OSCAR FARINETTI APRE in campagna

Commenti (0) Ristoranti

Eataly in campagna:
perché Oscar Farinetti scappa dalla città?
di Antea Raucci
All’improvviso
abbiamo di fronte un imprenditore che sembra redento, un big boss man che fa di
necessità virtù, uscendone buono, pulito e giusto. Dopo aver eretto veri
colossi fagocitando chilometri e chilometri, ora Oscar Farinetti di Eataly (Torino, Tokyo, New York, Roma, prossimamente
Bari e poi Milano
…) porta la sua creatura a contatto con la natura. A San
Damiano d’Asti (dove?) nasce “Eataly in
Campagna
”. Obiettivo? Accorciare la filiera, offrire occasioni di contatto
con il mondo agreste, assaporare i prodotti respirando a pieni polmoni, divulgare i concetti dell’agricoltura
sostenibile
grazie alla figura dell’agronomo condotto. Roba da turisti,
insomma, altro che astigianesi astigiani. Il fabbricato, lo stesso che – si
vociferava alcuni mesi fa –  stava per essere comprato da Mark
Zuckerberg di Facebook
, è una cascina di 800 metri quadri nell’azienda
dell’agronomo Valter Valle, ristrutturata ad hoc per accogliere i curiosi
avventurieri collinari della borgata Lavezzole. Prevede il punto vendita con
uno spaccio per i produttori, una gelateria, il laboratorio del pastificio
Antignano Prodotto Tipico che, guarda un po’, già serve gli altri punti vendita
Eataly, e spazi all’aperto dedicati ai Bear Grylls dell’enogastronomia.
In più un
ristorante-trattoria
,
“I 7 nanetti”, che attinge ai prodotti del “Buono Sano Piemonte”. Anche la
numerologia, oltre alla vita di campagna, affascina evidentemente Farinetti. L’apertura
è prevista per Martedì 2 Luglio alle 18 con il lancio delle coccinelle, la visita all’orto, al pollaio, alla casa
delle api e dei lombrichi
(lombrichi?). Esperienze che saranno sempre
fattibili negli Eataly in Campagna, ammesso che questo di San Damiano d’Asti
sia un punto pilota, Farinetti le ha apostrofate come “verdi” perché portano il
cliente a stretto contatto con ciò che sta dietro un prodotto. Scopriremo come le api fanno il miele e
come nasce l’humus calzando stupendi stivali Superga
(è uno sponsor),
accompagnati dal nostro agronomo condotto di fiducia. Ma il punto è: come mai
Farinetti, che ha sparpagliato centri commerciali in tutto il mondo, guarda
inaspettatamente verso la campagna?

Un tentativo di candeggiarsi la coscienza?

Una manovra per sfruttare l’onda lunga di Slow Food e la mania per il km zero?

Xyz?

Crediti | Link: Dissapore,
La Stampa, immagini: pastificio Antignano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *