TIZIANA DI MASI e ANDREA GUOLO nel TEATRO CIVILE ANTICONTRAFFAZIONE

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TIZIANA DI MASI e ANDREA GUOLO nel TEATRO CIVILE ANTICONTRAFFAZIONE

Ancora
tre grandi appuntamenti per gustarsi lo spettacolo anticontraffazione di
Tiziana Di Masi, regina del palcoscenico e del teatro gastronomico.

di Valentina Casali
Dopo il successo ottenuto al debutto, il 4 ottobre
al teatro Goldoni di Venezia, inizia a novembre la circuitazione di Tutto quello che sto per dirvi è falso,
primo spettacolo di teatro civile anticontraffazione interpretato da Tiziana Di
Masi
. Lo spettacolo, esito di un percorso artistico complesso e frutto di un
lavoro d’inchiesta approfondito, pone l’accento sulla nocività per la salute
della quasi totalità degli oggetti contraffatti – dai giocattoli
all’abbigliamento, fino ai prodotti alimentari e ai farmaci – e sull’esistenza
di una “filiera del dolore”
di cui ciascun cittadino/consumatore diviene parte (e
complice) nel momento in cui sceglie di acquistare un bene contraffatto,
alimentando il business delle mafie che su di esso prosperano. Attrice professionista sulle scene dalla fine degli anni ’90,
l’eclettica e versatile Tiziana Di Masi che, assecondando la sua energia
creativa, scrive, dirige e produce spettacoli di teatro civile, mai come questa
volta si prodiga nel cercare di seminare la cultura della legalità partendo
dalla difesa del Made in Italy.
Negli ultimi anni ha inscenato monologhi sul dramma della Shoah, sulla
Resistenza e sulla carneficina della Grande guerra, e ha dato alla luce un
progetto del tutto particolare, quello del teatro gastronomico (o teatro da
gustare) in cui sperimenta quel binomio tra cibo e teatro che è nutrimento per
il corpo e l’anima.
Sono nati così I
garganelli al ragù della Linina
, il giallo gastronomico con Carlo Lucarelli
e il professor Massimo Montanari, e l’anno successivo una commedia sull’alta
cucina che per la prima volta ha portato sulle scene una vera chef e una vera
maitre a interpretare loro stesse e a rivelare le meraviglie e i sacrifici di
chi sceglie l’alta ristorazione come propria ragione di vita.
Perché così tanta attenzione al cibo, le si potrebbe domandare.
”Perché
il cibo è cultura”, dice la Di Masi, “è tradizione, è memoria, è
bellezza.
Il cibo entra in relazione con una dimensione stimolante e
imprescindibile dal punto di vista estetico: l’elaborazione di particolari
comportamenti e rituali, l’universo della tavola fatto di luoghi, colori e
atmosfere, il cibo come legame.
Ognuno di noi sperimenta giorno per giorno come
l’esperienza estetica accompagni e condizioni in senso positivo o negativo
l’atto del nutrirsi”
. Attraverso una proposta teatrale dal taglio ironico,
pungente, ma vero, che coinvolge consumatori, imprenditori e istituzioni, la Di
Masi ci rende consapevoli di un fenomeno che pare essere accettato dalla gran
parte di noi ma che ha ripercussioni sociali sempre più pesanti.
I prossimi appuntamenti:
16 novembre, ore 21: Milano, Golosaria, Superstudio Più
20 novembre, ore 20.45: Modena, La Tenda

26 novembre, ore 21: Roma, Acquario Romano

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