Cena modenese per Vasco
al concerto di
Bologna
Bologna
Si
mangia modenese nel back stage del rocker, al Dall’ Ara di Bologna
mangia modenese nel back stage del rocker, al Dall’ Ara di Bologna
di Luca Bonacini
Le
luci si abbassano e l’emozione cresce, lo stadio è gremito dei tanti che sono
cresciuti a lambrusco e Vasco, come sottofondo le consuete basi musicali che
precedono l’arrivo della star, poi finalmente alle 21 puntuale, ecco Vasco
Rossi, accompagnato da un ovazione e da una ola. Il Blasco snocciola dal suo
repertorio fatto di decine di pezzi indimenticabili, alcune canzoni tra le più
famose, e allora ecco: Un senso, Vita spericolata, C’è chi dice no, Siamo solo
Noi, Gli spari sopra, E’ già, e per ultima come è consuetudine
arriva Alba chiara, una delle più
amate, e il pubblico in delirio si sostituisce alla voce del suo idolo,
accompagnando l’uscita di scena della grande star. I tre giorni di concerto al
Dall’ Ara di Bologna hanno registrato il tutto esaurito, ma Modena, pur non
avendo ospitato fra le sue mura il grande evento, è riuscita ugualmente a
rendere omaggio al suo famoso concitadino portando le migliori materie prime e
la più tradizionale cucina modenese, sulla tavola del rocker, della sua
famiglia, dei suoi amici stretti e degli spettatori della tribunissima.
luci si abbassano e l’emozione cresce, lo stadio è gremito dei tanti che sono
cresciuti a lambrusco e Vasco, come sottofondo le consuete basi musicali che
precedono l’arrivo della star, poi finalmente alle 21 puntuale, ecco Vasco
Rossi, accompagnato da un ovazione e da una ola. Il Blasco snocciola dal suo
repertorio fatto di decine di pezzi indimenticabili, alcune canzoni tra le più
famose, e allora ecco: Un senso, Vita spericolata, C’è chi dice no, Siamo solo
Noi, Gli spari sopra, E’ già, e per ultima come è consuetudine
arriva Alba chiara, una delle più
amate, e il pubblico in delirio si sostituisce alla voce del suo idolo,
accompagnando l’uscita di scena della grande star. I tre giorni di concerto al
Dall’ Ara di Bologna hanno registrato il tutto esaurito, ma Modena, pur non
avendo ospitato fra le sue mura il grande evento, è riuscita ugualmente a
rendere omaggio al suo famoso concitadino portando le migliori materie prime e
la più tradizionale cucina modenese, sulla tavola del rocker, della sua
famiglia, dei suoi amici stretti e degli spettatori della tribunissima.
La
parte dei vini e degli champagne è stata affidata ad Alessandro Federzoni di Premier
– Villa Corletto, mentre è il ristorante del Baluardo “Da Noi”, che si è
aggiudicato l’organizzazione della sontuosa cena che precedeva l’atteso
concerto di mercoledi 26 giugno, l’ultima delle tre date previste a Bologna
dopo quelle di Torino. Un privilegio invidiato da molti, quello di poter essere
accanto al rocker e al suo entourage, in un momento cosi delicato della sua
carriera, dopo la malattia, il presunto addio alla carriera e l’inaspettato
ritorno ai concerti dal vivo. In tribuna al Dall’ Ara, si parlava dialetto
geminiano tra i moltissimi modenesi venuti ad ascoltare il Blasco, in un trionfo
di prelibatezze made in Mo: tartine, piccoli tramezzini, deliziosi finger food,
sopraffini salumi come la mortadella “Favola” di Mecc Palmieri; il prosciutto
di Modena della Fattoria Cà Dante; i migliori salami, ciccioli, coppa di testa,
una grande forma di Pamigiano Reggiano Bio Hombre abbinato neanche a dirlo con
aceto balsamico, una selezione di pecorini di montagna, le lasagne, la cui
paternità è oggetto di contesa fra Modena e Bologna, un appetitoso risotto al
Balsamico tradizionale e Parmigiano, sul quale non vi sono dubbi circa i
natali, a cui sono seguiti sfiziosi secondi di carne e pesce, e dolci modenesi,
innaffiati dal lambrusco Premium di Chiarli.
parte dei vini e degli champagne è stata affidata ad Alessandro Federzoni di Premier
– Villa Corletto, mentre è il ristorante del Baluardo “Da Noi”, che si è
aggiudicato l’organizzazione della sontuosa cena che precedeva l’atteso
concerto di mercoledi 26 giugno, l’ultima delle tre date previste a Bologna
dopo quelle di Torino. Un privilegio invidiato da molti, quello di poter essere
accanto al rocker e al suo entourage, in un momento cosi delicato della sua
carriera, dopo la malattia, il presunto addio alla carriera e l’inaspettato
ritorno ai concerti dal vivo. In tribuna al Dall’ Ara, si parlava dialetto
geminiano tra i moltissimi modenesi venuti ad ascoltare il Blasco, in un trionfo
di prelibatezze made in Mo: tartine, piccoli tramezzini, deliziosi finger food,
sopraffini salumi come la mortadella “Favola” di Mecc Palmieri; il prosciutto
di Modena della Fattoria Cà Dante; i migliori salami, ciccioli, coppa di testa,
una grande forma di Pamigiano Reggiano Bio Hombre abbinato neanche a dirlo con
aceto balsamico, una selezione di pecorini di montagna, le lasagne, la cui
paternità è oggetto di contesa fra Modena e Bologna, un appetitoso risotto al
Balsamico tradizionale e Parmigiano, sul quale non vi sono dubbi circa i
natali, a cui sono seguiti sfiziosi secondi di carne e pesce, e dolci modenesi,
innaffiati dal lambrusco Premium di Chiarli.
Credits : Pubblicato sul Resto del Carlino in giugno 2013