Abruzzo.
L’olio
agrumato conquista il tre cappelli giapponese Tetsuya
agrumato conquista il tre cappelli giapponese Tetsuya
Lui
il panettone lo preferisce con l’olio e per giunta agrumato, anziché con il
burro. Wakuda Tetsuya, chef nippo-australiano di stanza a Sydney, al timone
della cucina del tristellato tricapellato Tetsuya’s e giudice nell’edizione
australiana di MasterChef, al panettone con olio al sapore di agrumi,
rigorosamente made in Italy, ha già dato la sua benedizione.
il panettone lo preferisce con l’olio e per giunta agrumato, anziché con il
burro. Wakuda Tetsuya, chef nippo-australiano di stanza a Sydney, al timone
della cucina del tristellato tricapellato Tetsuya’s e giudice nell’edizione
australiana di MasterChef, al panettone con olio al sapore di agrumi,
rigorosamente made in Italy, ha già dato la sua benedizione.
E’
stato amore al primo assaggio. Precisamente quando Tetsuya ha testato il
panettone “light” al Salone agroalimentare di Singapore e, nonostante la
dimestichezza con gli oli agrumati (li acquista da tempo per il suo ristorante
dal produttore abruzzese Esperidia di Lanciano) lo ha trovato “sorprendente”,
“lo ha divorato” e “lo ha adottato”, come racconta il presidente dell’azienda
alimentare Francesco Ricci. Che precisa: “L’olio arriva, rigorosamente, dalle
piantagioni di ulivo del nostro territorio. Usiamo il nostro ‘Agrumato‘,
marchio registrato. Ne produciamo al limone, al cedro, al mandarino,
all’arancia, all’arancia amara e al bergamotto. Per il panettone usiamo
prevalentemente l’agrumato all’arancia e al mandarino, ma anche le versioni con
l’agrumato al cedro e al limone sono state molto apprezzate”. Niente burro
quindi e niente grassi diversi dall’olio extravergine di oliva. Il panettone
viene lavorato e prodotto in laboratori del territorio abruzzese con l’ausilio
dell’esperto dolciario Angelo Ciaprini, nipote di Angelo Motta, l’inventore del
Buondì.
stato amore al primo assaggio. Precisamente quando Tetsuya ha testato il
panettone “light” al Salone agroalimentare di Singapore e, nonostante la
dimestichezza con gli oli agrumati (li acquista da tempo per il suo ristorante
dal produttore abruzzese Esperidia di Lanciano) lo ha trovato “sorprendente”,
“lo ha divorato” e “lo ha adottato”, come racconta il presidente dell’azienda
alimentare Francesco Ricci. Che precisa: “L’olio arriva, rigorosamente, dalle
piantagioni di ulivo del nostro territorio. Usiamo il nostro ‘Agrumato‘,
marchio registrato. Ne produciamo al limone, al cedro, al mandarino,
all’arancia, all’arancia amara e al bergamotto. Per il panettone usiamo
prevalentemente l’agrumato all’arancia e al mandarino, ma anche le versioni con
l’agrumato al cedro e al limone sono state molto apprezzate”. Niente burro
quindi e niente grassi diversi dall’olio extravergine di oliva. Il panettone
viene lavorato e prodotto in laboratori del territorio abruzzese con l’ausilio
dell’esperto dolciario Angelo Ciaprini, nipote di Angelo Motta, l’inventore del
Buondì.
Il
nuovo panettone viene già esportato in Germania, negli Usa, in Canada, in
Australia e in Giappone. Distribuzione a dir poco selettiva in Italia: solo qualche enoteca e negozio specializzato
(distribuisce la Alpha di Monselice, Padova).
nuovo panettone viene già esportato in Germania, negli Usa, in Canada, in
Australia e in Giappone. Distribuzione a dir poco selettiva in Italia: solo qualche enoteca e negozio specializzato
(distribuisce la Alpha di Monselice, Padova).
Link; Scatti di Gusto – agi.it Immagine:
blog.cityeats.com
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