È arrivata l’ora di
far sparire le mance al ristorante. Per legge
far sparire le mance al ristorante. Per legge
di Giulia Caligiuri
Fino
a poco tempo fa, andare in un ristorante negli Stati Uniti significava pagare
non solo il ristorante in sé, ma anche ricompensare con notevoli mance il
cameriere che ti serviva. Se non lo facevi, il proprietario o il cameriere di
turno ti redarguivano, facendoti notare il gesto maleducato o addirittura
l’obbligo di tips inserito in fondo al menù.
a poco tempo fa, andare in un ristorante negli Stati Uniti significava pagare
non solo il ristorante in sé, ma anche ricompensare con notevoli mance il
cameriere che ti serviva. Se non lo facevi, il proprietario o il cameriere di
turno ti redarguivano, facendoti notare il gesto maleducato o addirittura
l’obbligo di tips inserito in fondo al menù.
Ma
“The times they are a changin”, come cantava il caro e vecchio Bob Dylan: i
tempi stanno proprio cambiando, dato che questa che sembrava ormai un’assodata
tradizione nordamericana, viene ora messa in dubbio e molti dei ristoratori
negli USA effettuano un cambio di rotta.
“The times they are a changin”, come cantava il caro e vecchio Bob Dylan: i
tempi stanno proprio cambiando, dato che questa che sembrava ormai un’assodata
tradizione nordamericana, viene ora messa in dubbio e molti dei ristoratori
negli USA effettuano un cambio di rotta.
Primo
fra tutti, il Sushi Yasuda (Manhattan) che ha iniziato a eliminare le mance dei
camerieri ben due mesi fa. La giustificazione del proprietario, Scott Rosenberg
è stata: “Seguendo la tradizione giapponese, lo staff del nostro ristorante
sarà pienamente ricompensato con lo stipendio. Pertanto, le mance non sono
accettate”.
fra tutti, il Sushi Yasuda (Manhattan) che ha iniziato a eliminare le mance dei
camerieri ben due mesi fa. La giustificazione del proprietario, Scott Rosenberg
è stata: “Seguendo la tradizione giapponese, lo staff del nostro ristorante
sarà pienamente ricompensato con lo stipendio. Pertanto, le mance non sono
accettate”.
Il
nuovo trend si sta diffondendo a macchia d’olio: diversi ristoranti, non solo a
New York, hanno iniziato ad adottare la nuova politica, creando grande
scompiglio nella popolazione. Sono infatti due le fazioni in cui si divide il
popolo americano: chi lamenta una futura diminuzione di qualità del servizio
offerto nei locali, proprio perché “le mance ne erano garanzia” (Len Penzo) e
chi invece sostiene la nuova pratica, come il critico gastronomico Steven Shaw
“è il titolare che deve decidere la retribuzione, poiché solo lui conosce il
valore dei propri dipendenti e non i clienti che sono soggetti agli umori della
sera”.
nuovo trend si sta diffondendo a macchia d’olio: diversi ristoranti, non solo a
New York, hanno iniziato ad adottare la nuova politica, creando grande
scompiglio nella popolazione. Sono infatti due le fazioni in cui si divide il
popolo americano: chi lamenta una futura diminuzione di qualità del servizio
offerto nei locali, proprio perché “le mance ne erano garanzia” (Len Penzo) e
chi invece sostiene la nuova pratica, come il critico gastronomico Steven Shaw
“è il titolare che deve decidere la retribuzione, poiché solo lui conosce il
valore dei propri dipendenti e non i clienti che sono soggetti agli umori della
sera”.
Tutti
si aspettano ora una legge che intervenga per regolare la controversa materia.
Che riuscirà a contagiare anche altri Paesi e usanze, Italia compresa? Ci
sperate?
si aspettano ora una legge che intervenga per regolare la controversa materia.
Che riuscirà a contagiare anche altri Paesi e usanze, Italia compresa? Ci
sperate?
Crediti | Link : Scatti di Gusto