RESISTERE NON SERVE: I CIBI A CUI NON RIUSCIAMO A DIRE DI NO

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Resistere non
serve: cibi che ci fanno perdere il controllo
Confessami,
o foodie, i tuoi piccoli insani segreti. Quelli che danno molto piacere e di
cui ci si vergogna, passione di partenza (la mia): i biscotti scozzesi al burro
salato (“Shortbread” per gli addicted).
di Giorgia Cannarella
Siccome tre indizi
fanno una prova, prima controlla:
1)
Non puoi più mangiare qualcosa o devi ridurne di molto il consumo. L’idea ti
tormenta.
2)
Di quella cosa finisci regolarmente per mangiarne più del previsto.
3)
Sai di essere in fissa, ma continui a mangiarne anche quando non hai più fame.
(Mettiamoci
anche che per procurartela sei disposto a tutto, persino fare mille chilometri
in macchina).
Se
ti sei riconosciuto dovresti ufficialmente preoccuparti.
Quando
si parla di cibi che creano dipendenza
viene sempre tirato in ballo questo controverso questionario. Una delle sue
domande riguarda i cibi ai quali facciamo più fatica a resistere. Risultati?
Patatine,
dolci,
cioccolato,
biscotti (di me, si sta
parlando di me!).
Ci
sono anche pane e pasta mentre il
primo posto va al gelato.
Ma
al di là del questionario, e del fatto che sul
banco degli imputati salgono ovviamente i soliti noti
(sale, zucchero e
grassi), la domanda è: si può diventare dipendenti da alcuni cibi come avviene
con le droghe?
Non
consumerei troppe cellule griglie per rispondere. Più che malati di  food
addiction, la maggior parte di noi è semplicemente golosa
.
Certo:
molto, molto, molto golosa. (Se i biscotti al burro salato “sono come una
droga”, la ricotta mi manda in disordine emotivo. E sorvolo su imbarazzanti racconti
di lingue ustionate leccando il
formaggio fuso
nel microonde direttamente nel piatto).
Dimmi
dunque, o foodie, e spiega bene: c’è qualcosa che titilla i tuoi istinti più
voraci in modo smodato, e che gli amici giudicano “Ew strano!”, che bollano “Ew
schifo!”, che glossano “Ew ma allora non ti vuoi bene”?

Crediti | Link: Guardian,
Yaleruddcenter, Dissapore

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