e sicuri, un procedimento dove la manualità dell’uomo non è sostituibile da nessuna macchina, e plasmerà l’inconfondibile forma apprezzata a tutte le latitudini e citata dal Boccaccio nel Decamerone. Il caseificio è realizzato ispirandosi ai “caselli” ottagonali di ‘700 e ‘800 che avevano in ogni lato una fase di lavorazione, all’interno si persegue con rigore scientifico la tradizione del buon Parmigiano, ottenuto con latte di vacca bianca modenese, presidio Slow Food, e una particolare attenzione al biologico, che qui è parola d’ordine, la struttura architettonica è di grande impatto scenografico con ampi spazi che accolgono oltre 1000 presenze all’anno, degustazioni e visite guidate, per scoprire tutti i segreti del Re dei formaggi.  Tanti i successi conseguiti da questa cooperativa sociale nata nel 1964  dove si esprimono capacità, estro e voglia di far bene nell’operato dei soci guidati dal Presidente Claudio Poggioli e dal fratello Graziano. Non vi sono soggezioni di sorta ad accettare sfide internazionali apparentemente impossibili, come il conseguimento del primo premio vinto su 142 formaggi bio; o il massimo riconoscimento  ottenuto al concorso europeo dei migliori formaggi duri d’Europa. Difficile rimanere insensibili al fascino del Parmigiano, qualche curva non ha dissuaso chef stellati come Gianfranco Vissani, e Massimo Bottura, musicisti come Francesco Guccini, e Vinicio Capossela, illuminati gourmet come Carlin Petrini, astronauti del calibro di Maurizio Cheli, che si sono arrampicati fin quassù per saperne di più ma anche per assaggiare. Una realtà produttiva modenese di pregio di cui essere fieri, che esporta oltre il 50% del proprio prodotto, spedizioni che raggiungono paesi lontani, e personaggi noti come il Presidente Fidel Castro e il politico Al Gore, portando Modena nel mondo.
Vacca Bianca modenese, una razza quasi estinta.
Pubblicato sul Resto del Carlino il 15 giugno 2012 

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