La pillola antisbronza
non è un farmaco e questa è l’unica certezza che abbiamo Non faccio in tempo ad imparare cosa significa spread che, zac! mi piomba in testa la zeolite, un simpatico minerale di origine vulcaniana (vabbè, vulcanica) che promette sfracelli. Basta ingerire una o due pasticche di questa specie di spugna e sarete assolti da danni epatici, danni da fumo, problemi cerebrali, stress e stanchezza, radicali liberi e contaminazione da isotopi radiottivi, nientemeno! Ma il servizietto che la zeolite svolge al suo meglio è, udite udite, salvarvi da sbronze moleste e pattuglie anti-alcol. Ma cos’è la zeolite e come funziona? Leggiamo sul sito che:
La zeolite è un dispositivo medico composto da zeolite pregiata micronizzata che neutralizza l’etanolo (alcool etilico) di origine naturale, riducendo l’assorbimento di alcool nell’organismo. Grazie all’alto potere assorbente di questo minerale (è stato micronizzato per aumentare al massimo la capacità di assorbimento) si riduce l’assimilazione evitando danni agli organi. Assorbe una quantità determinata (molto oltre il 65%) nello stomaco permettendo di gustare la bevanda limitando la frazione alcoolica prima che entri nel sangue.
La simpatica pilloletta, ha fatto per la prima volta la sua comparsa sui banconi delle farmacie di Genova e da lì vorrebbe conquistare il mondo. C’è però un piccolo problema legato alla definizione commerciale delle pillole. L’Etisorb non è un farmaco, come chiaramente indicato nel sito e sui volantini della pubblicità, ma funziona come tale e viene venduto in farmacia. Il ministero della salute ha negato l’autorizzazione e, per il momento, l’Etisorb va considerato per quello che è: una pillola di silice.
Furiose le reazioni del vicepresidente della società di alcologia, Gianni Testino, che considera l’uso della zoelite come un pericoloso incitamento all’ubriachezza: “ci sono persone che per colpa dell’alcol hanno sofferto tanto: chi si è rovinato la vita, chi ha perso un figlio in un incidente per stato d’ebbrezza, chi ha visto qualcuno investito da guidatori che avevano bevuto troppo. C’è tutto un popolo per cui l’alcol è un nemico, e una pubblicità del genere non può che incrementare le tentazioni e il dolore”
Come dargli torto? Nel volantino, d’altronde, è scritto bello chiaro: “basta una pillola per smaltire l’alcol di 5 bicchieri di vino” e se non è incitamento all’alcolismo questo, ditemi voi qual è.
Senza travestirci da moralisti: meglio bere con garbo e moderazione, ché la pillola salvaciucca non vi guarirà da una prognosi di 60 gg. Salvo complicazioni.
Crediti : Dissapore