Quando tre modenesi incontrano un piemontese ed entrambi sono uniti da una passione non comune per il lambrusco, può succedere di tutto, anche che nasca un volume che ancora non c’era. Succede, quando il desiderio di valorizzare un vino, e la complicità che si instaura a collaborare a un progetto comune, sono di molto superiori ai possibili guadagni che potranno derivarne, succede quando si ha a cuore un territorio così tanto, da volerlo in tutti i modi raccontare a chi ancora non lo conosce, perché possa provare quelle stesse intense emozioni. E’ ciò che con tutta probabilità deve avere animato gli ideatori: Giulio Loi, Filippo Marchi e Antonio Previdi, il primo appassionato di grandi bottiglie e marketing manager di importanti marchi; il secondo, figlio d’arte (la famiglia ha un sugherificio), ed è collaboratore di primari wine brand; e il terzo, è co-titolare della storica trattoria Entrà e grande esperto di Lambrusco; i quali ne hanno parlato a Camillo Favaro, fan autentico dell’Emilia da bere, oltre che produttore di vino, organizzatore di eventi, e consulente di comunicazione, che ci ha messo poco a entusiasmarsi e a dire di si, occupandosi della stesura del volume. “Tutti lo chiamano Lambrusco”, nasce così. Il focus su venti vignaioli interpreti dell’universo Lambrusco, delle affascinanti terre del Sorbara, del Grasparossa e del Salamino, sono l’ossatura del volume, che ripercorre 3 vitigni, 3 territori, e un solo vino. Un viaggio alla riscoperta del Lambrusco al di là delle convenzioni e dei luoghi comuni, incontrando i protagonisti più significativi della sua rinascita, in un percorso ricco di incontri interessanti e di bottiglie: “il Lambrusco è un autentico inno alla gioia – racconta Camillo Favaro nell’intervista di Alessandro Morichetti su Intravino – …in più ho scoperto che alcuni di questi vini sono straordinariamente buoni e tutto fuorché banali. Il cliché del Lambrusco plasticoso e dolciastro, è figlio di un’industria che ha provato a convincerci che tutto finisse lì”. Un libro che parla di un territorio e di un vino a tutto tondo, ponendosi domande e cercando risposte, dialogando senza pre concetti con i produttori che sono i veri protagonisti, sono loro a lottare con il terreno, il meteo e le stagioni, diventando contadini, agronomi, enologi, giornalisti e comunicatori di sé stessi. Un volume che dà un contributo importante al mondo del vino, con testimonianze e punti di vista di persone autentiche, che vivono la loro professione non come un lavoro, e ci danno la migliore espressione possibile del Lambrusco, avvicinandolo agli esperti e ai neofiti. Il volume scritto da Camillo Favaro, edito da Fil Rouge Editore, Piverone (TO), si avvale di una ricca parte iconografica a cura di Maurizio Gjivovich; dell’autorevole prefazione di Burt Anderson; con il coordinamento editoriale e progetto grafico di Antonella Frate; i cenni storici e approfondimenti scientifici di Marisa Fontana; la traduzione inglese di Tessa Domitilla Conticelli; e il progetto di ArtevinoStudio.
TUTTI LO CHIAMANO LAMBRUSCO
di Camillo Favaro
Fil Rouge Editore
192 pagine, € 25,00
www.tuttilochiamanolambrusco.it
(Il libro è disponibile anche il lingua inglese)