I Laghi a Campogalliano (Mo)
Ritrovarsi
nella recensione di un ristorante, compilata da uno, che scrive da Dio, ma che non
conosci
nella recensione di un ristorante, compilata da uno, che scrive da Dio, ma che non
conosci
In
un mondo nel quale una persona che incontri su due vuole convincerti della sua
idea, e potrebbe arrivare a uccidere per avere ragione, è cosi bello trovarsi
d’accordo con qualcuno. E’ cosi bello accorgersi che una persona che non
conosci ha vissuto le tue stesse suggestioni in un locale, si è trovato bene
come te, e ha provato piacere come te nell’assaporare i piatti della tradizione
modenese, reinterpretati con profondità e leggerezza. Paolo appartiene a quella
categoria di ristoratori che in silenzio lavorano e fanno del loro meglio per
portare avanti il proprio progetto e la tradizione e sono accoglienti,
competenti, e propongono la vecchia cucina e quella attuale, e sanno fonderle
insieme. Paolo Reggiani è cosi. Per arrivare a Campogalliano da lui, devi
proprio guadagnartela, è una strada chiusa che porta all’argine di Secchia, e
tra rotonde, cavalcavia, e stradine ci metti meno ad arrivare in centro a Bologna,
ma ne vale la pena. C’è una passione senza confini che percepisci quando parli
con lui, e assaggi la sua cucina, c’è ricerca, entusiasmo, amore, e gli piace
condividere con te l’esperienza che ha pensato con tanta cura di farti provare.
I suoi collaboratori ne sanno ormai una più del diavolo, sia di cucina che di
lambruschi, e ti snocciolano la lunga e nutrita lista della cantina, piena di
piccolissimi produttori che danno l’anima per fare il miglior vino. Sono
convinto gli piace da matti il suo lavoro, ma è un lavoro duro e non è facile
sorridere anche dopo mezzanotte. Poi dietro le quinte c’è sua moglie, paziente
materna, presente, mai in contrasto con lui. Condivido
con voi amici, come se fosse un buon bicchiere, questa recensione precisa e
concisa di Stefano Caffarri del Cucchiaio d’Argento uscita oggi, perché possiate
godere con me.
un mondo nel quale una persona che incontri su due vuole convincerti della sua
idea, e potrebbe arrivare a uccidere per avere ragione, è cosi bello trovarsi
d’accordo con qualcuno. E’ cosi bello accorgersi che una persona che non
conosci ha vissuto le tue stesse suggestioni in un locale, si è trovato bene
come te, e ha provato piacere come te nell’assaporare i piatti della tradizione
modenese, reinterpretati con profondità e leggerezza. Paolo appartiene a quella
categoria di ristoratori che in silenzio lavorano e fanno del loro meglio per
portare avanti il proprio progetto e la tradizione e sono accoglienti,
competenti, e propongono la vecchia cucina e quella attuale, e sanno fonderle
insieme. Paolo Reggiani è cosi. Per arrivare a Campogalliano da lui, devi
proprio guadagnartela, è una strada chiusa che porta all’argine di Secchia, e
tra rotonde, cavalcavia, e stradine ci metti meno ad arrivare in centro a Bologna,
ma ne vale la pena. C’è una passione senza confini che percepisci quando parli
con lui, e assaggi la sua cucina, c’è ricerca, entusiasmo, amore, e gli piace
condividere con te l’esperienza che ha pensato con tanta cura di farti provare.
I suoi collaboratori ne sanno ormai una più del diavolo, sia di cucina che di
lambruschi, e ti snocciolano la lunga e nutrita lista della cantina, piena di
piccolissimi produttori che danno l’anima per fare il miglior vino. Sono
convinto gli piace da matti il suo lavoro, ma è un lavoro duro e non è facile
sorridere anche dopo mezzanotte. Poi dietro le quinte c’è sua moglie, paziente
materna, presente, mai in contrasto con lui. Condivido
con voi amici, come se fosse un buon bicchiere, questa recensione precisa e
concisa di Stefano Caffarri del Cucchiaio d’Argento uscita oggi, perché possiate
godere con me.
Luca
Bonacini
Bonacini
Laghi,
Campogalliano MO
Campogalliano MO
7.0
di Stefano Caffarri
Cucchiaio d’Argento
Cucchiaio d’Argento
Crediti | Link : Cucchiaio d’Argento