Bardolino capitale del Chiaretto, oggetto negli ultimi anni di un vero e proprio rinascimento qualitativo, ma anche meta tra le più caratteristiche, con il Lago a pochi metri e alle spalle le colline moreniche dense di itinerari per escursionisti, bikers e semplici turisti, tra cui il pregevole Museo dell’Olio. Ipotizzare una trasferta da queste parti vuol dire immergersi in una profonda tradizione vitivinicola che va indietro fino all’Età del Bronzo, ma non è da meno la gastronomia fatta di radicate tradizioni di terra e di lago, che quando arriva l’ora di cena non si può fare a meno di andare ad assaggiare. Un tratto di lago dove un’insegna in particolare ci ha piacevolmente colpito il ristorante Le Vele, sul porticciolo vecchio di Cisano, antica frazione di Bardolino, con una vista magnifica verso la sponda opposta e le località rivierasche di Sirmione, Padenghe, Moniga, Manerba.
Al timone Mauro Sabaini, una lunga esperienza nella ristorazione con la gestione insieme alla famiglia di uno dei caffè storici di Bardolino aperto sul lungo lago nel 1904, che nel 2011 ha deciso di mettersi in gioco in prima persona con l’acquisizione del ristorante-pizzeria Le Vele di Cisano, un’elegante edificio sul molo vecchio, che ai piani superiori ospita l’Hotel Vela d’Oro con una gestione separata. Dopo il lungo inverno la riapertura della stagione riserva non poche novità, è arrivato Alessandro Cogliati,
chef pluridecorato con esperienze in locali primari della Lombardia, oltre che miglior chef emergente del Nord Italia 2010, che propone una cucina ben distante da quell’idea di ristorazione turistica così diffusa in certe località vacanziere, volgendo lo sguardo alla tradizione e ai prodotti del territorio interpretati con estro e creatività ma senza estremismi. Una filosofia messa a fuoco insieme a Mauro Sabaini che ha ripensato anche la carta dei vini e ha le idee ben chiare in fatto di ristorazione, mentre sul fronte pizzeria c’è sempre Tommaso Mogavero che prepara fragranti e soffici pizze classiche o integrali, con farine scelte di grani antichi, lunghe lievitazioni, farciture gourmet e ingredienti di piccoli produttori. A tavola ci si lascia guidare in un percorso colorato e versatile che entusiasma, una dichiarazione d’intenti attraverso rimandi alla tradizione, a materie di qualità e al territorio. Convincente e di gran gusto lo strudel ripieno di coniglio, uvetta, olive taggiasche, su verza spadellata con guanciale amatriciano; nessuna sbavatura nel petto e coscia di quaglia bardata su julienne di carote all’agro; contrasti e consistenze appropriate nel risotto alla rapa rossa mantecato al Cimbro di Fossa con prosciutto crudo di Montagnana croccante; appetitosa e cotta a puntino la faraona porchettata con crema di peperone rosso in agrodolce e purea di patate vitellotte; golosa e opulenta la rivisitazione del bounty con caramello salato. Servizio pronto e sorridente e cantina ampia e territoriale.
https://www.leveledicisano.it/
di Luca Bonacini