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il caffè sospeso
di Luca Bonacini
Quella del “Caffè Sospeso”, era un’usanza del
passato davvero molto curiosa: a Napoli
chi era meno abbiente, se aveva un po’ di fortuna, poteva trovare al bar un
caffè in omaggio pagato da un precedente avventore, che lo lasciava in
‘sospeso’ per persone che non potevano permetterselo. Non si trattava di
elemosina ma di un atto di condivisione dei problemi, una sorta di solidarietà
e comprensione verso chi aveva meno, ad opera di anime nobili. Qualcosa del
genere sta tornando ad accadere. Matteo Stefani, del Bar Blu in via Carmagnola a
Milano e una fidanzata di Napoli, ha deciso di adottare il sistema,
allargandolo per giunta ad altre categorie merceologiche: anche spumante, birra
e cocktail, per esempio, per chi non se la passa bene. Tutto annotato su una
lavagnetta, con la situazione dei “sospesi” a disposizione. Qualcuno potrebbe
approfittarsene, e forse non mancheranno gli “imbucati”, ma che bella questa iniziativa
in un momento cosi.
passato davvero molto curiosa: a Napoli
chi era meno abbiente, se aveva un po’ di fortuna, poteva trovare al bar un
caffè in omaggio pagato da un precedente avventore, che lo lasciava in
‘sospeso’ per persone che non potevano permetterselo. Non si trattava di
elemosina ma di un atto di condivisione dei problemi, una sorta di solidarietà
e comprensione verso chi aveva meno, ad opera di anime nobili. Qualcosa del
genere sta tornando ad accadere. Matteo Stefani, del Bar Blu in via Carmagnola a
Milano e una fidanzata di Napoli, ha deciso di adottare il sistema,
allargandolo per giunta ad altre categorie merceologiche: anche spumante, birra
e cocktail, per esempio, per chi non se la passa bene. Tutto annotato su una
lavagnetta, con la situazione dei “sospesi” a disposizione. Qualcuno potrebbe
approfittarsene, e forse non mancheranno gli “imbucati”, ma che bella questa iniziativa
in un momento cosi.
Crediti: Scatti di Gusto