Perché con la pasta
madre il pane è davvero più buono
madre il pane è davvero più buono
di Daniele Miccione
C’è
un profumo di antico nella novità del momento. Prima che il lievito di birra
venisse selezionato e imposto dall’industria (e dal la comodità), quello
naturale, fatto in casa, veniva usato da qualsiasi fornaio di paese. Oggi non
c’è festival, pizzeria, ristorante o panificio con qualche ambizione di
qualità che non punti sulle miracolose capacità di questa banale pallina fatta
di farina e acqua. La grande varietà di lieviti e batteri arricchisce il
sapore del pane, regala profumi, garantisce una conservazione lunga e una
migliore digeribilità.
un profumo di antico nella novità del momento. Prima che il lievito di birra
venisse selezionato e imposto dall’industria (e dal la comodità), quello
naturale, fatto in casa, veniva usato da qualsiasi fornaio di paese. Oggi non
c’è festival, pizzeria, ristorante o panificio con qualche ambizione di
qualità che non punti sulle miracolose capacità di questa banale pallina fatta
di farina e acqua. La grande varietà di lieviti e batteri arricchisce il
sapore del pane, regala profumi, garantisce una conservazione lunga e una
migliore digeribilità.
Pochi dubbi che sia di moda. Gino Sorbillo a Napoli ha aperto una pizzeria
che si chiama Lievito Madre al Mare. «La pizza si accompagna con la birra,
troppi lieviti. Provo ad alleggerirla». Domenica 8 ad Este (Padova) si è
svolto Bread Religion con 15 chef
impegnati nella creazione di panini, naturalmente fatti tutti con la pasta
madre. Lunedì a Bologna Alce Nero, leader nel bio, ha aperto Berberè con le
pizze fatte neanche a dirlo con la pasta madre. A Milano c’è un delizioso
ristorante laboratorio che si chiama Pastamadre ed ha un lievito vecchio di
85 anni (ne regalano una dose a chi lo chiede). Insomma l’interesse è
fortissimo, come racconta Riccardo Astolfi, ingegnere bolognese che ha lanciato
il sito pastamadre.net (dai 5000 agli 8000 accessi al giorno). «Cinque anni fa ho ricevuto in dono il
primo lievito naturale da mia suocera e mi sono appassionato. Oggi faccio
corsi ed eventi di cottura collettiva». Astolfi ha lanciato gli spacciatori di
pasta madre: 1600 persone che si possono
contattare per avere un po’ di lievito naturale
da cui partire.
che si chiama Lievito Madre al Mare. «La pizza si accompagna con la birra,
troppi lieviti. Provo ad alleggerirla». Domenica 8 ad Este (Padova) si è
svolto Bread Religion con 15 chef
impegnati nella creazione di panini, naturalmente fatti tutti con la pasta
madre. Lunedì a Bologna Alce Nero, leader nel bio, ha aperto Berberè con le
pizze fatte neanche a dirlo con la pasta madre. A Milano c’è un delizioso
ristorante laboratorio che si chiama Pastamadre ed ha un lievito vecchio di
85 anni (ne regalano una dose a chi lo chiede). Insomma l’interesse è
fortissimo, come racconta Riccardo Astolfi, ingegnere bolognese che ha lanciato
il sito pastamadre.net (dai 5000 agli 8000 accessi al giorno). «Cinque anni fa ho ricevuto in dono il
primo lievito naturale da mia suocera e mi sono appassionato. Oggi faccio
corsi ed eventi di cottura collettiva». Astolfi ha lanciato gli spacciatori di
pasta madre: 1600 persone che si possono
contattare per avere un po’ di lievito naturale
da cui partire.
La pasta madre non mette in moto solo la
sfera del sapore, ma anche quella delle emozioni. Nicola Cavallaro, 67 anni,
della Panetteria La Meridionale di Bra (Cuneo), fa una ciabatta calabrese strepitosa, morbida e profumata. «Sei anni
fa – racconta - mi sono messo in testa di preparare il pane che faceva mia
mamma in Calabria quando ero ragazzino. Ma non avevo niente di scritto così
sono andato a memoria. Mi ricordavo il gusto, il profumo. Alla fine ho
scoperto che non piaceva solo a me ma anche ai miei clienti». Il panificio
Longoni è presente ai Mercati della Terra di Slow Food. Ha uno storico forno a
legna a Carate Brianza e punti vendita tra Milano e Brianza. Da Longoni usano
grani antichi e pregiati come l’eccellente Tumminia. «Il lievito madre – spiega Jean Marc
- è sapore e risparmio. Migliora il
gusto e il pane dura di più perché trattiene l’umidità. Sono pronto a sfidare chiunque: le mie pagnotte non sono mai vecchie.
Basta bagnarle un po’ e rimetterle in forno e tornano in vita». Lorenzo
Cagnoli di Gemmano, Rimini, ha un «forno agricolo». Fa il pane con il suo
grano, il Gentil Rosso, una varietà locale quasi scomparsa. «Ha una bassa resa
e richiede tante cure - spiega - però ha una genetica intatta, poco glutine
ed è ben tollerato anche da chi ha leggere intolleranze. Ma per lavorare queste farine deboli c’è
bisogno di lentezza nell’impasto e questo è garantito solo dalla pasta madre».
Di cosa si tratta? La pasta madre è un impasto di farina e acqua arricchito da
un complesso di lieviti e batteri lattici. Rispetto al comune lievito di birra
industriale la fermentazione non è alcolica ma acido lattica. Come si ottiene?
Si può partire da un pezzetto di pasta
madre rinfrescata con farina oppure da un semplice impasto di farina e acqua
(50e50) che si attiva con i lieviti presenti naturalmente nell’ambiente. Si
possono aggiungere zuccheri semplici: miele, malto, buccia di mela grattugiata.
sfera del sapore, ma anche quella delle emozioni. Nicola Cavallaro, 67 anni,
della Panetteria La Meridionale di Bra (Cuneo), fa una ciabatta calabrese strepitosa, morbida e profumata. «Sei anni
fa – racconta - mi sono messo in testa di preparare il pane che faceva mia
mamma in Calabria quando ero ragazzino. Ma non avevo niente di scritto così
sono andato a memoria. Mi ricordavo il gusto, il profumo. Alla fine ho
scoperto che non piaceva solo a me ma anche ai miei clienti». Il panificio
Longoni è presente ai Mercati della Terra di Slow Food. Ha uno storico forno a
legna a Carate Brianza e punti vendita tra Milano e Brianza. Da Longoni usano
grani antichi e pregiati come l’eccellente Tumminia. «Il lievito madre – spiega Jean Marc
- è sapore e risparmio. Migliora il
gusto e il pane dura di più perché trattiene l’umidità. Sono pronto a sfidare chiunque: le mie pagnotte non sono mai vecchie.
Basta bagnarle un po’ e rimetterle in forno e tornano in vita». Lorenzo
Cagnoli di Gemmano, Rimini, ha un «forno agricolo». Fa il pane con il suo
grano, il Gentil Rosso, una varietà locale quasi scomparsa. «Ha una bassa resa
e richiede tante cure - spiega - però ha una genetica intatta, poco glutine
ed è ben tollerato anche da chi ha leggere intolleranze. Ma per lavorare queste farine deboli c’è
bisogno di lentezza nell’impasto e questo è garantito solo dalla pasta madre».
Di cosa si tratta? La pasta madre è un impasto di farina e acqua arricchito da
un complesso di lieviti e batteri lattici. Rispetto al comune lievito di birra
industriale la fermentazione non è alcolica ma acido lattica. Come si ottiene?
Si può partire da un pezzetto di pasta
madre rinfrescata con farina oppure da un semplice impasto di farina e acqua
(50e50) che si attiva con i lieviti presenti naturalmente nell’ambiente. Si
possono aggiungere zuccheri semplici: miele, malto, buccia di mela grattugiata.
Credits | Link : La GazzaGolosa
Immagini:
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