GIANCARLO MANCINO HA APERTO “IL MILIONE” a HONG KONG
Uno dei grandi bartender italiani, che ha inventato un vermouth distribuito da Gaja, dopo esperienze importanti nei grandi locali del mondo, alla corte dei grandi maestri, ha aperto a Hong Kong, il Milione, dove bere il migliore Martini.
di Luca Bonacini
Era
il 2003 ed eravamo stati travolti
da un riconoscimento che ci aveva collocato sul podio più alto, la Guida ai Bar del Gambero Rosso, ci aveva eletto miglior Bar d’Italia. Eravamo
felici di quel premio, ma iniziò un anno difficile fatto di grande pressione, e
aspettative da parte di chi veniva per un semplice caffè a osservare cosa
succedeva in un locale cosi premiato. Mentre i Savoia rientravano in Italia
dopo 57 anni di esilio, e a Maranello si festeggiava Michael Schumacher per la
sesta volta campione del mondo, io avevo bisogno di un capo barman. Mai avevo avuto
bisogno di personale come in quei mesi, e ascoltai con attenzione quella
telefonata che mi arrivava da uno sconosciuto Giancarlo Mancino, che si
professava barman con esperienza, e chiedeva di venire a lavorare da me. Ci
incontrammo, e letto il curriculum rimasi sbalordito dalle esperienze di livello
che aveva già fatto, sveglio, sguardo penetrante, bella presenza, occhio
vigile, e tanta voglia di imparare, ambizioso, ma consapevole di dover
percorrere ancora un bel pezzo di strada, prima di dirsi professionalmente
completo. Lo assunsi di li a poco. Al locale seppe integrarsi bene, e dare un
valido apporto allo staff che quell’anno venne messo a dura prova dalla mole di
lavoro, e dall’attenzione dei tanti che arrivavano per vedere cosa aveva di
speciale il Caffè dell’Orologio. Giancarlo Mancino rimase con noi qualche
settimana, fu un breve periodo nel quale mi colpì, l’entusiasmo, il sorriso, la
determinazione di quel giovane che per migliorarsi, dopo il periodo a Modena, sarebbe partito per l’estero. Diede un importante contributo, e
ricordo volentieri quel periodo, ma soprattutto non dimentico, che alla fine
del rapporto mi chiese di redarre una lettera di presentazione, dove raccontassi come si
era comportato da noi, e ci chiese di fare una foto tutti insieme, una cosa
fino ad allora mai accaduta, che dava la misura della passione che lo animava. Una bella intervista sul sito del Gambero Rosso, racconta le tappe della sua
carriera, un percorso effettuato
in questi dieci anni, nel quale non ha mai smesso di studiare, e fare
esperienza, è andato all’estero continuando a lavorare accanto a grandi
professionisti, ha imparato le lingue, nuove tecniche e metodologie, ricevendo,
ne sono certo grandi soddisfazioni. Ogni professione credo vada affrontata
cosi, senza paura di imparare, e continuando a farlo sempre, con tanto lavoro e
dedizione, e viaggiando appena possibile, per conoscere i grandi maestri. Un
giovane di cui andare fieri, che sta facendo bene nei grand’hotel e negli
american bar dove è stato, ha già avuto un locale di proprietà, e inventato un
vermouth distribuito con successo anche in Italia. Appena possibile lo andrò a
trovare al Milione, il suo nuovo locale di Hong Kong.
il 2003 ed eravamo stati travolti
da un riconoscimento che ci aveva collocato sul podio più alto, la Guida ai Bar del Gambero Rosso, ci aveva eletto miglior Bar d’Italia. Eravamo
felici di quel premio, ma iniziò un anno difficile fatto di grande pressione, e
aspettative da parte di chi veniva per un semplice caffè a osservare cosa
succedeva in un locale cosi premiato. Mentre i Savoia rientravano in Italia
dopo 57 anni di esilio, e a Maranello si festeggiava Michael Schumacher per la
sesta volta campione del mondo, io avevo bisogno di un capo barman. Mai avevo avuto
bisogno di personale come in quei mesi, e ascoltai con attenzione quella
telefonata che mi arrivava da uno sconosciuto Giancarlo Mancino, che si
professava barman con esperienza, e chiedeva di venire a lavorare da me. Ci
incontrammo, e letto il curriculum rimasi sbalordito dalle esperienze di livello
che aveva già fatto, sveglio, sguardo penetrante, bella presenza, occhio
vigile, e tanta voglia di imparare, ambizioso, ma consapevole di dover
percorrere ancora un bel pezzo di strada, prima di dirsi professionalmente
completo. Lo assunsi di li a poco. Al locale seppe integrarsi bene, e dare un
valido apporto allo staff che quell’anno venne messo a dura prova dalla mole di
lavoro, e dall’attenzione dei tanti che arrivavano per vedere cosa aveva di
speciale il Caffè dell’Orologio. Giancarlo Mancino rimase con noi qualche
settimana, fu un breve periodo nel quale mi colpì, l’entusiasmo, il sorriso, la
determinazione di quel giovane che per migliorarsi, dopo il periodo a Modena, sarebbe partito per l’estero. Diede un importante contributo, e
ricordo volentieri quel periodo, ma soprattutto non dimentico, che alla fine
del rapporto mi chiese di redarre una lettera di presentazione, dove raccontassi come si
era comportato da noi, e ci chiese di fare una foto tutti insieme, una cosa
fino ad allora mai accaduta, che dava la misura della passione che lo animava. Una bella intervista sul sito del Gambero Rosso, racconta le tappe della sua
carriera, un percorso effettuato
in questi dieci anni, nel quale non ha mai smesso di studiare, e fare
esperienza, è andato all’estero continuando a lavorare accanto a grandi
professionisti, ha imparato le lingue, nuove tecniche e metodologie, ricevendo,
ne sono certo grandi soddisfazioni. Ogni professione credo vada affrontata
cosi, senza paura di imparare, e continuando a farlo sempre, con tanto lavoro e
dedizione, e viaggiando appena possibile, per conoscere i grandi maestri. Un
giovane di cui andare fieri, che sta facendo bene nei grand’hotel e negli
american bar dove è stato, ha già avuto un locale di proprietà, e inventato un
vermouth distribuito con successo anche in Italia. Appena possibile lo andrò a
trovare al Milione, il suo nuovo locale di Hong Kong.
L’intervista di Antonella De Santis, sul Gambero Rosso :
http://bit.ly/1mhEK16