Andare
da Tonozzi, per gli adolescenti modenesi degli anni ’80 rappresentava una vera
e propria iniziazione, era l’inizio dell’indipendenza dai genitori. Per
arrivare erano d’obbligo i primi 125, c’era sempre qualcuno da caricare, e non
era difficile arrivare al ristorante in tre su una Vespa, mentre qualche
temerario si presentava con il Ciao. Lunghe tavolate allegre e festanti, che il
venerdì gremivano il locale in località Siberia Torremaina (Mo), con il solito menu, tre primi,
gnocco, tigelle, affettati, e lambrusco a volontà, e non era raro che si
terminasse con il lancio delle tigelle rimaste. Un luogo dove recarsi per i
piatti tradizionali della nostra cucina, e dove la fresca corrente che scende
dal Cimone, seguendo il corso del vicino torrente Tiepido, non ha mai tradito, assicurando
tre gradi in meno che nella calda città. Una minuscola frazione, adiacente alla
Via vandelli, unica arteria un tempo per raggiungere Serra, con una casa
centenaria dove vivevano sei famiglie e aveva sede un piccolo negozio di
alimentari chiamato “al budgat”, aperto nel 1955 da Fernando Tonozzi, montanaro,
che due anni dopo comincerà nella cucina di casa a somministrare crescentine
cotte sul fuoco, accogliendo i primi avventori con tre tavolini e qualche sedia
prestati da un vicino. Pochi ambienti nei quali convivevano il negozio
d’alimentari, il tabacchino, il bar, l’osteria, e all’esterno tre campi da bocce,
e i tavolini per bere e giocare qualche partita a carte, ma non era l’unica
attività del Tonozzi che possedeva anche la licenza di taxi, e arrotondava
accompagnando clienti a Modena e Bologna.
l’attuale gestore che rileva il locale insieme alla moglie Lucia, manterrà l’insegna
con il nome del fondatore ma deciderà di mutare la filosofia dedicandosi
esclusivamente alla trattoria. Da allora si mettono in campo importanti
cambiamenti ampliando e ammodernando, Modena e la Bassa rispondono, il locale è
sempre pieno, e anche i famosi scoprono Tonozzi, arriva Serse Cosmi, Andrea
Giani, Andrea Lucchetta, Jean Alesì, e anche il campione di calcio Romeo
Benetti con il quale inizia una lunga amicizia. Oggi ci sono i figli Ilenia e
James a condurre lo storico locale, e la cucina è rimasta quella dei primi
tempi, i tortelloni, le tagliatelle, i tortellini, la carne alla griglia, le
crescentine, il gnocco, gli affettati, gli intingoli, la zuppa inglese, il
dolce mattone e una ricca carta dei vini con oltre venti etichette di Lambrusco.