La baguette non va
più via come il pane
più via come il pane
Si
prendono provvedimenti a fronte della forte crisi di uno dei simboli della
Francia
prendono provvedimenti a fronte della forte crisi di uno dei simboli della
Francia
di Davide Cocco
Nell’immaginario
collettivo il tipico francese di Parigi
gira in bicicletta o a piedi con l’immancabile baguette sotto il braccio.
Perché se ti dicono baguette pensi immediatamente alla Francia, anche se tutto
questo sta irrimediabilmente cambiando. In poche parole: anche i francesi si
stanno internazionalizzando. A dircelo una
ricerca condotta dal Credoc, centro per lo studio e l’osservazione degli
stili di vita, che ha rilevato come ci sia un profondo solco nelle abitudini
alimentari fra le nuove e le vecchie generazioni.
collettivo il tipico francese di Parigi
gira in bicicletta o a piedi con l’immancabile baguette sotto il braccio.
Perché se ti dicono baguette pensi immediatamente alla Francia, anche se tutto
questo sta irrimediabilmente cambiando. In poche parole: anche i francesi si
stanno internazionalizzando. A dircelo una
ricerca condotta dal Credoc, centro per lo studio e l’osservazione degli
stili di vita, che ha rilevato come ci sia un profondo solco nelle abitudini
alimentari fra le nuove e le vecchie generazioni.
Il consumo medio
per persona di pane in Francia è infatti in netto calo: si è passati dai 900 grammi al giorno dei primi del ’900,
ai 143 grammi del 2003, fino ad arrivare
ai 129 grammi del 2010, pari a circa mezza baguette. Colpa dei giovani fra
i 20 e i 24 anni, che mangiano il 46% di pane in meno rispetto alle persone con
più di 65 anni d’età. Quali sono i
concorrenti diretti che hanno scalzato il filoncino dalla mente dei
francesi? A colazione i cereali, all’ora
del the i biscotti, alla sera l’italianissima pasta oppure il riso. Ma la
colpa è anche degli stili di vita che stanno cambiando. La fretta infatti
spinge sempre più persone a saltare la colazione, momento in cui si concentrava
una buona parte del consumo di pane, accompagnato da burro e marmellata.
per persona di pane in Francia è infatti in netto calo: si è passati dai 900 grammi al giorno dei primi del ’900,
ai 143 grammi del 2003, fino ad arrivare
ai 129 grammi del 2010, pari a circa mezza baguette. Colpa dei giovani fra
i 20 e i 24 anni, che mangiano il 46% di pane in meno rispetto alle persone con
più di 65 anni d’età. Quali sono i
concorrenti diretti che hanno scalzato il filoncino dalla mente dei
francesi? A colazione i cereali, all’ora
del the i biscotti, alla sera l’italianissima pasta oppure il riso. Ma la
colpa è anche degli stili di vita che stanno cambiando. La fretta infatti
spinge sempre più persone a saltare la colazione, momento in cui si concentrava
una buona parte del consumo di pane, accompagnato da burro e marmellata.
Sta
cercando di correre ai ripari
l’Osservatorio del pane francese, con una
campagna pubblicitaria che tappezzerà più di 7000 cartelloni pubblicitari in
tutta la Francia, sarà riportato sui sacchetti del pane e verrà riportato
anche sui marciapiedi delle principali città francesi. Semplice e diretto il
messaggio: “Coucou, tu as pris le pain?” (Cucù, hai preso il pane?). Anche il prezzo è stato calmierato a 86
centesimi per tentare di ridare slancio ai consumi. Servirà a qualcosa? In fin
dei conti son stati loro ad insegnarci che la rivoluzione non si ferma.
cercando di correre ai ripari
l’Osservatorio del pane francese, con una
campagna pubblicitaria che tappezzerà più di 7000 cartelloni pubblicitari in
tutta la Francia, sarà riportato sui sacchetti del pane e verrà riportato
anche sui marciapiedi delle principali città francesi. Semplice e diretto il
messaggio: “Coucou, tu as pris le pain?” (Cucù, hai preso il pane?). Anche il prezzo è stato calmierato a 86
centesimi per tentare di ridare slancio ai consumi. Servirà a qualcosa? In fin
dei conti son stati loro ad insegnarci che la rivoluzione non si ferma.
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Between The Pages, Com’ &Stible, Cucchiaio d’Argento
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