VIII Notte dei
Culatelli: il Premio Antica Corte Pallavicina al chiaro di luna
Culatelli: il Premio Antica Corte Pallavicina al chiaro di luna
di Alessandra Locatelli
la grotta dei culatelli di Spigaroli a Polesine Parmense |
Qualche
volta può succedere di incontrare un luogo che ci somiglia, un luogo che pare
riconoscerci, che ci aspettava per
raccontarsi, per aprirsi a noi un passo dopo l’altro. È un incontro, come con
una persona, qualche volta anche di più. Ed è lì che vorremmo tornare, ed è lì che le strade, chissà per quali
ragioni, ci conducono quando ci cerchiamo. Uno di questi luoghi si trova a
Polesine Parmense, raccolto tra le anse del Grande Fiume e la campagna vera: è l’Antica Corte Pallavicina, la cui storia
si intreccia a quella della famiglia Spigaroli da cento anni, da quando il
bisnonno lascia il Podere Piantador di Giuseppe Verdi per giungervi a fare il
mezzadro e il norcino. È il 1990 quando Luciano e Massimo Spigaroli, i
pronipoti, riescono ad acquistarla e sono passati quasi quattro anni da quando
hanno aperto il ristorante, stella Michelin da subito. Sentire i fratelli
Spigaroli raccontare la loro storia regala sempre un’emozione, come varcare la
soglia della cantine in cui stagionano i culatelli, passeggiare negli orti tra
le rose e le verdure, sedersi su una panchina ad ascoltare i grilli e a
guardare la luna piena, come quella che
ieri sera ha illuminato l’VIII edizione della Notte dei Culatelli, l’evento che
ogni anno fa da cornice al Premio Antica Corte Pallavicina che la famiglia
Spigaroli assegna a personalità significative della cultura, della cucina,
dell’economia e della politica che sono riuscite a coniugare con efficacia
innovazione e origine, tradizione e progresso. “Siamo partiti per gioco,
solo per il piacere di stare insieme, qui a chiacchierare seduti sul fieno
davanti alla stalla delle mucche” sorride Luciano Spigaroli; “I discorsi che
mio padre faceva in cucina risuonano ancora in queste stanze. Il Cavallino
Bianco quest’anno compirà 52 anni, il tempo non si è fermato ma vogliamo fare
in modo che non ci sfugga e che ci lasci il meglio che abbiamo vissuto”
aggiunge Massimo Spigaroli, ricordando aneddoti che pare appartengano un
pochino a tutti noi mentre ascoltiamo. Il Premio Antica Corte Pallavicina ieri
è stato assegnato a Gaston Acurio,
chef Peruviano presente nella classifica The world’s 50 Best Restaurants che
non è riuscito, causa coincidenze di volo sbagliate, a presenziare alla serata;
a Enzo Iacchetti, attore e
conduttore televisivo; a Roberto
Beneventano, presidente della maison Steinbrück; ad Andrea Petrini, scrittore, food-trotter e giornalista di fama
internazionale; a Cecilia Tessieri,
Maitre Chocolatier e proprietaria della azienda Amedei; al Conte Orazio Zanardi Landi, presidente
dell’associazione dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza e proprietario
del castello di Rivalta; a Sandra Bolsi,
storica rezdora della Bassa Parmense.
volta può succedere di incontrare un luogo che ci somiglia, un luogo che pare
riconoscerci, che ci aspettava per
raccontarsi, per aprirsi a noi un passo dopo l’altro. È un incontro, come con
una persona, qualche volta anche di più. Ed è lì che vorremmo tornare, ed è lì che le strade, chissà per quali
ragioni, ci conducono quando ci cerchiamo. Uno di questi luoghi si trova a
Polesine Parmense, raccolto tra le anse del Grande Fiume e la campagna vera: è l’Antica Corte Pallavicina, la cui storia
si intreccia a quella della famiglia Spigaroli da cento anni, da quando il
bisnonno lascia il Podere Piantador di Giuseppe Verdi per giungervi a fare il
mezzadro e il norcino. È il 1990 quando Luciano e Massimo Spigaroli, i
pronipoti, riescono ad acquistarla e sono passati quasi quattro anni da quando
hanno aperto il ristorante, stella Michelin da subito. Sentire i fratelli
Spigaroli raccontare la loro storia regala sempre un’emozione, come varcare la
soglia della cantine in cui stagionano i culatelli, passeggiare negli orti tra
le rose e le verdure, sedersi su una panchina ad ascoltare i grilli e a
guardare la luna piena, come quella che
ieri sera ha illuminato l’VIII edizione della Notte dei Culatelli, l’evento che
ogni anno fa da cornice al Premio Antica Corte Pallavicina che la famiglia
Spigaroli assegna a personalità significative della cultura, della cucina,
dell’economia e della politica che sono riuscite a coniugare con efficacia
innovazione e origine, tradizione e progresso. “Siamo partiti per gioco,
solo per il piacere di stare insieme, qui a chiacchierare seduti sul fieno
davanti alla stalla delle mucche” sorride Luciano Spigaroli; “I discorsi che
mio padre faceva in cucina risuonano ancora in queste stanze. Il Cavallino
Bianco quest’anno compirà 52 anni, il tempo non si è fermato ma vogliamo fare
in modo che non ci sfugga e che ci lasci il meglio che abbiamo vissuto”
aggiunge Massimo Spigaroli, ricordando aneddoti che pare appartengano un
pochino a tutti noi mentre ascoltiamo. Il Premio Antica Corte Pallavicina ieri
è stato assegnato a Gaston Acurio,
chef Peruviano presente nella classifica The world’s 50 Best Restaurants che
non è riuscito, causa coincidenze di volo sbagliate, a presenziare alla serata;
a Enzo Iacchetti, attore e
conduttore televisivo; a Roberto
Beneventano, presidente della maison Steinbrück; ad Andrea Petrini, scrittore, food-trotter e giornalista di fama
internazionale; a Cecilia Tessieri,
Maitre Chocolatier e proprietaria della azienda Amedei; al Conte Orazio Zanardi Landi, presidente
dell’associazione dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza e proprietario
del castello di Rivalta; a Sandra Bolsi,
storica rezdora della Bassa Parmense.
Di Gaston Acurio così ha scritto
Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la Letteratura 2010: “Viviamo in un paese
con tanti limiti e difetti. Ma tra le mani di questo signore, la nostra cucina
diventa una delle più ricche del mondo. Nessuno ha fatto così tanto per il Perù
come Gastón Acurio”. La sua cucina fa leva sull’infinita biodiversità del Perù,
spiegando i 25 modi con cui si possono fare gli spiedini anticuchos,
catalogando 4mila specie di patate diverse, studiando il ceviche, simbolo
nazionale, per scombinarlo in 7 maniere. Ha fondato il popolare festival
Mistura di Lima e la Pachacutec School of cuisine per aiutare i ragazzi poveri
di Lima.
Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la Letteratura 2010: “Viviamo in un paese
con tanti limiti e difetti. Ma tra le mani di questo signore, la nostra cucina
diventa una delle più ricche del mondo. Nessuno ha fatto così tanto per il Perù
come Gastón Acurio”. La sua cucina fa leva sull’infinita biodiversità del Perù,
spiegando i 25 modi con cui si possono fare gli spiedini anticuchos,
catalogando 4mila specie di patate diverse, studiando il ceviche, simbolo
nazionale, per scombinarlo in 7 maniere. Ha fondato il popolare festival
Mistura di Lima e la Pachacutec School of cuisine per aiutare i ragazzi poveri
di Lima.
A
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per aver contribuito a far
conoscere la cultura gastronomica della sua terra a tutto il mondo, creando
occasioni di riscatto e nuovi stimoli ai giovani che vogliono intraprendere
questo mestiere.
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per aver contribuito a far
conoscere la cultura gastronomica della sua terra a tutto il mondo, creando
occasioni di riscatto e nuovi stimoli ai giovani che vogliono intraprendere
questo mestiere.
Enzo Iacchetti inizia la sua
carriera in radio, diventa attore comico nel 1979 al Derby Club di Milano ed
esordisce in TV in numerosissime trasmissioni per Rai, Mediaset e
Telemontecarlo. Nel 1994 ottiene la conduzione di Striscia la notizia insieme a
Ezio Greggio e nel 2009 debutta come cantante con il disco Chiedo scusa al
signor Gaber, cover di canzoni di Giorgio Gaber da cui ha tratto uno spettacolo
teatrale. “Ma sono anche un cuoco, alla fabbisogna, ma me la cavo e stasera vi
stupirò” aggiunge ricordando di essere stato a Polesine tanti anni fa e di aver
conservato il ricordo della cucina del Po.
carriera in radio, diventa attore comico nel 1979 al Derby Club di Milano ed
esordisce in TV in numerosissime trasmissioni per Rai, Mediaset e
Telemontecarlo. Nel 1994 ottiene la conduzione di Striscia la notizia insieme a
Ezio Greggio e nel 2009 debutta come cantante con il disco Chiedo scusa al
signor Gaber, cover di canzoni di Giorgio Gaber da cui ha tratto uno spettacolo
teatrale. “Ma sono anche un cuoco, alla fabbisogna, ma me la cavo e stasera vi
stupirò” aggiunge ricordando di essere stato a Polesine tanti anni fa e di aver
conservato il ricordo della cucina del Po.
A
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per la sua straordinaria
capacità di interpretare il nostro Paese, evidenziandone i pregi e i difetti
con grande sensibilità e la perfetta dose di ironia.
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per la sua straordinaria
capacità di interpretare il nostro Paese, evidenziandone i pregi e i difetti
con grande sensibilità e la perfetta dose di ironia.
Roberto Beneventano della Corte è il
“signore dello champagne”: “Lo bevo da quarant’anni, ho fatto di una passione
una professione, ricordando sempre che nella tradizione c’è l’essenza della
qualità”. Ex direttore marketing e commerciale in un’azienda di importazione e
distribuzione di vini e superalcolici, fino al 1998 opera con il ruolo di
direttore responsabile per l’Italia di tre “maison” di Champagne. Nell’ambito
della sua attività organizza da 14 anni “Les Etoiles de la Gastronomie”, la
manifestazione che riunisce tutti i ristoranti con stella della guida Michelin.
“signore dello champagne”: “Lo bevo da quarant’anni, ho fatto di una passione
una professione, ricordando sempre che nella tradizione c’è l’essenza della
qualità”. Ex direttore marketing e commerciale in un’azienda di importazione e
distribuzione di vini e superalcolici, fino al 1998 opera con il ruolo di
direttore responsabile per l’Italia di tre “maison” di Champagne. Nell’ambito
della sua attività organizza da 14 anni “Les Etoiles de la Gastronomie”, la
manifestazione che riunisce tutti i ristoranti con stella della guida Michelin.
A
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per aver dimostrato, con il
suo lavoro trasformato in autentica missione, che si può far crescere un
territorio grazie ai suoi prodotti e per la sua capacità di stabilire le regole
della qualità nel mondo del vino.
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per aver dimostrato, con il
suo lavoro trasformato in autentica missione, che si può far crescere un
territorio grazie ai suoi prodotti e per la sua capacità di stabilire le regole
della qualità nel mondo del vino.
Andrea Petrini è un autore
etno-gastronomico, perché unisce cinema, letteratura, gastronomia in un mix
colto e a volte anche difficile da leggere, ma mai banale: riesce a raccontare
la cucina andando oltre il perimetro del piatto ma entrando nei mondi che vi
gravitano attorno. Ha collaborato con Gambero Rosso, Gault Millau e Libération,
scrive per Cook_Inc, Biscuit, ‘Express e Fooding ed è membro di giuria del
concorso the worlds 50 best restaurant e direttore creativo di Cook it Raw.
etno-gastronomico, perché unisce cinema, letteratura, gastronomia in un mix
colto e a volte anche difficile da leggere, ma mai banale: riesce a raccontare
la cucina andando oltre il perimetro del piatto ma entrando nei mondi che vi
gravitano attorno. Ha collaborato con Gambero Rosso, Gault Millau e Libération,
scrive per Cook_Inc, Biscuit, ‘Express e Fooding ed è membro di giuria del
concorso the worlds 50 best restaurant e direttore creativo di Cook it Raw.
A
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per averci accompagnato nei
suoi racconti di straordinaria bellezza alla scoperta di luoghi, cibi, prodotti
e persone che, in ogni parte del mondo, si identificano con l’eccellenza.
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per averci accompagnato nei
suoi racconti di straordinaria bellezza alla scoperta di luoghi, cibi, prodotti
e persone che, in ogni parte del mondo, si identificano con l’eccellenza.
Il
nome di Orazio Zanardi Landi è legato indissolubilmente alla
promozione e intraprendenza turistica, di castelli, di ville sparse in
tutt’Italia e al bellissimo Castello di Rivalta, da lui salvato da un lento ma
progressivo degrado secolare con importanti opere di restauro. Il conte Orazio
Zanardi Landi è vicepresidente nazionale di Ville d’Italia e presidente
dell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, attraverso cui ha
fatto scoprire uno dei lati più affascinanti di questo territorio, coniugandolo
con l’evento Chef a castello, un’iniziativa che vede gli chef stellati della
regione organizzare cene a più mani nei manieri del territorio.
nome di Orazio Zanardi Landi è legato indissolubilmente alla
promozione e intraprendenza turistica, di castelli, di ville sparse in
tutt’Italia e al bellissimo Castello di Rivalta, da lui salvato da un lento ma
progressivo degrado secolare con importanti opere di restauro. Il conte Orazio
Zanardi Landi è vicepresidente nazionale di Ville d’Italia e presidente
dell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, attraverso cui ha
fatto scoprire uno dei lati più affascinanti di questo territorio, coniugandolo
con l’evento Chef a castello, un’iniziativa che vede gli chef stellati della
regione organizzare cene a più mani nei manieri del territorio.
A
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per essere riuscito a
coniugare la passione per il suo territorio con i concetti del bello,
dell’accoglienza, del valore anche economico che un certo turismo può favorire.
lui va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per essere riuscito a
coniugare la passione per il suo territorio con i concetti del bello,
dell’accoglienza, del valore anche economico che un certo turismo può favorire.
Cecilia Tessieri è titolare di
Amedei, il brand del cioccolato di qualità con cui ha vinto per quattro volte
il Golden Bean, rilasciato della London Chocolate Academy come miglior
cioccolato. Ha studiato l’arte del cioccolato in Francia, Belgio e Germania e
con determinazione e professionalità ha superato le diffidenze iniziali di un
mondo quasi totalmente “al maschile”, riconoscendo una grande verità: “Non
occorre solo saper fare il cioccolato, occorrono dei cacao eccezionali. Si deve
partire dal campo e trovare una grande fiducia con i contadini che se ne
prendono cura”. E così da 24 anni si muove tra Pontedera (Pisa) dove ha sede
l’azienda al Venezuela, Jamaica, Trinidad, Madagascar, alla ricerca dei semi di
cacao migliori.
Amedei, il brand del cioccolato di qualità con cui ha vinto per quattro volte
il Golden Bean, rilasciato della London Chocolate Academy come miglior
cioccolato. Ha studiato l’arte del cioccolato in Francia, Belgio e Germania e
con determinazione e professionalità ha superato le diffidenze iniziali di un
mondo quasi totalmente “al maschile”, riconoscendo una grande verità: “Non
occorre solo saper fare il cioccolato, occorrono dei cacao eccezionali. Si deve
partire dal campo e trovare una grande fiducia con i contadini che se ne
prendono cura”. E così da 24 anni si muove tra Pontedera (Pisa) dove ha sede
l’azienda al Venezuela, Jamaica, Trinidad, Madagascar, alla ricerca dei semi di
cacao migliori.
A
lei va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per aver contribuito a far
conoscere, imparando a distinguere, il cioccolato di qualità autentica, creando
curiosità e passione in migliaia di cultori di questo piacere.
lei va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per aver contribuito a far
conoscere, imparando a distinguere, il cioccolato di qualità autentica, creando
curiosità e passione in migliaia di cultori di questo piacere.
Sandra Bolsi è una cuoca del Po
che per 35 anni ha lavorato con la famiglia Spigaroli, dopo essere rimasta
vedova. A lei va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per tutti gli anni
che ha dedicato a questo territorio e alla sua cucina, contribuendo in maniera
tangibile a farla conoscere e apprezzare ad una moltitudine di persone.
che per 35 anni ha lavorato con la famiglia Spigaroli, dopo essere rimasta
vedova. A lei va il riconoscimento della famiglia Spigaroli per tutti gli anni
che ha dedicato a questo territorio e alla sua cucina, contribuendo in maniera
tangibile a farla conoscere e apprezzare ad una moltitudine di persone.
Ma
la “Notte dei Culatelli” è stata anche l’occasione per sostenere, con un
concreto aiuto economico, il progetto dei “Mille orti in Africa”, avviato due
anni fa da Slow Food, per promuovere un’agricoltura locale e sostenibile in 25
Paesi africani: la famiglia Spigaroli ha contribuito con 7.000 euro al
progetto, a cui gli ospiti hanno potuto aggiungere il proprio contributo.
la “Notte dei Culatelli” è stata anche l’occasione per sostenere, con un
concreto aiuto economico, il progetto dei “Mille orti in Africa”, avviato due
anni fa da Slow Food, per promuovere un’agricoltura locale e sostenibile in 25
Paesi africani: la famiglia Spigaroli ha contribuito con 7.000 euro al
progetto, a cui gli ospiti hanno potuto aggiungere il proprio contributo.
Novità
di quest’anno inoltre la collaborazione dell’ associazione Eurotoques Italia,
l’unica associazione di chef riconosciuta a livello europeo: gli chef, guidati
dal presidente Enrico Derflingher, hanno preparato piatti speciali per la
serata gestendo uno dei numerosi, e golosi, spazi food che fino a tarda sera
hanno deliziato gli ospiti.
di quest’anno inoltre la collaborazione dell’ associazione Eurotoques Italia,
l’unica associazione di chef riconosciuta a livello europeo: gli chef, guidati
dal presidente Enrico Derflingher, hanno preparato piatti speciali per la
serata gestendo uno dei numerosi, e golosi, spazi food che fino a tarda sera
hanno deliziato gli ospiti.
Chissà
se anche l’anno prossimo ci sarà la stessa grande, meravigliosa, luna piena
sopra l’Antica Corte. Di sicuro, le nostre strade ci ricondurranno qui molto
prima.
se anche l’anno prossimo ci sarà la stessa grande, meravigliosa, luna piena
sopra l’Antica Corte. Di sicuro, le nostre strade ci ricondurranno qui molto
prima.
Link: Ristorazione & Catering