il MEGLIO delle DONNE sulla TAVOLA di dicembre

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LA MIA CLASSIFICA
dopo le feste
di Luca Bonacini
La lunga maratona gastronomica natalizia volge al termine e mentre conto i panettoni rimasti sul campo dopo l’estenuante tenzone mi ritrovo a pensare alle donne della nostra vita: mamme, suocere, cognate, mogli, che incuranti dei moti di emancipazione continuano a dedicarsi a noi dando il meglio di sé in cucina. File  al negozio per scegliere le miglior materie prime, e interminabili preparazioni di cucina, che in particolare durante queste giornate di festa impongono duri tour de force. Quanto amore nel mettersi a disposizione perché tutto sia perfetto, in osservanza alla più solida tradizione locale: la spesa, scegliendo gli ingredienti giusti, la preparazione dei tortellini, degli arrosti, dei bolliti, dei tortelli dolci, del pane di Natale, non si tratta solo di cuocere a puntino, ma anche di rendere bello da vedere il piatto di portata presentandolo nel migliore dei modi, e quanto amore nel dedicarsi a queste mansioni mentre gli altri sono seduti a tavola, passione ? Abitudine ? Desiderio di rimarcare un ruolo ? Credo che sia un gran bel modo per  esprimere  amore verso i propri cari dando gioia attraverso il cibo. Inevitabile quanto arduo stilare una classifica dei piatti che più mi hanno colpito, faccio il computo delle cose buone che ho assaggiato durante lo svolgersi di pranzi e cene a casa e fuori, in compagnia di amici o parenti, occasioni conviviali o familiari nelle quali in maniera più parca degli altri anni si è dato fondo alla dispensa, e alla cantina, cercando di vivere il momento insieme ai nostri cari il più intensamente possibile. Un dicembre lungo e ricco di occasioni gastronomiche a cui ho partecipato per lavoro e non, a casa e in alcuni locali, di cui conservo piacevole memoria, ecco alcuni piatti del mio privilegio che non dimenticherò tanto facilmente :
1)Tortellini in brodo di cappone
I piccoli tortellini di mia suocera, preparati slow con gli ingredienti giusti: 4 ore di lavoro per un farne un chilo.
2)Tagliatelle al ragù
Piatto primordiale della Trattoria Secchia, a Soliera (Mo), a cui è difficilissimo sottrarsi. Tra le ricette più amate dal Drake, soprattutto quando le tagliatelle sono asciutte e poco unte.
3)Anolini
Il tradizionale primo piatto in brodo di Parma, di antica memoria. Due piccoli dischetti di pasta ripieni di formaggio Parmigiano e pane grattugiato, oppure nella variante con lo stracotto, preparati da Marco Dalla Bona dell’Osteria Stella d’Oro di Soragna, che mi ricorderò a lungo.
4) Ribollita
Un piatto della tradizione povera toscana, preparato dalla zia Ida di Prato, un eccezionale conubbio di verdure e pane cotti a lungo.
5) Cotechino
Cotto da mia suocera ma preparato con amore dal piccolo produttore Case Sparse di Bomporto, ancora come una volta.
6)Arrosto di maiale
Selezionato non dal solito macellaio di fiducia ma senti questa, dal banco carni di Esselunga: un filone di suino arrosto con aromi e una cottura lenta che ne ha esaltato la consistenza e il sapore.
7)Insalata Russa
Maionese fatta in casa, verdure cotte, giardiniera di verdura, carote, piselli, patate, un delizioso contorno, con cui da solo potrei pranzare.
8)Fegatini
Piccoli pezzetti di fegato avvolti con pancetta, e passati alla piastra, preparati da Federico Preti dell’Osteria La Verna a Casola di Montefiorino, imperdibili.
9)Tortelli fritti, con il Savor
Pasta frolla e all’interno l’impareggiabile ripieno di Savor, una speciale confettura a base di marmellata, uvetta sultanina, pinoli, frutta secca, mele cotogne, pere, mele renette, gherigli di noci, castagne, saba.
10)Torta di ricotta
Un dolce classico con una frolla e un ripieno deliziosi che ho assaggiato in 15 versioni differenti, mentre partecipavo alla giuria di un corso di pasticceria presso Alma, la Scuola Internazionale di Cucina all’interno della Reggia di Colorno (Pr), presieduta dall’inarrivabile Gualtiero Marchesi.
11)Frittellozzi
Tradizionali frittelle di castagne buonissime. Mia moglie finalmente me li ha preparati dopo che la assillavo da mesi, e ha superato sé stessa. Un impasto di farina di castagne, acqua, 2 cucchiai di olio e uvetta sultanina, ottenuta una colla se ne versano cucchiaiate in olio ben caldo. Dopo aver fritto e scolato, spolverare con zucchero a velo e abbinare a ricotta fresca.
12)Tra i vini da ricordare :
Un eccezionale biodinamico ancestrale reggiano di cui non ho fatto in tempo a vedere l’etichetta; Lambrusco, Pignoletto, e un passito di lambrusco di Fregni – Bomporto (Mo); il Rosè Brut della Cantina della Volta; il Vino della Pace della cantina di Cormons; e lo strepitoso Cabernet Sauvignon Stefano Ricci 2010 selezione Giorgio Pinchiorri.
PS:
Che ne dite di inviarci i cinque eccezionali piatti
e vini delle vostre Feste ?

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