“L’esempio è la più alta forma di insegnamento…” Ha più volte affermato Gualtiero Marchesi, aggiungendo: “Si può fare qualcosa di grande solo se si studia sodo e si pratica senza sosta il mestiere.” E se lo dice lo chef italiano che per primo ricevette le ‘tre stelle Michelin’ e fu l’unico a restituirle, c’è da credergli. Un pensiero profondo che indica la strada ai docenti e ai tanti giovani che scelgono la ristorazione e iniziano senza troppi punti di riferimento e senza sapere bene come andrà. Per realizzare i nostri sogni occorre tanto lavoro e tanta dedizione, lo sappiamo, ma servono anche buoni maestri, capaci di trasmetterci entusiasmo e contenuti, raccontandoci la parte bella del mestiere e le criticità, riuscendo a coinvolgerci. Un ruolo svolto dall’Istituto Nazzareno di Carpi fin dagli anni ’50 con i primi corsi, mentre il nostro Paese cercava di rialzarsi dal secondo conflitto. Un Centro di Formazione Professionale che grazie all’apporto fondamentale di Don Ivo Silingardi, si specializzava nel settore turistico-alberghiero e nella ristorazione addestrando al mestiere cuochi, camerieri, pasticceri, a cui successivamente, negli anni ’80 si aggiunsero pizzaioli, portieri, segretari d’albergo, istituendo percorsi per ragazzi e ragazze disabili post scuola dell’obbligo, che nel 1990 getteranno le fondamenta della Cooperativa Sociale Nazareno. Oggi una moderna realtà formativa, che propone anche percorsi dedicati a lavoratori con ammortizzatori sociali, a donne in condizione di disagio e adulti svantaggiati, con laboratori di scrittura e narrazione, un istituto oggi guidato con competenza e visione dal Direttore Luca Franchini, attraverso un’intensa attività didattica, capace di rispondere ai bisogni delle aziende, a cui ha fornito un contributo determinante la professionalità del coordinatore Claudio Ciresola, scomparso nel 2018. Un’attività densa di eventi, iniziative e missioni internazionali, dove far conoscere le specialità emiliane che hanno portato gli allievi e i docenti a deliziare ben due Papi, con i tortellini in brodo di cappone della tradizione carpigiana: il pranzo di Natale a metà degli anni ’80 per Giovanni Paolo II e la visita a Carpi del 2 aprile 2017 di Papa Francesco. E stasera alle ore 20, un nuovo appuntamento al Nazzareno di Carpi, che per una sera si trasformerà in un ristorante aperto al pubblico, in occasione dell’evento gastronomico “Metti una Sera a Cena”. Organizzato da quattro anni a questa parte, tra CFP Nazareno e il Consorzio di ristoratori ‘Modena a tavola’, l’appuntamento sarà un’occasione per degustare un menu preparato e servito dai ragazzi del 4° anno di Cucina e di Sala. Un percorso pensato e realizzato dagli allievi, che per una sera saranno protagonisti, sotto la guida di uno chef di Modena a tavola, che coordina e supervisiona il loro lavoro, in un efficace travaso di esperienze. Compagni di viaggio in queste serate saranno il Consorzio Produttori Antiche Acetaie e alcune cantine selezionate. Stasera sarà l’azienda Umberto Cavicchioli e Figli, con lo chef guida, Nicola Pini di Foresteria Cavicchioli.
Il menù della serata: antipasto di cappelletti al cotechino di Modena, croccanti in crema di topinambur e gel di pomodoro. Tortelli di patate viola, pecorino dolce e guanciale. Anatra all’arancia e balsamico tradizionale di Modena. Tortino di cioccolato con cuore al pistacchio.
Per info e prenotazioni: info@nazareno.it – 0596/686717 dalle 8,30 alle 16.
A cura di Rita Giani