ORRORE ! IL CAFFE’ SOLUBILE

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IL CAFFE’ SOLUBILE
Facile da preparare, comodo da trasportare, inizialmente era nato per rifornire le truppe belliche …



In Italia, dove si predilige l’espresso o il caffè fatto
con la moka, il caffè solubile è relativamente poco diffuso, ma in molti paesi
esteri rappresenta la principale modalità di assunzione del caffè.
Il caffè
solubile, o istantaneo, consiste essenzialmente in un preparato secco derivante
da una infusione privata della parte acquosa, pronto a essere rigenerato con
l’aggiunta di acqua bollente.
Il caffè solubile si può produrre per disidratazione con
aria calda o liofilizzazione e può avere una consistenza polverosa o granulare.
La base di partenza è sempre la preparazione di un’infusione molto concentrata
in acqua calda
, che può essere sottoposta a trattamenti termici tali da far
evaporare l’acqua (generalmente con aria ad altissima temperatura) oppure
congelata e successivamente sottoposta a sublimazione (nel caso della
liofilizzazione).
Il processo di liofilizzazione è più costoso ma è quello
che consente una migliore conservazione delle proprietà organolettiche e di
gusto
, comportando l’uso di temperature meno elevate. L’infusione viene
congelata, spezzettata in granuli e successivamente sottoposta a veloce
riscaldamento in camere sottovuoto. A queste condizioni il ghiaccio sublima,
ovvero l’acqua passa direttamente alla fase di vapore senza ritornare liquida,
lasciando i granuli totalmente secchi.

La storia del caffè solubile risale alla fine dell‘800 a
opera del ricercatore nippo-americano Satori Kato. Il prodotto non ottenne
grande successo fino alla industrializzazione ,verso il 1910, di un altro
processo inventato dall’ingegnere George Constant Louis Washington che fondò a
New York la G. Washington Coffee Refining Company. Il caffè solubile si diffuse
velocemente soprattutto per la facile conservabilità e velocità di
preparazione, particolarmente adatto al contesto bellico della prima metà del
secolo scorso
. Il prodotto assunse poi carattere mondiale per merito della
società svizzera Nestlè che lo commercializzò a partire dal 1938 col marchio
Nescafé

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