Non poteva che arrivare dalla delegazione di Modena, dell’Accademia Italiana della Cucina, una Borsa di Studio dedicata al giornalista Sandro Bellei. Chi più di lui si è speso, nel mappare la cucina modenese, e ha censito le materie prime e i piatti di ieri più significativi, scrivendo una rilevante quantità di testi, che esplorano a 360° la tradizione culinaria delle rezdore e quella degli osti. La cerimonia martedì scorso, presso la pluripremiata Scuola Alberghiera Ial di Serramazzoni (Mo), insieme al prof. Andrea Strata, professore di nutrizione all’Università di Parma e delegato Accademia della Cucina, al direttore della scuola Giuseppe Schipano, e all’amministratore dello Ial Emilia-Romagna Giovanni Corsini. Una fucina che sforna ogni anno diverse decine di giovani talenti della ristorazione, che una volta completato l’iter didattico e lo stage in locali primari d’Europa, conseguono il diploma, e si inseriscono nella Ristorazione, portando con sè un consistente bagaglio di nozioni, ma anche entusiasmo e un pizzico di modenesità. Una Borsa di Studio che renderà più agevole il percorso di due allievi del IV anno, Marco Terziotti, 17 anni, residente a Moglia (Mantova), e Vlas Dan Nicolae, 18 anni, di nazionalità rumena ma residente a Bologna, che hanno ricevuto la somma di 2.000€ ciascuno, con cui sarà possibile finanziare il loro training scolastico. Un bel modo di ricordare Sandro Bellei, affermato giornalista e accademico della Cucina Italiana, oltre che custode della modenesità a tutto tondo, con articoli sempre puntuali, competenti e qualche volta graffianti, sullo stato della cucina modenese. Un riconoscimento che sottolinea l’importanza della formazione nella crescita professionale degli addetti alla ristorazione e la presenza di “buoni maestri”, che sappiano valorizzare i talenti di ciascuno e guidarne i passi e le scelte, giunto grazie all’Accademia Italiana della Cucina, una libera associazione, che si costituì spontaneamente a tavola il 29 luglio del 1953, all’Hotel Diana di Milano. L’ideatore fu Orio Vergani insieme a un gruppo di amici gaudenti, degni rappresentanti della cultura, dell’industria e del giornalismo, con il nobile fine di tutelare le multiformi e variegate tradizioni della cucina italiana, e i suoi valori di cultura, territorio, tradizione e condivisione. La civiltà della tavola nella più alta accezione, esplorata attraverso le apprezzabili diversità di ogni angolo della Penisola, da valorizzare e salvaguardare perché non vadano disperse, attraverso l’annuale guida ai ristoranti, la rivista e un’intensa attività associativa.
di Luca Bonacini
Pubblicato su QN Resto del Carlino – dicembre 2017