Il nuovo direttore della Guida Michelin Italia

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Insediato il nuovo
direttore della Guida Michelin
la
guida più seguita e criticata d’Italia ha il nuovo direttore



Erano trascorsi alcuni mesi di enigmatico interregno,
dopo l’annuncio a novembre del ritiro di
Fausto Arrighi, da 35 anni in forza alla “Guida Rossa”
, e negli ultimi
sette anni autorevole direttore Italia. E’ stato testimone dei momenti più
importanti dell’alta cucina italiana degli ultimi quattro decenni, una forte
connotazione regionalistica, e una graduale evoluzione, verso un’identità
riconosciuta oggi in tutto il mondo. Rispose
all’annuncio di un quotidiano, ed entrò nell’entourage della guida più seguita
e criticata d’Italia
, e nel mondo patinato dell’alta ristorazione, ma
sempre in punta di piedi, senza mai desiderare di apparire, mantenendo quel
tono di riservatezza che caratterizza tutti gli uomini Michelin. Una vera e
propria istituzione la Michelin, nata in Francia nel 1900, quando veniva data
in regalo a chi acquistava i pneumatici Michelin. 



Strumento inseparabile del globe trotter che si rispetti, indica
dal 1930 con le stelle (da una a tre) i ristoranti migliori. Risale al 1956 la
prima edizione italiana, che però arrivava solo fino alla linea Gotica, ed era
intitolata “Dalle Alpi a Siena”. Nel ’57 i rilievi degli ispettori
rigorosamente in incognito, coordinati dal primo direttore Italia Piero
Antolini, si estesero a tutta la penisola, nel ’59 a 81 locali da Nord a Sud,
ma fu solo nell’86 che vennero
attribuite le prime tre stelle italiane, era Gualtiero Marchesi, lo chef della
svolta,
a Milano in Bonvesin della Riva. Ora i giochi sono fatti, dall’1
giugno la Guida Michelin Italia ha un nuovo caporedattore. Il mondo dell’Haute Cusine
ha atteso trepidante questo momento, il nuovo insediamento porterà dei
cambiamenti nella filosofia e nei criteri ? Vi saranno clamorosi capovolgimenti
a novembre, alla presentazione della Guida Michelin 2014 ? Lo sapremo solo
vivendo. Quello che è certo e che sarà Sergio
Lovrinovich, milanese, a guidare la Guida Michelin Italia per i prossimi
decenni
. Classe 1976, diplomato nel 1995 all’Istituto Carlo Porta, prima di
lavorare per la Rossa, più di un anno fa, ha maturato un’esperienza quasi ventennale presso importanti alberghi e ristoranti
in Italia,
Inghilterra e negli Stati Uniti, tra cui Gualtiero Marchesi a
Erbusco (BS), Il Giardinetto a Londra e il Grand Hotel et de Milan a Milano. Sarà
uno dei dieci critici più influenti d’Italia, ma lo attendono almeno 200 giorni
all’anno di rilievi nei ristoranti italiani più meritevoli, 5 giorni all’anno
di trasferte per 48 settimane. Un ruolo acclamato e invidiato che lo porterà a
decretare  la consueta pioggia di stelle,
deliberando cosi il successo o la debacle dei più famosi chef d’Italia. Continuerà nel segno del suo predecessore che
aveva aperto ai giovani ? Siamo certi di si
, saprà far bene, indicando la
strada da seguire, e individuando i cavalli di razza di domani.

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