LAMBRUSCO a CASTELLO

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grande successo 
alla seconda edizione di
To Be Lambrusco 
al Castello di Levizzano

di Luca Bonacini
immagini di Roberto Carnevali

Suggestivi
castelli e magioni di epoca medievale appartenuti all’antico casato dei Rangoni,
punteggiano la collina modenese, oggi quasi tutti attentamente restaurati, e alcuni
divenuti sede del locale Municipio. Levizzano
è forse uno dei più caratteristici, raggiungibile in pochi minuti di auto da
Modena, con il castello e le mura
merlate che vigilano sul piccolo borgo
circondato da dolci declivi, verdi
colline tratteggiate da lunghi e ordinati filari di vite, case coloniche e
stalle lambite da bianche carraie. Ci troviamo nei feudi del lambrusco, tra queste colline scorrono tonnellate di
bollicine rosse, ma solo una parte rimarrà nei dintorni, la maggior quantità
raggiungerà insieme al Sorbara e al Salamino di Santa Croce l’Italia e l’estero. 

In questa cornice suggestiva si è svolta a cura dell’associazione di produttori
“Simposio dei Lambruschi” la seconda
edizione di “To Be Lambrusco”, una
kermesse giunta alla seconda edizione che ha fatto registrare una grande partecipazione
di pubblico. Banchi d’assaggio dei 35 produttori provenienti dalle quattro
provincie del lambrusco: Modena, Reggio,
Parma, Mantova
; laboratori per i bambini; degustazioni guidate con slow
food; un convegno sull’ export del lambrusco; uno sul rapporto con la carta
stampata, e una cena di gala ad opera di famosi chef. Molto da vedere, tanto da ascoltare e altrettanto da
assaggiare
in questa due giorni che parla a tutto campo delle bollicine più
vendute al mondo, alla quale sono stati invitati giornalisti ed esperti del
settore come Davide Oltolini, Laura
Franchini, Giorgio Melandri, Marco Tonelli
; chef come: Romano Tamani, Giovanna Guidetti, Gianni D’Amato; sommelier come Alessandro Scorsone

Le Sale medievali
del castello erano quasi tutte occupate dai produttori comodamente posizionati
per far assaggiare il meglio della propria annata, e uno spazio era dedicato a
un servizio di ristorazione veloce a cura del ristorante Tonozzi a base di ottime crescentine con il lardo e i
salumi, e all’esterno anche i buonissimi
borlenghi
con diverse farciture di Federica
e Claudio Bortolotti di Castelvetro
, l’unica contaminazione dalla
tradizione modenese pura, era rappresentata da un piccolo produttore trentino
di succo naturale di mela, peraltro buonissimo. Un occasione unica di confronto
e dibattito con un programma nutrito di iniziative a favore del lambrusco,
assolutamente da ripetere. Un evento autoprodotto e fortemente voluto dalla
volontà dei piccoli produttori del “Simposio
dei Lambruschi”
, premiato da una considerevole affluenza di pubblico, e da
un’ ottimo riscontro avuto dai media, decisamente un appuntamento
irrinunciabile per i fan del lambrusco, una kermesse che, ci assicurano gli
organizzatori, il prossimo anno diverrà itinerante

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