Ecco un appuntamento da non perdere, un’occasione che puntualmente ritorna, a luglio di ogni anno, nella quale vivere un’autentica esperienza gastronomica, declinando in molteplici abbinamenti il più classico e fiero dei cibi modenesi, il gnocco fritto. Un vero e proprio passe-partout della tavola geminiana, che più duttile non si può, da consumarsi nella colazione alla modenese, tuffato nel cappuccino, ma anche in accompagnamento a gustosi aperitivi, e naturalmente companatico principe di affettati e formaggi, ma non solo. E’ infatti una piacevole consuetudine di luglio (quest’anno lunedì 3), ritrovarsi al ristorante Laghi, presso la fresca oasi naturalistica dei laghetti di Campogalliano per “Gnocco fritto e Bolle rosse”, un evento nel quale il gnocco, al di là dei più classici abbinamenti, viene accostato a ben venticinque golose pietanze dolci e salate, tra cui l’anguria, la coppa di testa calda, il cotechino, tonno e cipolla, il Parmigiano Reggiano, la gelatina di lambrusco e fragole, la gelatina di peperoni e squacquerone, i pomodori gratinati, il ragù caldo, la mortadella artigianale, lardo e pomodoro. Ideatore dell’iniziativa lo chef e patron dei Laghi, Paolo Reggiani, un’autentica risorsa per la pattuglia di ristoratori modenesi del Consorzio Modena a Tavola, che non più di sei anni fa si è letteralmente inventato questo evento, totalizzando puntualmente il tutto esaurito. Il suo è un gnocco aderente alla tradizione, sempre leggero e mai unto, anche se non giallo dorato come ci si aspetterebbe, perché preparato con un impasto che contiene una punta di cruschello, fritto rigorosamente nello strutto, ma non è l’unico motivo per andare ai Laghi. Fin dal 1988, quando Paolo, insieme alla sua famiglia, ha iniziato la gestione, si è dedicato a una cucina di tradizione che lascia spazio alla creatività, facendo grande uso di verdure e di erbe dell’orto. Tra i piatti che meritano il viaggio, senz’altro le straordinarie tagliatelle al ragù e i sontuosi tagliolini alle erbe lecite. Un evento giunto alla sesta edizione, dove ci sarà spazio anche per il miglior lambrusco, della Bassa e della collina, in degustazione con oltre venti produttori, oltre a un interessante laboratorio sul lambrusco (che inizia alle 19,30), condotto da Antonio Previdi e Filippo Marchi, responsabili Vino della Condotta di Modena Slow Food, e collaboratori Guida Slow Wine, nel quale si parlerà dell’amaro che si riscontra all’assaggio, con una decina di vini in degustazione.
di Luca Bonacini
Pubblicato su QN Resto del Carlino – giugno 2017