A Bologna la
Disneyland del cibo, Farinetti alla regia
Disneyland del cibo, Farinetti alla regia
Il
patron di Eataly si candida come capogruppo di una cordata di imprenditori
pronti a investire sulla grande Fabbrica Italiana Contadina (Fico) da
inaugurare entro novembre 2015
patron di Eataly si candida come capogruppo di una cordata di imprenditori
pronti a investire sulla grande Fabbrica Italiana Contadina (Fico) da
inaugurare entro novembre 2015
La regia di Oscar Farinetti per Fico
(Fabbrica Italiana Contadina) la Disneyland
del cibo che si prepara a sorgere nel centro agroalimentare di Bologna. È
quanto ipotizzato dallo stesso patron di Eataly, pronto a raccogliere la sfida
di raddoppiare il flusso turistico nel capoluogo emiliano grazie a un parco di 80 mila metri quadrati dedicati
al cibo di qualità. Una sola condizione: le infrastrutture necessarie a
portare, a tre anni dall’apertura, 10 milioni di turisti l’anno, 8 dall’estero.
“L’Italia fa 47 milioni di turisti ma la Francia 80”, ha detto Farinetti
in occasione di un dibattito pubblico all’assemblea degli industriali bolognesi
ospitata al Caab, il centro che dovrebbe ospitare la Fabbrica Italiana
Contadina. Secondo Farinetti servono
nuovi servizi e infrastrutture per aumentare il flusso di turisti nel nostro
Paese. L’imprenditore ha spiegato che se i turisti in Italia passassero da
47 a 80 milioni all’anno, il valore della produzione italiana aumenterebbe di
oltre 200 miliardi, generando tasse (tra Irpef, Irap e Iva) di oltre 50-60. “E noi stiamo qui ad arrovellarci sull’Imu”,
ha affermato Farinetti. Se la ricerca di risorse per la Fico da parte del Caab
si chiuderà positivamente a fine anno, Eataly si candiderà a regista di un
progetto da 50 milioni di euro con l’obiettivo di inaugurare il centro il
giorno dopo che avrà chiuso l’Expo di Milano, il 1° novembre 2015. Cosa manca per rendere fattibile il
progetto? “Manca un rapporto tra privati e istituzioni forte – ha affermato
Farinetti – manca un senso di accoglienza, e soprattutto il concetto di rete
tra chi fa turismo, per concepire che più cose ci sono più c’e da ‘magnare‘ e
da star bene per tutti. La cosa più importante sono le infrastrutture – ha poi
aggiunto – Ci deve essere il treno
che entra qua, servono shuttle dall’aeroporto e dal centro della città. Chi
viene con auto deve avere una cartellonistica stradale a autostradale
fortissima. La sinergia fra la città e Fico deve essere grandissima”.
(Fabbrica Italiana Contadina) la Disneyland
del cibo che si prepara a sorgere nel centro agroalimentare di Bologna. È
quanto ipotizzato dallo stesso patron di Eataly, pronto a raccogliere la sfida
di raddoppiare il flusso turistico nel capoluogo emiliano grazie a un parco di 80 mila metri quadrati dedicati
al cibo di qualità. Una sola condizione: le infrastrutture necessarie a
portare, a tre anni dall’apertura, 10 milioni di turisti l’anno, 8 dall’estero.
“L’Italia fa 47 milioni di turisti ma la Francia 80”, ha detto Farinetti
in occasione di un dibattito pubblico all’assemblea degli industriali bolognesi
ospitata al Caab, il centro che dovrebbe ospitare la Fabbrica Italiana
Contadina. Secondo Farinetti servono
nuovi servizi e infrastrutture per aumentare il flusso di turisti nel nostro
Paese. L’imprenditore ha spiegato che se i turisti in Italia passassero da
47 a 80 milioni all’anno, il valore della produzione italiana aumenterebbe di
oltre 200 miliardi, generando tasse (tra Irpef, Irap e Iva) di oltre 50-60. “E noi stiamo qui ad arrovellarci sull’Imu”,
ha affermato Farinetti. Se la ricerca di risorse per la Fico da parte del Caab
si chiuderà positivamente a fine anno, Eataly si candiderà a regista di un
progetto da 50 milioni di euro con l’obiettivo di inaugurare il centro il
giorno dopo che avrà chiuso l’Expo di Milano, il 1° novembre 2015. Cosa manca per rendere fattibile il
progetto? “Manca un rapporto tra privati e istituzioni forte – ha affermato
Farinetti – manca un senso di accoglienza, e soprattutto il concetto di rete
tra chi fa turismo, per concepire che più cose ci sono più c’e da ‘magnare‘ e
da star bene per tutti. La cosa più importante sono le infrastrutture – ha poi
aggiunto – Ci deve essere il treno
che entra qua, servono shuttle dall’aeroporto e dal centro della città. Chi
viene con auto deve avere una cartellonistica stradale a autostradale
fortissima. La sinergia fra la città e Fico deve essere grandissima”.
Crediti | Link : Business &
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