LA SIGNORA del
LAMBRUSCO
LAMBRUSCO
Un piccolo gioiello vitivinicolo creato da Antonia Munari Giacobazzi, a pochi passi da Modena, dove nascono lambruschi sopraffini.
di Luca Bonacini
Le campagne modenesi amate da Antonio
Delfini, da Paolo Monelli e da Giuseppe Pederiali possono essere molto
affascinanti nella loro apparente semplicità, distese di grano, di erba medica,
di viti delimitate da canali di acqua fresca che scorre veloce, pronta a
irrigare e a dare la vita. Quà e là biancheggiano casolari un tempo presidio di
sconfinate tenute nobiliari, mentre una fitta rete di piccole stradine a volte
percorse da potenti bolidi, emblema di una terra con la vocazione dei motori, rincorrono
quadrilateri carichi di vigne del prezioso Lambrusco, un liquido che da gioia,
riconosciuto vessillo del made in Modena, punta di diamante di un economia che
vanta eccellenze in campi che spaziano dalla meccanica alla lirica, dalle
figurine all’arte, passando per l’enogastronomia.
Delfini, da Paolo Monelli e da Giuseppe Pederiali possono essere molto
affascinanti nella loro apparente semplicità, distese di grano, di erba medica,
di viti delimitate da canali di acqua fresca che scorre veloce, pronta a
irrigare e a dare la vita. Quà e là biancheggiano casolari un tempo presidio di
sconfinate tenute nobiliari, mentre una fitta rete di piccole stradine a volte
percorse da potenti bolidi, emblema di una terra con la vocazione dei motori, rincorrono
quadrilateri carichi di vigne del prezioso Lambrusco, un liquido che da gioia,
riconosciuto vessillo del made in Modena, punta di diamante di un economia che
vanta eccellenze in campi che spaziano dalla meccanica alla lirica, dalle
figurine all’arte, passando per l’enogastronomia.
Uno skyline nel quale spicca
per ordine e pulizia Villa di Corlo, una piccola ed efficiente azienda agricola
guidata da Antonia Munari, la Signora del Lambrusco. Una realtà vinicola nata e
cresciuta grazie alla determinazione, e portata in pochi anni ai massimi
livelli, protagonista con pochi altri della rinascita del Lambrusco, una svolta
epocale avvenuta negli ultimi quindici anni, che ha fatto dimenticare i tempi
bui del vino in bottiglione e di quello in lattina, e che consente oggi a
questo vino spumeggiante e sincero, troppo a lungo snobbato, di sedere alla
tavola dei grandi. Un’azienda nella quale vige grande rispetto delle tradizioni
enologiche, pur senza rinunciare alla tecnologià più all’avanguardia, come il
sofisticato sistema fotovoltaico che fornisce elettricità alla tenuta, per
un’ampia gamma di vini biologici certificati, oggi distribuiti da Fratelli
Rinaldi Importatori, uno dei più accreditati distributori nazionali.
per ordine e pulizia Villa di Corlo, una piccola ed efficiente azienda agricola
guidata da Antonia Munari, la Signora del Lambrusco. Una realtà vinicola nata e
cresciuta grazie alla determinazione, e portata in pochi anni ai massimi
livelli, protagonista con pochi altri della rinascita del Lambrusco, una svolta
epocale avvenuta negli ultimi quindici anni, che ha fatto dimenticare i tempi
bui del vino in bottiglione e di quello in lattina, e che consente oggi a
questo vino spumeggiante e sincero, troppo a lungo snobbato, di sedere alla
tavola dei grandi. Un’azienda nella quale vige grande rispetto delle tradizioni
enologiche, pur senza rinunciare alla tecnologià più all’avanguardia, come il
sofisticato sistema fotovoltaico che fornisce elettricità alla tenuta, per
un’ampia gamma di vini biologici certificati, oggi distribuiti da Fratelli
Rinaldi Importatori, uno dei più accreditati distributori nazionali.
Un’anno pieno
di soddisfazioni per Villa di Corlo, che ha ricevuto nel 2013 una pioggia di
riconoscimenti: Luca Maroni ha giudicato il “Corleto 2011” miglior vino della
provincia di Modena, sono arrivati 88 punti dalla prestigiosa rivista americana
Wine Spectator, ed è stato inserito tra i migliori vini della guida
dell’associazione italiana sommelier, mentre l’ancestrale “Primevo”, è stato
definito “vino dell’eccellenza” dalle Guide dell’Espresso. Otto vini tra i
quali spicca il “Giaco” un cabernet merlot, di grande persistenza, affinato
circa un anno in barriques; il “Villa di Corlo”, un Lambrusco grasparossa in
purezza, dal profumo vinoso, che in bocca regala corpo, sapidità e sprigiona il
frutto; e il “Fraeli”, un metodo classico di sole uve chardonnay, apprezzati da
tanti estimatori, tra cui alcuni celebri come Angelo Gaia, Luciano Pavarotti,
Silvio Berlusconi, Luca Cordero di Montezemolo, Gianni Morandi, Nek, Mancini,
Zeman.
di soddisfazioni per Villa di Corlo, che ha ricevuto nel 2013 una pioggia di
riconoscimenti: Luca Maroni ha giudicato il “Corleto 2011” miglior vino della
provincia di Modena, sono arrivati 88 punti dalla prestigiosa rivista americana
Wine Spectator, ed è stato inserito tra i migliori vini della guida
dell’associazione italiana sommelier, mentre l’ancestrale “Primevo”, è stato
definito “vino dell’eccellenza” dalle Guide dell’Espresso. Otto vini tra i
quali spicca il “Giaco” un cabernet merlot, di grande persistenza, affinato
circa un anno in barriques; il “Villa di Corlo”, un Lambrusco grasparossa in
purezza, dal profumo vinoso, che in bocca regala corpo, sapidità e sprigiona il
frutto; e il “Fraeli”, un metodo classico di sole uve chardonnay, apprezzati da
tanti estimatori, tra cui alcuni celebri come Angelo Gaia, Luciano Pavarotti,
Silvio Berlusconi, Luca Cordero di Montezemolo, Gianni Morandi, Nek, Mancini,
Zeman.
Pubblicato sul Resto del Carlino – settembre 2013