LE 10 MIGLIORI PIZZE secondo il GAMBERO

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Guida Pizzerie
d’Italia 2014 del Gambero Rosso. Le 10 migliori tre spicchi
di Vincenzo Pagano

Indovinate
dove sarà presentata la nuovissima Guida del Gambero Rosso 2014 dedicata alle
Pizzerie d’Italia? Non a Roma, come d’abitudine con le guide a carattere
nazionale, ma a Napoli
. Decisione che potrebbe suonare strana se non fosse che
c’è da mettere una toppa a quanto accaduto l’anno scorso con la Guida
Ristoranti d’Italia 2013. Una mezza rivoluzione con pizzaioli napoletani pronti
a mettere all’indice la pubblicazione gamberacea che aveva messo sul trono
d’Italia I Tigli di Simone Padoan in Veneto e Gino Sorbillo o Enzo Coccia uno
scalino sotto.
Tre spicchi (di pizza, il metro di giudizio come si leggeva
nella guida all’uso: LE MIGLIORI PIZZERIE sono contraddistinte da uno, due, tre
spicchi, a seconda del grado di “eccellenza”) contro due spicchi.
Per
il presidente del Gambero Rosso, Paolo Cuccia: “L’area metropolitana di Napoli
è sempre più strategica per il nostro marchio. Insieme all’ente camerale
partenopeo stiamo lavorando per realizzare iniziative di formazione e di
promozione dei prodotti e delle potenzialità del territorio regionale, anche in
funzione del prossimo importante appuntamento con l’Expo di Milano”.
Con
queste premesse, la squadra capitanata da Laura Mantovano sarà scesa in
profondità per cancellare quell’idea di superficialità, riconosciuta anche
dagli stessi vertici del Gambero Rosso (Paolo Cuccia qualche giorno fa è
ritornato sullo scivolone delle pizze), e si sarà mossa con passo felpato.
Il
“dammi il cinque” ovviamente scatterà un minuto dopo l’annunciazione delle
pizzerie cui sono andati i Tre Spicchi e gli eventuali premi tra cui si
vocifera quello dell’abbinamento con il vino. L’indicazione degli sponsor,
tutti extrasettore tranne i forni Valoriani, non aiuta a individuare le
categorie.
Franco Pepe
Dalla
guida dell’anno scorso dei ristoranti arriva il primo dubbio. Tre spicchi
all’Antica Pizzeria Pepe. Anche se la legenda parlava di migliori pizzerie, i
tre spicchi furono assegnati piuttosto alla pizza di Mister Muscolo Franco
Pepe, l’artigiano dell’impasto che lavora tutto a mano. Pizza e non pizzeria (e
fu uno dei motivi di rimostranza) per cui quest’anno la splendida nuova sede di
Pepe in Grani facilmente esporrà la targa del Gambero Rosso. Tre Spicchi (e la
curiosità di vedere se Caiazzo riuscirà ad avere ben 2 Tre Spicchi).
Simone Padoan
Non
ci sono nemmeno dubbi per una riconferma ai vertici dell’eccellenza per Simone
Padoan con la sua pizza di ricerca vista anche a Identità Golose in abbinamento
con i distillati. La Guida delle Pizzerie d’Italia dovrebbe fotografare quindi
diverse realtà del Paese. Se per la Campania la denominazione sarà pizza
napoletana e a Roma dovrebbe spopolare la pizza a taglio, per il nord resta da
scoprire se si utilizzerà la formula pizza gourmet che ha creato numerosi mal
di pancia per via dell’identificazione con alto costo che è il contrario di
prezzo pop della napoletana (e comunque gourmet). Tre Spicchi.
Bruno De Rosa
Sempre
al nord, dovrebbe entrare anche Tric Trac, solida pizzeria e punto di
riferimento per gli appassionati della pizza dell’area milanese che nell’unico
Campionato Italiano della Pizza si è dovuto arrendere solo a Sforno di Roma
conquistando un meritatissimo secondo posto nella classifica Resto d’Italia.
Dovrebbe valere un Tre Spicchi, ma forse saranno solo Due Spicchi e comunque
meglio dell’oblio della guida ristoranti dell’anno scorso.
Renato Bosco
E
dall’oblio dovrebbe uscire anche il talentuoso Renato Bosco con il suo Saporè,
restiamo sempre in Veneto, che ha molto da dire con la sua pizza a taglio iper
soffice. L’ultimo assaggio che ricordo sarebbe da Tre Spicchi, ma volendo pensare
a una classifica in cui King Padoan è al vertice non è escluso che debba
accontentarsi di soli Due Spicchi.
Marzia Buzzanca
Donne
pizzaiole ne sono venute poche in Italia dopo Sofia Loren impegnata con la
pizza fritta nel 1954 a Materdei e Marzia Buzzanca con il suo Percorsi di Gusto
all’Aquila (centro storico) è una di loro. La sua tecnica è vicina a quella di
Renato Bosco cui ha sempre dichiarato di ispirarsi e l’anno scorso, a
differenza del suo “maestro”, era presente nella guida con Due Spicchi. Nel
clima di generale revisione delle classifiche potrebbe aspirare ad essere
eccellenza piena dell’Abruzzo.
Stefano Callegari
Tre
Spicchi sicuri per uno dei pochi concept-pizzaioli italiani pronto a rivedere
il concetto di pizza napoletana cui si ispira ma si distacca con invenzioni da
manuali. Oltre alla celeberrima Cacio e Pepe (per cui si è inventato una
lavorazione a ghiaccio), c’è la pizza lasagna e il rosettone che ha spopolato
durante la Festa della Pizza e alla Pizza delle Stelle a Vico Equense. La sua
esposizione mediatica nell’ultimo anno è aumentata proporzionalmente ai
risultati. Tre gli indirizzi, 00100 (con i trapizzini), Sforno (il primo) e
Tonda (con forno napoletano 100%), che gli potrebbero permettere uno strike
impossibile per il resto d’Italia.
Giancarlo Casa
Possiamo
dire che con lui e la sua Gatta Mangiona la pizza buona che guarda con un
occhio a Napoli è arrivata a Roma? Senza voler fare l’esegesi di una pizzeria
che è punto di riferimento indiscusso della città, la Guida del Gambero Rosso
ha l’occasione di correggere una svista madornale: solo Due Spicchi nella guida
2013. Quest’anno va da sè, il punteggio sale a Tre Spicchi (altrimenti si
prevedono manifestazioni sotto la sede del Gambero che non è nemmeno troppo
lontana) e ci vorrebbe qualcosa per lavare l’onta del punteggio dell’anno
scorso. Io direi champagne (che se ci fosse il premio bollicine sarebbe sicuro
appannaggio della Gatta). Tre Spicchi per acclamazione.
Gabriele Bonci
Il
Michelangelo della Pizza non aveva nemmeno una nicchietta nella galleria della
guida nazionale dell’anno scorso. Pizzarium non è una pizzeria dove sedersi, ma
una pizzeria a taglio e quindi l’esclusione potrebbe essere giustificata.
Cambiato il criterio su una guida all pizza resta solo un dubbio: che si tratti
di pizzerie come detto nel titolo e allora la mancanza di tavolini potrebbe
essere fatale a Bonci. Tre Spicchi perché siamo fan del tagliere e delle
forchettine.
Ciro Salvo
Il
pizzaiolo da copertina per il Gambero Rosso è lui. Colpo da maestro per Ciro
Salvo, che è alla pizzeria Massé a Torre Annunziata il cui nome richiama il
biliardo, riconosciuto come uno dei profeti dell’utilizzo del lievito madre
nell’infinita diatriba con il lievito di birra. La presenza sul mensile dovrebbe
essere un viatico per i Tre Spicchi che porterebbero sotto i riflettori della
critica cartacea uno dei volti più conosciuti della pizza napoletana e per
Scatti di Gusto uno dei componenti del quintetto base del Dream Team. Tre
Spicchi.
Fratelli Salvo
Ancora
vicino a Napoli, questa volta a San Giorgio a Cremano per gli altri Salvo che
hanno puntato molto su comunicazione e nuovo locale. Una via di mezzo tra
l’impianto della pizzeria classica napoletana e le costruzioni “estere” alla
Padoan. Risultato, una pizzeria sempre più citata nel circuito gourmet
soprattutto per la pizza fritta. Tre Spicchi come le tre generazioni.
Starita
Il
“senatore” delle pizzerie napoletane dovrebbe conquistare i Tre Spicchi non
solo in virtù di una composizione “politica” all’interno del circuito delle
pizzerie. La sua è la pizzeria più famosa all’estero e non in un qualsiasi
luogo del mondo ma di New York. La sua montanara fritta e al forno è un must
per tutti, italiani e non (come nella categoria fritti ci sono le corna di
Maradona). Se non sapete di cosa stiamo parlando, potete evitarvi il viaggio
nella Grande Mela e arrivare a Materdei. Sì, dove la pizza la friggeva Sofia
Loren.
Enzo Coccia
La
nouvelle vague è nata con lui, ponte di raccordo tra il passato della pizza del
ventre di Napoli e la nuova pizza a consistenza aerea. Enzo Coccia non ha la
presenza mediatica di altri suoi colleghi ma è una macchina da guerra che
sforna pizze, consulenze e corsi senza sosta. Uomo di macchina, appunto, è lo
snodo logistico di molte manifestazioni Pizza delle Stelle a Vico Equense
compresa. Anche qui due locali, La Notizia tradizionale e “gourmet” sulla
stessa strada – Via Caravaggio – che potrebbero fornire indicazioni per
comprendere la differenza tra diverse pizzerie con la “stessa mano”. Tre
Spicchi (x2?)
Gino Sorbillo
Chiudiamo
la rassegna dei probabili Tre Spicchi con colui che è stato artefice della
rivoluzione della pizza napoletana, l’onnipresente Gino Sorbillo. Per lui si
sprecano parole, commenti, amore e odio in tutta la rete. La sua pizzeria di
Via Tribunali è diventata la mecca degli appassionati di ogni dove. La Casa
della Pizza ha contribuito ad innalzare riconoscibilità e a consentirgli una
gestione delle relazioni meglio organizzata oltre che a consentire sperimentazione
nel forno a gas. Vincitore del Campionato della Pizza dove si è confrontato in
una finale all’ultimo morso con Franco Pepe, ha aperto il 7 giugno una nuova
pizzeria, Lievito Madre al Mare, che è arrivata a sfornare 700 pizze al giorno
tra mezzogiorno e sera. Un salotto a Piazza Vittoria con vista Capri in cui
sono già transitati molti nomi del circuito mediatico (i giudici di Masterchef,
tanto per citare) e che ha accusato qualche manchevolezza in “sala” per
l’afflusso e per un software di gestione degli ordini. Tre Spicchi (già
ipotizzati l’anno scorso) con l’ipoteca di sei o forse più per l’anno prossimo
quando a via Tribunali sarà aperto anche il nuovo format della Pizza a Taglio.
Gli altri di Napoli
E
fin qui non ci dovrebbero essere grosse sorprese. Resta da vedere quanto
prenderanno pizzerie guidate da Salvatore Di Matteo, Enzo Cacialli, Ernesto
Fico, Maria Cacialli, Attilio Bachetti e le molte altre che a Napoli operano.
Fermo restando che si tratta di una guida alle pizzerie e non alla pizza e ai
pizzaioli. E che c’è tutta Italia. E proprio per questo i maggiori borbottii
potrebbero arrivare dalla città partenopea e dalla Campania che, come ha
insegnato la recente querelle sulla mozzarella di bufala, è sempre pronta a
dichiarasi scippata di qualcosa.

Appuntamento
a lunedì per conoscere i risultati definitivi. Nero su bianco. Sorprese
comprese.
Link: Scatti di Gusto

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