Scoprire
Chioggia
la piccola Venezia
La tranquillità delle calli e dei ponti, il radicchio
rosso, le tipicità, e la buona cucina di mare della piccola Venezia, meritano
il viaggio
rosso, le tipicità, e la buona cucina di mare della piccola Venezia, meritano
il viaggio
di Luca Bonacini
Prigioniero
ormai da anni nel tunnel emiliano del maiale, riconosco di aver dedicato poco
tempo a pesce e verdure, fatto salvo le degustazioni a cui mi sottopongo
settimanalmente tra Milano Verona e Bologna. Questo invito di Federico Menetto geniale event manager, giunge proprio a proposito,
e mi consente finalmente di visitare Chioggia, che mi hanno sempre detto essere
bellissima. Arriviamo nella cittadina lagunare con tutta calma, in poco meno di
tre ore da Modena, per partecipare a “Insieme
con gusto”, una simpatica kermesse ormai consolidata che raccoglie
centinaia di appassionati dell’agroalimentare, e dell’eno gastronomia locale incentrata
sui mille piatti ottenibili con il radicchio rosso.
ormai da anni nel tunnel emiliano del maiale, riconosco di aver dedicato poco
tempo a pesce e verdure, fatto salvo le degustazioni a cui mi sottopongo
settimanalmente tra Milano Verona e Bologna. Questo invito di Federico Menetto geniale event manager, giunge proprio a proposito,
e mi consente finalmente di visitare Chioggia, che mi hanno sempre detto essere
bellissima. Arriviamo nella cittadina lagunare con tutta calma, in poco meno di
tre ore da Modena, per partecipare a “Insieme
con gusto”, una simpatica kermesse ormai consolidata che raccoglie
centinaia di appassionati dell’agroalimentare, e dell’eno gastronomia locale incentrata
sui mille piatti ottenibili con il radicchio rosso.
L’isola di Chioggia è uno
splendido luogo dove andare per ritrovarsi, perché non farlo allora mentre è in
corso questa ricca kermesse ? Un’allegra cenetta al ristorante Mano Amica proprio in centro, in piazza Vigo, dove
prendiamo subito confidenza con la qualità del pescato lagunare preparato dallo
chef Alberto Capo che ci prepara una
serie di deliziosi assaggi marinari: sarde in saor, baccalà mantecato, polentina
pesci marinati e gamberi fritti, cicale di mare, canestrelli, capesante, e un
risotto all’asparago e gamberi che si fa dare del lei, il tutto servito con
gentilezza e cordialità. Il maltempo imperversa e mentre l’acqua sale, (chissà
se domattina troveremo la macchina a mollo in Laguna ?) raggiungiamo la camera all’albergo Domus Clugiae, antico nome
della città di Chioggia, in Calle Luccarini. Un elegante palazzo nobiliare
ristrutturato con gusto, ora adibito a resort, con grandi spazi comuni e camere
ampie e pulite. All’indomani, dopo una buona notte di sonno senza sogni, e un
abbondante colazione, ci starebbe proprio bene una corsetta, (nelle trasferte
prendo sempre con me scarpette e tuta, che puntualmente rimangono in valigia), ma
decido lo stesso di smaltire in modo soft, basterà una passeggiata tra calle e
ponti della piccola Venezia come
viene chiamata questa deliziosa città
lagunare ricca di storia, un gruppo di isolette divise da canali e
collegate fra loro da ponti, con l’inconfondibile decumano romano e la
struttura a lisca di pesce intuibile in modo evidente dall’alto.
splendido luogo dove andare per ritrovarsi, perché non farlo allora mentre è in
corso questa ricca kermesse ? Un’allegra cenetta al ristorante Mano Amica proprio in centro, in piazza Vigo, dove
prendiamo subito confidenza con la qualità del pescato lagunare preparato dallo
chef Alberto Capo che ci prepara una
serie di deliziosi assaggi marinari: sarde in saor, baccalà mantecato, polentina
pesci marinati e gamberi fritti, cicale di mare, canestrelli, capesante, e un
risotto all’asparago e gamberi che si fa dare del lei, il tutto servito con
gentilezza e cordialità. Il maltempo imperversa e mentre l’acqua sale, (chissà
se domattina troveremo la macchina a mollo in Laguna ?) raggiungiamo la camera all’albergo Domus Clugiae, antico nome
della città di Chioggia, in Calle Luccarini. Un elegante palazzo nobiliare
ristrutturato con gusto, ora adibito a resort, con grandi spazi comuni e camere
ampie e pulite. All’indomani, dopo una buona notte di sonno senza sogni, e un
abbondante colazione, ci starebbe proprio bene una corsetta, (nelle trasferte
prendo sempre con me scarpette e tuta, che puntualmente rimangono in valigia), ma
decido lo stesso di smaltire in modo soft, basterà una passeggiata tra calle e
ponti della piccola Venezia come
viene chiamata questa deliziosa città
lagunare ricca di storia, un gruppo di isolette divise da canali e
collegate fra loro da ponti, con l’inconfondibile decumano romano e la
struttura a lisca di pesce intuibile in modo evidente dall’alto.
In un
battibaleno arriva mezzogiorno ed è già ora di pranzo, non che la cosa mi
dispiaccia, questa è un’ affascinante città e si mangia davvero bene, soprattutto
se si è consigliati al meglio da una guida come Federico Menetto. Eccoci al ristorante El Gato, chiamato cosi dal simpatico
soprannome che i veneti attribuiscono al leone, simbolo di Venezia, situato in
Corso del Popolo, accanto al campanile di S. Andrea dove le ore vengono
scandite dall’orologio più antico del mondo. Qui ci sono Karen e Tiziano ad
accoglierci, in un ambiente caldo ed elegante dove predomina il bianco e impera una cucina di pesce ai più alti
livelli, qui tocchiamo il cielo con un dito. Una tavolata allegra e coinvolgente
mentre si susseguono portate deliziose ed amene e di grande equilibrio. Tra gli ospiti, c’è Peppe Zullo,
allevatore, ristoratore, e produttore di eccellenze della Puglia; c’è Daniele
Gaudioso giornalista del Gambero Rosso; Federico Malgarini giornalista di
LiveIn e Grazia; Alessandro Boscolo Agostini, fotografo dal fine pensiero.
battibaleno arriva mezzogiorno ed è già ora di pranzo, non che la cosa mi
dispiaccia, questa è un’ affascinante città e si mangia davvero bene, soprattutto
se si è consigliati al meglio da una guida come Federico Menetto. Eccoci al ristorante El Gato, chiamato cosi dal simpatico
soprannome che i veneti attribuiscono al leone, simbolo di Venezia, situato in
Corso del Popolo, accanto al campanile di S. Andrea dove le ore vengono
scandite dall’orologio più antico del mondo. Qui ci sono Karen e Tiziano ad
accoglierci, in un ambiente caldo ed elegante dove predomina il bianco e impera una cucina di pesce ai più alti
livelli, qui tocchiamo il cielo con un dito. Una tavolata allegra e coinvolgente
mentre si susseguono portate deliziose ed amene e di grande equilibrio. Tra gli ospiti, c’è Peppe Zullo,
allevatore, ristoratore, e produttore di eccellenze della Puglia; c’è Daniele
Gaudioso giornalista del Gambero Rosso; Federico Malgarini giornalista di
LiveIn e Grazia; Alessandro Boscolo Agostini, fotografo dal fine pensiero.
Arrivano
in successione una delicata zuppetta di pesce; capesante con tipiche castraure
(deliziosi piccoli carciofi) tirati in padella; seguiti da una magistrale
texture crema di patate con moscardini e pesce di Laguna e per finire un
imperdibile risotto ai gamberi e tartufo nero. Non era certo un aperitivo con
cicheti come qualcuno aveva detto sarebbe stato, ma un lauto pranzo con un
eccezionale qualità di materie prime, lavorate con abilità e sapienza. Come
ultima tappa, raggiungiamo a questo punto l’ Orto Mercato di Chioggia, nel
quale si svolge la kermesse, ci accoglie il
Presidente Dott. Marco Boscolo, accompagnandoci a un caratteristico ristorante,
attraverso una lunga serie di stand con prodotti tipici locali che offrono
degustazioni ininterrotte sul meglio che può offrire Chioggia e il suo
territorio. Il radicchio rosso la fa da padrone, proposto in molteplici
abbinamenti, gli strepitosi ravioli di Raimondo Mendolia (www.raimondomendolia.it), gli spaghettoni, le polpette, le salse, e
addirittura il gelato, il sorbetto, il ghiacciolo, e la birra (www.larebosola.it). C’è da divertirsi
ad assaggiare le innumerevoli varianti che la creatività dell’uomo riesce a
inventarsi con un prodotto della terra cosi ameno, certo è una missione che va
eseguita con la massima professionalità, esercitando con rigore scientifico la
regola aurea del consumato degustatore, nella quale confesso di non riuscire
mai a dare il meglio di me: piccole porzioni.
in successione una delicata zuppetta di pesce; capesante con tipiche castraure
(deliziosi piccoli carciofi) tirati in padella; seguiti da una magistrale
texture crema di patate con moscardini e pesce di Laguna e per finire un
imperdibile risotto ai gamberi e tartufo nero. Non era certo un aperitivo con
cicheti come qualcuno aveva detto sarebbe stato, ma un lauto pranzo con un
eccezionale qualità di materie prime, lavorate con abilità e sapienza. Come
ultima tappa, raggiungiamo a questo punto l’ Orto Mercato di Chioggia, nel
quale si svolge la kermesse, ci accoglie il
Presidente Dott. Marco Boscolo, accompagnandoci a un caratteristico ristorante,
attraverso una lunga serie di stand con prodotti tipici locali che offrono
degustazioni ininterrotte sul meglio che può offrire Chioggia e il suo
territorio. Il radicchio rosso la fa da padrone, proposto in molteplici
abbinamenti, gli strepitosi ravioli di Raimondo Mendolia (www.raimondomendolia.it), gli spaghettoni, le polpette, le salse, e
addirittura il gelato, il sorbetto, il ghiacciolo, e la birra (www.larebosola.it). C’è da divertirsi
ad assaggiare le innumerevoli varianti che la creatività dell’uomo riesce a
inventarsi con un prodotto della terra cosi ameno, certo è una missione che va
eseguita con la massima professionalità, esercitando con rigore scientifico la
regola aurea del consumato degustatore, nella quale confesso di non riuscire
mai a dare il meglio di me: piccole porzioni.