Il miglior agriturismo nel Trofeo Agrichef’24 della CIA
Erano gli anni Sessanta quando in Italia si iniziava a parlare di Agriturismo, ma per vedere manifestarsi la prima esperienza, che si concretizzerà in Trentino, occorrerà attendere il 1973, dopo che il legislatore aveva dato forma e regole a un comparto che prima non c’era. Oltre mezzo secolo nel quale l’agriturismo si è affrancato, è cresciuto e i gestori insieme a lui, diventando sempre di più una risorsa per l’agroalimentare italiano, con i medesimi obiettivi della prima ora, piccole aziende agricole virtuose che valorizzano il territorio, producendo in loco la maggior parte degli ingredienti. Il Italia nel 2004, le aziende agrituristiche erano poco più di 14mila, nel 2022 quasi 26mila, di cui 8800 guidate da donne, con un leggero incremento ogni anno. Una realtà da promuovere e tutelare che sta particolarmente a cuore a ‘Turismo Verde’, l’associazione agrituristica della CIA, che lo scorso 4 aprile, presso l’Istituto Spallanzani di Castelfranco ha dato vita alla tappa emiliano romagnola del Trofeo nazionale Agrichef. Focus dell’evento le ricette contadine tipiche dell’Emilia Romagna, che grazie agli chef degli agriturismi e ai giovani allievi, sono state rivisitate e rese attuali, in un’avvincente sfida, che ha messo in luce le capacità tecniche e narrative dei concorrenti. Una giuria di esperti ha decretato il piatto che ha rappresentato i colori emiliano romagnoli al grande evento di Roma dell’11 aprile, a cui hanno partecipato tutte le regioni. Nella finale regionale disputata a Castelfranco Emilia, dopo un serrato testa a testa, si è qualificato l‘Agriturismo Mongiorgi “I Salici” di Anzola dell’Emilia, una famiglia di coltivatori e allevatori originaria di Manzolino, dove inizialmente aveva sede l’attività, che ha presentato ‘la guancia di Bianca Modenese al Lambrusco, a bassa temperatura, con purè di sedano rapa e bietola vetrificata’. Alla Campania è invece andato il podio nella finale nazionale di Roma, con “l’Agnello glassato alla mela annurca Igp”.
A cura di Rita Giani