Appuntamento all’Enoteca del Taglio
di Luca Bonacini
Era il 1991 quando apriva
l’Enoteca del Taglio, grazie all’ intraprendenza di Federica e Claudio
Cavicchioli, e di un gruppo di appassionati cultori del vino di qualità, i
modenesi si trovavano cosi a disporre della più fornita e glamour enoteca con
mescita della città, oltre trecento etichette, anche di grande formato,
grandissime annate francesi, Borgogna, Bordeaux, Champagne, le migliori espressioni
dell’enologia nazionale, dal Piemonte,
alla Toscana, dal Friuli al Veneto, e dopo la bottega dei Vini d’Italia di
Tondelli, e il Bar Torre di Doto, i modenesi avevano un nuovo luogo dove
incontrarsi. Oltre vent’anni da allora, e dopo la lunga e proficua gestione di Marina
Bersani, ora tocca ad Alessandro Nicolini, detto “Sandrino”, prendere il
testimone dell’enoteca più fornita della città, un insegna “materna e
aperitiva”, come l’avrebbe definita Paolo Monelli, calda, accogliente, opulenta
nel suo esprimere le migliori eccellenze enoiche del pianeta, decine di casse,
accatastate in buon ordine, tra i tavolini in legno e l’arredo elegante, migliaia
di bottiglie ben posizionate, ognuna con una provenienza, e una storia da
raccontare, arrivano dai cinque continenti, hanno percorso chilometri e
chilometri, prima di giungere qui, nella capitale del lambrusco. Un vino che
non è assolutamente trascurato, anzi, è celebrato con tutti gli onori, e rappresentato
con un ampia scelta di cantine, espressione di un variegato territorio, oggi apprezzato
finalmente come merita. Il nuovo gestore è molto conosciuto in città, è
dall’età di diciassette anni che ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo
della ristorazione, guarda a caso proprio nel 1991, con la gestione del Bar
Penny, di fianco al Mercato Albinelli, insieme a mamma Erminia Pollini,
prematuramente scomparsa, e alla sorella Monica. Seguiranno l’intensa e
premiante esperienza del Caffè del Corso, di fronte al tribunale, dove inizia a
interessarsi alle grandi bottiglie, e incontra i produttori che lo segneranno,
come il piemontese Angelo Gaja, il Veneto Fausto Maculan, il siciliano Marco De
Bartoli, la gestione del bar del Teatro Comunale, tanti catering ed eventi di
livello, fino alla gestione che mantiene ancora oggi, di un altro storico
locale modenese, il Wine Bar Giusti, in via Farini, negli ambienti che
ospitavano la prima sede della salumeria più antica d’Europa, e dopo aver
condotto per una breve parentesi il ristorante Da Noi, al Baluardo, con una
collaborazione ancora in essere. Una nuova sfida ora lo attende, ma entusiasmo
ed esperienza non mancano, saprà far bene.
l’Enoteca del Taglio, grazie all’ intraprendenza di Federica e Claudio
Cavicchioli, e di un gruppo di appassionati cultori del vino di qualità, i
modenesi si trovavano cosi a disporre della più fornita e glamour enoteca con
mescita della città, oltre trecento etichette, anche di grande formato,
grandissime annate francesi, Borgogna, Bordeaux, Champagne, le migliori espressioni
dell’enologia nazionale, dal Piemonte,
alla Toscana, dal Friuli al Veneto, e dopo la bottega dei Vini d’Italia di
Tondelli, e il Bar Torre di Doto, i modenesi avevano un nuovo luogo dove
incontrarsi. Oltre vent’anni da allora, e dopo la lunga e proficua gestione di Marina
Bersani, ora tocca ad Alessandro Nicolini, detto “Sandrino”, prendere il
testimone dell’enoteca più fornita della città, un insegna “materna e
aperitiva”, come l’avrebbe definita Paolo Monelli, calda, accogliente, opulenta
nel suo esprimere le migliori eccellenze enoiche del pianeta, decine di casse,
accatastate in buon ordine, tra i tavolini in legno e l’arredo elegante, migliaia
di bottiglie ben posizionate, ognuna con una provenienza, e una storia da
raccontare, arrivano dai cinque continenti, hanno percorso chilometri e
chilometri, prima di giungere qui, nella capitale del lambrusco. Un vino che
non è assolutamente trascurato, anzi, è celebrato con tutti gli onori, e rappresentato
con un ampia scelta di cantine, espressione di un variegato territorio, oggi apprezzato
finalmente come merita. Il nuovo gestore è molto conosciuto in città, è
dall’età di diciassette anni che ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo
della ristorazione, guarda a caso proprio nel 1991, con la gestione del Bar
Penny, di fianco al Mercato Albinelli, insieme a mamma Erminia Pollini,
prematuramente scomparsa, e alla sorella Monica. Seguiranno l’intensa e
premiante esperienza del Caffè del Corso, di fronte al tribunale, dove inizia a
interessarsi alle grandi bottiglie, e incontra i produttori che lo segneranno,
come il piemontese Angelo Gaja, il Veneto Fausto Maculan, il siciliano Marco De
Bartoli, la gestione del bar del Teatro Comunale, tanti catering ed eventi di
livello, fino alla gestione che mantiene ancora oggi, di un altro storico
locale modenese, il Wine Bar Giusti, in via Farini, negli ambienti che
ospitavano la prima sede della salumeria più antica d’Europa, e dopo aver
condotto per una breve parentesi il ristorante Da Noi, al Baluardo, con una
collaborazione ancora in essere. Una nuova sfida ora lo attende, ma entusiasmo
ed esperienza non mancano, saprà far bene.