Formazione, grandi partner e lavoro duro: il segreto del successo di Partesa

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Ogni professione, anche la più creativa, esige lavoro duro, disciplina e lunghi periodi di formazione. Un assunto anche per Ernest Hemingway, Nobel della Letteratura 1954, che prima di raggiungere il successo e perfezionare la sua prosa immediata e il suo stile unico ed essenziale, fatto di descrizioni sintetiche e radi aggettivi, che lasciavano trasparire il ‘non detto’, si sottopose a un periodo di conoscenza e confronto con gli scrittori più importanti dell’epoca, leggendo tantissimo. Gli anni ’20 rappresentano la sua formazione letteraria, trasferirsi a Parigi favorirà l’incontro con James Joyce, Scott Fitzgerald, Ezra Pound, Jack Prevert, Sherwood Anderson, ma anche in seguito cercherà sempre di vivere esperienze nuove, da cui trarre ispirazione per il suo lavoro. «Il vecchio e il mare avrebbe potuto esser lungo più di mille pagine, avrei potuto sviluppare gli abitanti del villaggio, spiegare come sbarcano il lunario, come sono nati…» affermava Hemingway. «Ma questa è un’operazione che altri scrittori sanno fare in modo eccellente… mi dedicai invece a eliminare tutte le parti superflue per trasmettere al lettore un’esperienza che potesse entrare a far parte della sua, come quelle reali. È un’impresa difficilissima, e ho dovuto lavorare sodo». E’ quello che ci viene richiesto nelle nostre professioni, qualunche esse siano, lavoro duro, disciplina e formazione, aspetti troppe volte tralasciati dalle aziende. Elementi fondanti per Partesa, società del Gruppo HEINEKEN Italia, specializzata nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.Re.Ca. Attiva da 36 anni in 15 regioni con 38 depositi, circa 1.000 collaboratori e oltre 34.300 clienti Ho.Re.Ca. Partesa dispone di un ampio portfolio di prodotti di qualità (oltre 7.400 referenze nell’ambito della birra, del vino, degli spirits, delle bevande analcoliche e del food). Ma non solo. Al primo posto ci sono l’efficienza logistica, i servizi personalizzati, la formazione, la consulenza mirata ed innovativi strumenti digitali, per supportare, rafforzare e sviluppare il business dei professionisti del fuoricasa. A tal proposito segnaliamo l’edizione 2025 dei Wine Lab, il giro d’Italia enoico firmato Partesa Wine, che dopo Cuneo, Milano Marittima, Verona e Roma, riprenderà in autunno, con le tappe in Piemonte, Lombardia, Veneto e Marche. Una tensione ideale che si rafforza anche nella scelta dei partner e dei brand virtuosi, con cui stringere efficaci collaborazioni, e promuovere prodotti di eccellenza italiani e di altri Paesi e continenti, spesso mai commercializzati nella penisola, ma anche creando relazioni costruttive con il mondo della ristorazione, un ambito decisamente complementare con l’universo wine.

NEW ENTRY. «Diamo il benvenuto a due grandissimi produttori come Silver Oak e Philip Togni nella nostra grande famiglia di Partesa per il Vino, con questo accordo porteremo in Italia alcuni tra i vini più interessanti del mercato californiano. E’ importante per noi espandere e aggiornare il nostro portfolio, per offrire ai locali italiani una proposta completa e sempre in linea con il gusto in costante evoluzione dei loro avventori – ha affermato Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa».

Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa

La società del Gruppo Heineken Italia, amplia il suo cospicuo portfolio vino fatto di oltre 130 produttori, selezionati con cura tra le più interessanti realtà vitivinicole nazionali e straniere, e consolida i rapporti con il mondo dell’alta ristorazione. Dopo il recente ingresso di Elizabeth Spencer, Partesa porta ora in Italia le produzioni di due icone californiane: Silver Oak e Philip Togni Winery. Un vero cult a stelle e strisce, Silver Oak nasce nel 1972 dalla visione dell’imprenditore Ray Twomey Duncan e del winemaker Justin Meyer, con l’idea di produrre solo Cabernet Sauvignon, invecchiato esclusivamente in rovere americano e capace di decenni di invecchiamento. Una visione oggi è portata avanti dalla famiglia Duncan, affiancata dall’enologo Nate Weis, nelle tenute di Napa Valley, Sonoma County, Anderson Valley e Willamette Valley. Rigorosa filosofia, altissima qualità, Silver Oak si distingue anche per un attento approccio alla sostenibilità in ogni aspetto della produzione. Non a caso, le sue due principali tenute nella Napa Valley e Alexander Valley sono state le prime al mondo a ricevere la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) Platinum, la più prestigiosa rilasciata dall’U.S. Green Building Council. Sorge invece a 600 metri di altitudine sulla Spring Mountain, nella Napa Valley occidentale, Philip Togni Winery, la cantina fondata nel 1975 e guidata tuttora, con la moglie Birgitta e la figlia Lisa, da Philip Togni, ex studente di Emile Peynaud all’Università di Bordeaux, dove ha conseguito il Diplôme National d’Oenologie mentre lavorava come assistente regista presso Château Lascombes. Dai 10 acri di tenuta, coltivati con sole pratiche organiche, nascono Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, che danno vita alle tre etichette (tutte “Estate Bottled”) che hanno fatto di Philip Togni uno dei più apprezzati produttori della California: Philip Togni Vineyard Cabernet (di cui ogni anno vengono conservate alcune bottiglie da far invecchiare per 10, 20 e 30 anni), il Cabernet Sauvignon Tanbark Hill Vineyard e il rosso dolce Ca’ Togni. E proprio il Cabernet Sauvignon Estate Vineyard 2021, distribuito da Partesa in Italia, è stato premiato come il miglior “Vinous 2024 Wine of the Year” aggiudicandosi il primo posto nella “Vinous Top 100”, la classifica stilata da Antonio Galloni, noto critico americano e direttore di Vinous.

NUOVI PARTNER. Accanto ad un’ampia e accurata selezione di etichette, insieme alla consulenza, alla logistica, alla formazione continua, attraverso momenti di confronto e business con gli operatori del settore, Partesa per il Vino, ha creato nuove sinergie con l’alta ristorazione italiana. Si concretizza una nuova partnership con JRE – Jeunes Restaurateurs d’Europe, la prestigiosa associazione internazionale di giovani ristoratori e chef, presieduta dal 2024 dallo chef Daniel Canzian, che conta oltre 390 ristoranti e 160 hotel in 16 paesi diversi, uniti nella mission di offrire la migliore cucina innovativa, attraverso un’ospitalità di alta qualità e sostenendo i giovani talenti. Al via da quest’anno anche la collaborazione con Noi di Sala, la prima Associazione Italiana che riunisce i professionisti di Sala e Cantina, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare l’arte dell’ospitalità e del servizio in tutte le categorie della ristorazione e dell’ospitalità. «Ogni anno puntiamo ad alzare l’asticella. – conclude Alessandro Rossi – Le nuove collaborazioni poste in essere con JRE e Noi di Sala, due associazioni di professionisti trasversali, altamente qualificate e riconosciute, sono frutto di un’attenta riflessione sul mondo wine and food: per noi è un vero onore poterle sostenere e affiancare, perché ci danno la possibilità di dare il nostro contributo alla formazione di quelli che saranno i grandi professionisti di domani, in cucina e in sala».  

A cura di Rita Giani

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