Un italiano in
finale per l’Oscar dei winemaker
finale per l’Oscar dei winemaker
Il
toscano Paolo Vagaggini nella rosa dei cinque migliori enologi. A dicembre la
proclamazione del vincitore, nell’ambito del “Wine Star Award”
toscano Paolo Vagaggini nella rosa dei cinque migliori enologi. A dicembre la
proclamazione del vincitore, nell’ambito del “Wine Star Award”
Si trova a un passo dal gradino più alto
del podio dell’enologia internazionale: il “Wine Star Award” 2013,
organizzato dalla rivista americana Wine
Enthusiast’s, considerato il massimo riconoscimento del settore. Il senese
Paolo Vagaggini punta al riconoscimento come “Winemaker of the year”
ed è, insieme con i Produttori del Barbaresco – che concorrono nella sezione
“European Winery of the year” – tra i pochi italiani arrivati alla
nomination.
del podio dell’enologia internazionale: il “Wine Star Award” 2013,
organizzato dalla rivista americana Wine
Enthusiast’s, considerato il massimo riconoscimento del settore. Il senese
Paolo Vagaggini punta al riconoscimento come “Winemaker of the year”
ed è, insieme con i Produttori del Barbaresco – che concorrono nella sezione
“European Winery of the year” – tra i pochi italiani arrivati alla
nomination.
Era dal 2007 che non si vedeva un enologo
italiano tra i finalisti di questo evento. La scelta della giuria sarà
annunciata il prossimo 31 dicembre a New
York e, per aggiudicarsi il titolo di Winemaker dell’anno Vagaggini dovrrà
superare un collega francese, uno australiano, uno spagnolo, e un californiano.
La premiazione avverrà il mese successivo sempre a New York durante una cena di
gala. Vagaggini, che ha ereditato la
passione per il vino dal padre, noto agronomo toscano, si occupa di enologia da
30 anni ed è nella rosa dei finalisti perché – come recita la motivazione –
viene riconosciuto come uno dei “massimi esperti mondiali di Sangiovese”.
italiano tra i finalisti di questo evento. La scelta della giuria sarà
annunciata il prossimo 31 dicembre a New
York e, per aggiudicarsi il titolo di Winemaker dell’anno Vagaggini dovrrà
superare un collega francese, uno australiano, uno spagnolo, e un californiano.
La premiazione avverrà il mese successivo sempre a New York durante una cena di
gala. Vagaggini, che ha ereditato la
passione per il vino dal padre, noto agronomo toscano, si occupa di enologia da
30 anni ed è nella rosa dei finalisti perché – come recita la motivazione –
viene riconosciuto come uno dei “massimi esperti mondiali di Sangiovese”.
“Già essere uno dei primi cinque
enologi riconosciuti al mondo è per me una soddisfazione enorme – commenta
Vagaggini – ma è anche un giusto riconoscimento culturale per il nostro Paese
dove la tradizione vitivinicola è
radicata nei millenni e spesso sottovalutata“. A Vagaggini vengono
riconosciuti una serie di meriti, non ultimo quello di essere il consulente per
la produzione di uno dei vini più noti, apprezzati e venduti all’estero, il
Brunello di Montalcino. L’enologo cura infatti la qualità della produzione di
un terzo delle aziende della zona.
enologi riconosciuti al mondo è per me una soddisfazione enorme – commenta
Vagaggini – ma è anche un giusto riconoscimento culturale per il nostro Paese
dove la tradizione vitivinicola è
radicata nei millenni e spesso sottovalutata“. A Vagaggini vengono
riconosciuti una serie di meriti, non ultimo quello di essere il consulente per
la produzione di uno dei vini più noti, apprezzati e venduti all’estero, il
Brunello di Montalcino. L’enologo cura infatti la qualità della produzione di
un terzo delle aziende della zona.
A sua volta Vagaggini, insieme alla moglie
Bernardetta, che gestisce l’azienda di famiglia, Amantis, produce vini a base
Sangiovese che vengono venduti in tutto il mondo. Una ‘speranza’ dunque di
ulteriori sviluppi per il nostro paese soprattutto alla vigilia dell’anno nel
quale vola verso il record storico l’export del vino Made in Italy. Mentre è in
corso la vendemmia giudicata di qualità – “che potrebbe essere
eccellente” – spiega Vagaggini – si stima anche, dice Coldiretti, che le spedizioni verso l’estero quest’anno
potrebbero battere il record storico di 5 miliardi qualora l’attuale trend
di crescita venisse mantenuto. “E’ un successo che – dice Vagaggini –
voglio dedicare a mia moglie che da sempre sostiene il mio lavoro e mi ha
sopportato”.
Bernardetta, che gestisce l’azienda di famiglia, Amantis, produce vini a base
Sangiovese che vengono venduti in tutto il mondo. Una ‘speranza’ dunque di
ulteriori sviluppi per il nostro paese soprattutto alla vigilia dell’anno nel
quale vola verso il record storico l’export del vino Made in Italy. Mentre è in
corso la vendemmia giudicata di qualità – “che potrebbe essere
eccellente” – spiega Vagaggini – si stima anche, dice Coldiretti, che le spedizioni verso l’estero quest’anno
potrebbero battere il record storico di 5 miliardi qualora l’attuale trend
di crescita venisse mantenuto. “E’ un successo che – dice Vagaggini –
voglio dedicare a mia moglie che da sempre sostiene il mio lavoro e mi ha
sopportato”.
Crediti | Link : Espresso
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