Mon Cafè : la
Provenza è quà
Provenza è quà
A Modena, caffetteria di qualità, tapas e piccola cucina curata, in un locale caldo e avvolgente, dove andare per l’atmosfera positiva
di Luca Bonacini
In
Corso Canalchiaro a Modena, nei locali centenari che ospitavano fino al 1700 la chiesa
di San Giacomo poi sconsacrata, c’è il Mon Cafè, un locale che ricorda i
bistrot del sud della Francia, un moderno cafè restaurant, inaugurato nel 2008,
dall’atmosfera del tutto speciale. Un arredo caldo e familiare, un clima
amichevole e professionale, e una proposta mai banale dalla colazione del
mattino, all’aperitivo, dal tè delle cinque, alla cena, grazie a un team di lavoro
ben affiatato, a un servizio attento, e a una qualità dell’offerta che vanta
pochi rivali in città. Un’attività creata dal nulla, da Alessandro e Antonio, il
primo, giovane collaboratore dell’Osteria Francescana, e del ristorante Fini,
il secondo, per 37 anni a tavola nei grandi ristoranti del mondo, in qualità di
manager di grandi aziende; entrambi accomunati dalla passione per il mondo
dell’ospitalità e per i viaggi, dai quali traggono spunti e idee che poi
riversano nell’attività. Nel 2010, viene accorpata l’abside della vecchia
chiesa, creando una saletta vetrata, suggestiva e amena, mentre nel 2012 la
squadra si consolida con il coinvolgimento societario, di Gianpaolo, Laura, e
Roberto, altrettanto capaci e appassionati.
Corso Canalchiaro a Modena, nei locali centenari che ospitavano fino al 1700 la chiesa
di San Giacomo poi sconsacrata, c’è il Mon Cafè, un locale che ricorda i
bistrot del sud della Francia, un moderno cafè restaurant, inaugurato nel 2008,
dall’atmosfera del tutto speciale. Un arredo caldo e familiare, un clima
amichevole e professionale, e una proposta mai banale dalla colazione del
mattino, all’aperitivo, dal tè delle cinque, alla cena, grazie a un team di lavoro
ben affiatato, a un servizio attento, e a una qualità dell’offerta che vanta
pochi rivali in città. Un’attività creata dal nulla, da Alessandro e Antonio, il
primo, giovane collaboratore dell’Osteria Francescana, e del ristorante Fini,
il secondo, per 37 anni a tavola nei grandi ristoranti del mondo, in qualità di
manager di grandi aziende; entrambi accomunati dalla passione per il mondo
dell’ospitalità e per i viaggi, dai quali traggono spunti e idee che poi
riversano nell’attività. Nel 2010, viene accorpata l’abside della vecchia
chiesa, creando una saletta vetrata, suggestiva e amena, mentre nel 2012 la
squadra si consolida con il coinvolgimento societario, di Gianpaolo, Laura, e
Roberto, altrettanto capaci e appassionati.
A colazione c’è il sorriso
tranquillizzante di Laura, insieme a una speciale riserva di caffè, alla
cioccolata calda fatta a mano e alle brioches del Giamberlano; a pranzo e cena
ci sono i piatti leggeri e sfiziosi di Roberto, anche lui formato alla scuola
di Fini, ispirati alla grande cucina regionale italiana, spaghetti e risotti con
materie prime scelte e verdure di stagione del Mercato Albinelli, o le tapas,
il pane di Altamura, le friselle napoletane condite in mille modi diversi;
all’aperitivo c’è Gianpaolo, che oltre ai grandi champagne e ai cocktail
classici, propone una carta dei drink innovativa e di grande piacevolezza, a
cui accostare una selezione di piccoli sandwich, tartine e sfiziosi apetizer. Un
locale tenuto amorevolmente in “manutenzione”, con idee, oggetti, elementi
d’arredo, e inserti suggestivi sempre nuovi, portati dalla Provenza e dalle
capitali europee, un posto dove stare bene e darsi appuntamento per un semplice
caffè, (quasi mille somministrati per San Geminiano), o per un pranzo veloce, o
dove godersi un aperitivo ben preparato, ma amato anche dai non modenesi, come Alessandro
Bergonzoni ormai affezionato al Vitel Tonnè, o Serena Dandini, cui preparare
una Matriciana che non ti aspetti a Modena, o i più grandi nomi
dell’automobilismo internazionale, cui riservare l’intero locale per un esclusivo
evento.
tranquillizzante di Laura, insieme a una speciale riserva di caffè, alla
cioccolata calda fatta a mano e alle brioches del Giamberlano; a pranzo e cena
ci sono i piatti leggeri e sfiziosi di Roberto, anche lui formato alla scuola
di Fini, ispirati alla grande cucina regionale italiana, spaghetti e risotti con
materie prime scelte e verdure di stagione del Mercato Albinelli, o le tapas,
il pane di Altamura, le friselle napoletane condite in mille modi diversi;
all’aperitivo c’è Gianpaolo, che oltre ai grandi champagne e ai cocktail
classici, propone una carta dei drink innovativa e di grande piacevolezza, a
cui accostare una selezione di piccoli sandwich, tartine e sfiziosi apetizer. Un
locale tenuto amorevolmente in “manutenzione”, con idee, oggetti, elementi
d’arredo, e inserti suggestivi sempre nuovi, portati dalla Provenza e dalle
capitali europee, un posto dove stare bene e darsi appuntamento per un semplice
caffè, (quasi mille somministrati per San Geminiano), o per un pranzo veloce, o
dove godersi un aperitivo ben preparato, ma amato anche dai non modenesi, come Alessandro
Bergonzoni ormai affezionato al Vitel Tonnè, o Serena Dandini, cui preparare
una Matriciana che non ti aspetti a Modena, o i più grandi nomi
dell’automobilismo internazionale, cui riservare l’intero locale per un esclusivo
evento.
Pubblicato su QN Il Resto del Carlino
gennaio 2014