Quando i Fiorini cominciarono ad occuparsi di viticoltura si era conclusa da un anno la Prima Guerra Mondiale, in Italia nascevano Primo Levi, Gianni Brera, Guglielmo Zucconi e il campione di ciclismo Fausto Coppi, mentre negli Stati Uniti si promulgava il XVIII emendamento che l’anno dopo avrebbe dato il via al Proibizionismo. E il lambrusco? Ancora lontano dai successi internazionali che sarebbero arrivati verso la fine del Novecento, accompagnava la vita dei modenesi e la sua diffusione dentro e fuori le mura cittadine era ben consolidata. Pochi decenni prima del 1919 le osterie e liquorerie che si contavano nel comune di Modena erano ben 303, mentre gli abitanti appena 55.000. Il Lambrusco era apprezzato e non ci si lamentava di pagarlo all’osteria 72 centesimi alla bottiglia che era il prezzo di un primo e di un secondo messi insieme. Il ’19 fu anche l’anno in cui arrivò a Modena la Filossera, terribile malattia della vite che non risparmierà i vigneti modenesi, facendo perdere il 75% della produzione, verrà debellata solo alla fine degli anni ’20. Nel frattempo Antonio Fiorini posava la prima pietra, costruendo dal nulla la prima cantina di Panzano e impiantando la Vigna del Caso, dove si vedranno germogliare le prime viti di Lambrusco e Salamino, lo seguirà con determinazione il figlio Ugo e negli anni ’80 il nipote Giuseppe, che edificò la cantina di Ganaceto sapendo instillare nei figli Alberto e Cristina la passione per la viticoltura e per il Lambrusco di qualità. Poi nel 2011 ancora un traguardo ambizioso, frutto della risolutezza e capacità di vedere lungo dei Fiorini, la nascita della cantina di Savignano presso la storica Torre dei Nanni appartenuta al Tassoni, che ha dato vita a un progetto totalizzante, aprendo nuovi mercati e dando il via a nuovi progetti. Mille metri quadrati di terreni vocati nell’unico Comune della provincia di Modena dove coesistono 3 denominazioni di origine protetta e dove un intervento architettonico rispettoso dell’ecosistema e dell’aspetto paesaggistico ha dato vita alla nuova cantina, al comparto produttivo, alla barricaia, alla sala di degustazione e all’acetaia di famiglia. L’evento del 22 giugno a Savignano sul Panaro è slittato di una settimana per il meteo. I festeggiamenti del centenario avranno luogo sabato 29 giugno con un grande evento il cui ricavato sarà devoluto all’associazione di ragazzi autistici Il Tortellante. Si brinderà al primo secolo di vita sorseggiando “Puro”, il nuovo vino biologico di Poderi Fiorini, ottenuto dalle tre uve modenesi, senza solfiti aggiunti, firmato Alberto e Cristina Fiorini.
di Luca Bonacini
Pubblicato in versione ridotta su QN Resto del Carlino – giugno 2019