Sabato 19 ottobre alle ore 11 in piazza Grande a Modena, durante la manifestazione la Bonissima, torna l’appuntamento d’autunno della Confraternita del Gnocco d’Oro con la proclamazione dei nuovi ambasciatori 2019. Un riconoscimento attribuito ogni anno a giornalisti e chef che più hanno lavorato nei rispettivi ambiti per affermare la cucina e le tradizioni emiliane e modenesi nel mondo, raccontando la terra di Giuseppe Verdi, Pellegrino Artusi, Luciano Pavarotti ed Enzo Ferrari in tutte le sue espressioni. Nata nel 2011, da un’idea di dieci gourmet modenesi, la Confraternita del Gnocco d’Oro, vanta tra i suoi fondatori anche i giornalisti e scrittori Roberto Armenia, Edmondo Berselli, Giuseppe Pederiali e John Hemingway. Il prestigioso riconoscimento andrà a Gino Fabbri, pastry chef bolognese campione del mondo, che nel 2000 vinse il Concorso del Giubileo e consegnò la torta iridata a Papa Giovanni Paolo II. Daniele Rubboli, giornalista, scrittore e musicologo, con 57 libri all’attivo, autore di “Lieti Calici” un volume sul vino nella musica attraverso le preferenze enoiche dei più grandi musicisti di tutti i tempi. Laura Franchini, giornalista per diverse testate e sommelier, dal 2004 responsabile regionale per l’Emilia Romagna della guida Vinibuoni d’Italia del Touring Club Italiano, a lungo collaboratrice e relatrice della guida Identità Golose di Paolo Marchi. Lo chef di Ravarino Giovanni Cuocci, tra i 10 finalisti del Basque Culinary World Prize, edizione 2019, gestore del ristorante Lanterna di Diogene, con uno staff formato anche da ragazzi con disabilità. La chef di Castelfranco Alice Colombari, già “Miglior sfoglina 2014”, che cinque anni fa ha aperto un locale a Groningen, diventato in breve tempo un punto di riferimento, premiato come miglior ristorante italiano in Olanda.
Tra gli illustri proclamati ambasciatori nelle precedenti edizioni: Andrea Grignaffini (che successivamente è diventato parte del Comitato Scientifico della Confraternita), Luigi Cremona (direttore Guida Touring), Licia Granello (Repubblica), Davide Paolini (Sole 24 Ore), Pier Bergonzi (vice direttore Gazzetta dello Sport), Stefano Caffarri (direttore Cucchiaio d’Argento), Massimo Bottura (Osteria Francescana), Laura Morandi (Hosteria Giusti), Luca Marchini (ristorante Erba del re e presidente JRE), Carlo Alberto Borsarini (ristorante Lumira e presidente Associazione Tourtlen), Ermes Rinaldi (Osteria Ermes), Giorgio Pinchiorri (Enoteca Pinchiorri), Pierluigi Gorgoni (docente Alma), Andrea Sinigaglia (direttore Alma) e Vania Franceschelli (presidente Ordine del nocino). L’intensa attività della Confraternita del Gnocco d’Oro si esprime in eventi e convegni di approfondimento sull’eno gastronomia emiliana e in una fattiva collaborazione con Artestampa Edizioni con cui dalla sua fondazione sono nati nove volumi sulle tipicità emiliane.
GLI AMBASCIATORI 2019
Gino Fabbri
Originario di Castenaso (Bo), dopo esperienze nelle più affermate pasticcerie di Bologna, nel 1982 apre il suo laboratorio con negozio insieme alla moglie Morena. Il suo percorso professionale è fatto di confronto continuo con i grandi dell’arte bianca tra cui Iginio Massari fino a quando nel 1996 Gino Fabbri entra a far parte dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, di cui ora è Presidente. Pur essendo poco propenso ai concorsi, si concede due occasioni prestigiose: vince infatti quello per la “Torta del Giubileo del 2000”, grazie al quale ha potuto incontrare Papa Giovanni Paolo II, mentre nel 2015 guida alla vittoria della Coupe du Monde de la Patisserie a Lione la spedizione italiana composta da Emanuele Forcone, Francesco Boccia e Fabrizio Donatone. Nel 2009 viene eletto dai suoi colleghi Pasticcere dell’anno, prestigioso riconoscimento per la sua professionalità e la costante ricerca della qualità nella produzione e per la sua capacità di diffondere le sue conoscenze senza riserve.
Laura Franchini
Giornalista, Sommelier, Coordinatrice Emilia Romagna della Guida Vini buoni d’Italia Touring Club Italiano. Dopo studi economici e di marketing, prevalentemente all’estero (Inghilterra, Stati Uniti e Francia) ha approfondito la sua esperienza nell’ambito della comunicazione aziendale e del marketing, iniziando come giornalista a livello locale, con la Gazzetta di Modena, seguendo cronaca, costume e attualità. E’ iscritta all’Albo dei Giornalisti sezione Pubblicisti e ha frequentato corsi di eno-gastronomia, diplomandosi sommelier AIS. Ha collaborato con emittenti locali e riviste nazionali come Meridiani, I Viaggi del Gusto, Il Corriere Vinicolo, Il Sommelier, Gulliver, Bravacasa, Premiata Salumeria Italiana, dove cura una rubrica dedicata alle degustazioni vini. Dal 2004 è responsabile regionale per l’Emilia Romagna della guida Vinibuoni d’Italia del Touring Club Italiano, ed è stata curatrice regionale della guida “100 vini da non perdere” di Luciano Pignataro, edizione 2010. Da 2009 al 2016 ha collaborato con la guida Ristoranti Identità Golose di Paolo Marchi e per 3 anni ha svolto la funzione di presentatrice al congresso.
Daniele Rubboli
Giornalista professionista dal 1970, Medaglia d’oro dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, ha collaborato con quotidiani, periodici e con diverse emittenti televisive tra cui la RAI TV di Roma conducendo programmi radiofonici della notte e realizzando documentari sul mondo musicale per la Direzione Esteri della RAI-TV. Ha pubblicato 57 libri, quasi tutti di saggistica musicale, alcuni tradotti in inglese e tedesco, ma anche due romanzi. Unico biografo al mondo di Ruggero Leoncavallo, Luigi Arditi e di tante voci liriche, ha scritto 3 libri su Giacomo Puccini e una biografia dedicata al direttore d’orchestra Francesco Molinari Pradelli presentata nel 2014 al teatro alla Scala di Milano, al Regio di Torino e al Museo del teatro di Trieste. Gourmet attento amante delle tradizioni modenesi ha pubblicato il romanzo “Gnocco fritto” e collabora stabilmente con la Corale Rossini. Con la Confraternita del Gnocco d’Oro ha realizzato l’opera “Lieti Calici” un volume che approfondisce il tema del vino nella musica e le preferenze enologiche dei più grandi autori di tutti i tempi.
Giovanni Cuocci
E’ il patron dell’osteria Lanterna di Diogene a Ravarino (Mo), una delle 4 insegne modenesi premiate da Slow Food con la Chiocciola, ed è tra i 10 finalisti del Basque Culinary World Prize, edizione 2019, un premio che riconosce l’operato di chef etici, impegnati a fare sì che la cucina diventi un motore di cambiamento a sostegno della società. “Una cooperativa sociale agricola nata dai sogni di alcune persone dando risposta al desiderio di un lavoro che dia soddisfazione, fatto insieme a persone con le quali si sta bene”. E’ la mission di questa anomala partita iva modenese aperta nel 2003, dove lavorano anche persone con problemi, (sindrome di down, psicosi, paralisi cerebrale infantile, autismo) e il lavoro è costruito insieme. Si coltivano ortaggi, alberi da frutta, un vigneto di Trebbiano per la produzione di aceto balsamico tradizionale di Modena, si allevano galline, maiali, pecore, capre, trasformando tutto in piatti da offrire ai clienti dell’osteria inaugurata nel 2006, dove si persegue una cucina tipica emiliana semplice e genuina, cercando lo scambio e l’incontro con la diversità. “Ad Atene la gente coltivava l’apparenza dei buoni sentimenti, Diogene gira con la lanterna in pieno giorno perché cerca, non l’essenza astratta dell’uomo, ma l’uomo autentico reale, è contrario alle apparenze. E’ dentro questa ricerca che noi stiamo”.
Alice Colombari
24 anni e una forte determinazione cinque anni fa l’hanno portata a trasferirsi con la famiglia da Castelfranco Emilia a Groningen in Olanda, dove ha aperto “Alice Restaurant, che gestisce con la mamma Enrica, il suo fidanzato e i suoi fratelli. Una passione per la cucina coltivata fin da bambina grazie ai sapori e agli odori della cucina della mamma e della nonna, che la porta a intraprendere l’istituto alberghiero “Bartolomeo Scappi” a Castel San Pietro Terme, dove si diploma con ottimi voti. Le conferme non si fanno attendere, partecipa al Gran Trofeo d’Oro della Ristorazione Italiana, che la introduce a una settimana di formazione ad ALMA, la scuola internazionale di cucina fondata da Gualtiero Marchesi e nel 2014 partecipa alla “Sfida del Tortellino” tra Modena e Bologna dove con i colori de “La San Nicola”, vince il Premio Miglior sfoglina. Fino alla decisione presa nel 2014 di cambiare città e nazione andando a vivere nel nord dell’Olanda, per aprire un locale che racconti dell’autentica cucina emiliana. Le ricette dell’Alice Restaurant sono quelle di famiglia, i prodotti di piccole aziende modenesi, la cucina tradizionale riletta alla luce di tecniche contemporanee e la carta vini con una settantina di etichette del Belpaese. Un progetto che piace agli olandesi che cominciano a venire a cena da Alice e che il 23 Settembre 2017 la premiano con una lusinghiera recensione sul Volkskrant, incoronando l’Alice Restaurant miglior ristorante italiano d’Olanda. L’articolo, scritto sul più importante quotidiano olandese frutterà in poche ore 14 mila visualizzazioni sul sito del ristorante e più di 100 prenotazioni.
Per info: Luca Bonacini bonaciniluca@gmail.com