Zemian, è un modo bellissimo con cui i modenesi autentici si chiamano, che esprime un affetto vero, verso la propria città e il suo patrono, ma da alcuni anni è diventato anche il nome di una birra artigianale, intitolata a San Geminiano. L’idea è venuta al modenese Giorgio Setti, titolare della Birreria Goblet, e proprietario insieme al castelfranchese Emiliano Govoni, del pluripremiato Birrificio Emiliano, ma non è l’unico omaggio verso la loro città, visto che hanno inventato anche la birra “Pomposa”, dedicata allo storico quartiere del centro. Giorgio contribuisce alla parte commerciale, ed Emiliano è il mastro birraio, per alcuni un innovatore della birra artigianale, per altri un vero e proprio rivoluzionario, che persegue una filosofia produttiva anglosassone, con infusione del luppolo a freddo. Il piccolo capannone destinato alla produzione, si trova a pochi metri dalla via Emilia, mentre nel locale attiguo, c’è una classica birreria, spartana e vera, aperta al pubblico venerdì, sabato e domenica, con tanto di videogame anni ’80 e biliardino, dove poter conoscere il mastro birraio, e assaggiare sei birre diverse, di cui due stagionali. L’avventura inizia nel 2008 quando, per seguire la passione per la birra, Emiliano abbandona l’impiego di perito elettronico. Per un anno intero, andrà a bottega dai signori della birra, per fare esperienza, e finalmente nel 2009 aprirà il birrificio insieme al Giorgio. L’analisi dell’acqua è un passaggio fondamentale, serve a individuare quale sia la produzione più adatta, e quale birra darà i migliori risultati, e si scopre che ad Anzola c’è un’acqua, dura e minerale, ideale per produrre birre particolarmente amare, da veri intenditori. Si definisce una linea produttiva ed Emiliano giorno dopo giorno, si afferma come uno sperimentatore, capace di osare. Nel 2012, arriva inatteso il riconoscimento di miglior birra d’Italia, che porta il Birrificio Emiliano sul podio più alto, con la birra “Pomposa”, più alta di gradazione, meditativa, corposa. Poi nasce la Imperium, una birra speciale, molto profumata, che impiega luppoli tedeschi e americani, con 70 unità di amaro, che colpisce gli estimatori per intensità e persistenza organolettica. Un brand riconosciuto, che piace ai palati più raffinati, dove Emiliano mette la ricerca al primo posto, producendo birre sempre innovative, come la Brigosa, una ale, fatta con il mosto di lambrusco di Sorbara Falistra, del Podere Saliceto; la King Kong, una Porter con malti affumicati e caffè Arabica Brasile 100%; senza dimenticare la Rimasta di Farro, ambrata leggera in stile inglese, che è la prima birra ideata dal Birrificio Emiliano, e nel 2013 vinse il premio Birra dell’anno.
di Luca Bonacini
Pubblicato su Qn Resto del Carlino – gennaio 2018