LUCA GARDINI
Un sommelier sul tetto del mondo
di Luca Bonacini
Luca Gardini da alcune settimane ha
inaugurato il blog su Panorama, e un’interessante rubrica, un occasione per saperne di più sui grandi vini del mondo, ma anche
su gli onesti vini che possiamo trovare dietro casa, a patto che siano fatti
con passione. Segnalazioni e riflessioni
raccontate da un grande del mondo del vino, che ha guadagnato le medaglie sul
campo attraverso un percorso di studio e conoscenza alla corte dei grandi.
Scorrere le tappe della sua vita è entusiasmante, umiltà, ricerca, confronto, e
tanto lavoro, alternando sfide impossibili che potrebbero atterrire il più consumato
professionista, collezionando un crescendo di risultati personali e
professionali che lo hanno portato fino al più alto gradino. Il Messner del vino come qualcuno lo ha
definito ha superato sé stesso con il conseguimento il 12 ottobre del 2010 del
premio di miglior sommelier del mondo. La competizione, svoltasi nel corso del
meeting annuale della Worldwide Sommelier Association, dura due giorni durante
i quali i concorrenti si sfidano a colpi
di calice e degustazione, ma non solo; i partecipanti devono dimostrare la
loro preparazione in campi che esulano quelli del vino: dall’acqua alla
cioccolata, dalla birra ai distillati, tutto ciò che concerne il mondo
dell’enogastronomia diviene oggetto di
prove pratiche e questionari scritti. E poi ancora: degustazioni scritte in
lingua inglese, preparazione di abbinamenti cibo-vino, la prova di servizio e
la degustazione alla cieca. Così
descrive Luca il momento della sua
personale degustazione:
inaugurato il blog su Panorama, e un’interessante rubrica, un occasione per saperne di più sui grandi vini del mondo, ma anche
su gli onesti vini che possiamo trovare dietro casa, a patto che siano fatti
con passione. Segnalazioni e riflessioni
raccontate da un grande del mondo del vino, che ha guadagnato le medaglie sul
campo attraverso un percorso di studio e conoscenza alla corte dei grandi.
Scorrere le tappe della sua vita è entusiasmante, umiltà, ricerca, confronto, e
tanto lavoro, alternando sfide impossibili che potrebbero atterrire il più consumato
professionista, collezionando un crescendo di risultati personali e
professionali che lo hanno portato fino al più alto gradino. Il Messner del vino come qualcuno lo ha
definito ha superato sé stesso con il conseguimento il 12 ottobre del 2010 del
premio di miglior sommelier del mondo. La competizione, svoltasi nel corso del
meeting annuale della Worldwide Sommelier Association, dura due giorni durante
i quali i concorrenti si sfidano a colpi
di calice e degustazione, ma non solo; i partecipanti devono dimostrare la
loro preparazione in campi che esulano quelli del vino: dall’acqua alla
cioccolata, dalla birra ai distillati, tutto ciò che concerne il mondo
dell’enogastronomia diviene oggetto di
prove pratiche e questionari scritti. E poi ancora: degustazioni scritte in
lingua inglese, preparazione di abbinamenti cibo-vino, la prova di servizio e
la degustazione alla cieca. Così
descrive Luca il momento della sua
personale degustazione:
«
Appena ho messo il naso nei tre bicchieri mi sono reso conto che quei vini li
conoscevo. Acidità, note agrumate, il primo poteva essere un Sancerre 2008 e lo
era. Il secondo era animale, pieno, un po’ terroso, polveroso, mascolino, bello
concentrato, speziato. Poteva essere un Taurasi, un Montepulciano, era del
Centro Italia. Ho detto Montepulciano d’Abruzzo e ho avuto ancora ragione. Il
terzo era facile perché la sua inconfondibile nota di zabaione cotto mi guidava
verso lo Sherry: ho detto Palo Cortado di venticinque anni. Ne aveva trenta, ma
è andata bene ugualmente. Sono stato
l’unico a indovinare tutti e tre i vini proposti: il
conduttore della serata ha detto che ero “un mostro” ».
Appena ho messo il naso nei tre bicchieri mi sono reso conto che quei vini li
conoscevo. Acidità, note agrumate, il primo poteva essere un Sancerre 2008 e lo
era. Il secondo era animale, pieno, un po’ terroso, polveroso, mascolino, bello
concentrato, speziato. Poteva essere un Taurasi, un Montepulciano, era del
Centro Italia. Ho detto Montepulciano d’Abruzzo e ho avuto ancora ragione. Il
terzo era facile perché la sua inconfondibile nota di zabaione cotto mi guidava
verso lo Sherry: ho detto Palo Cortado di venticinque anni. Ne aveva trenta, ma
è andata bene ugualmente. Sono stato
l’unico a indovinare tutti e tre i vini proposti: il
conduttore della serata ha detto che ero “un mostro” ».
Questa settimana su Panorama
c’è
la classifica ragionata dei migliori 100
vini del mondo, di Luca Gardini; le
aste d’Oriente di Andrea Battilani; un’intervista di Bruno Petronilli all’importatore
di vini Paolo Repetto; i vini che
piacciono ai giovani di Pierluigi Gorgoni e un intervista di Andrea
Grignaffini e Luca Bonacini al maestro Giorgio
Pinchiorri.
la classifica ragionata dei migliori 100
vini del mondo, di Luca Gardini; le
aste d’Oriente di Andrea Battilani; un’intervista di Bruno Petronilli all’importatore
di vini Paolo Repetto; i vini che
piacciono ai giovani di Pierluigi Gorgoni e un intervista di Andrea
Grignaffini e Luca Bonacini al maestro Giorgio
Pinchiorri.