Possiamo impiegare il nostro tempo in molti modi, ma quando decidiamo di dedicarlo agli altri, la giornata ha tutto un altro sapore, a maggior ragione se si tratta di iniziative che riguardano i bambini. Come è accaduto alcune settimane fa al Castello di Ama, a Gaiole in Chianti, dove alcuni modenesi hanno contribuito alla buona riuscita di un evento di beneficienza che ha illuminato la notte di San Lorenzo, in favore della Fondazione Tommasino Bacciotti, intitolata a un bambino affetto da una rara e aggressiva forma di tumore cerebrale, il pinealoblastoma, che si è manifestata quando aveva appena 9 mesi. Non sono bastate le cure chemioterapiche e gli interventi neurochirurgici dell’Ospedale Meyer e di alcune strutture specializzate che inizialmente avevano ridotto il tumore e tenuto sotto controllo la malattia, il tumore si è ripresentato e Tommasino è mancato nel 1999. La tragica perdita ha innescato un’incredibile onda lunga di solidarietà, che i genitori Barbara e Paolo, hanno voluto convogliare in una fondazione, con l’obiettivo di fornire sostegno ai parenti, rendendo fruibili gratuitamente venti case accoglienza, per le famiglie dei bambini ricoverati all’Ospedale Meyer di Firenze. L’attività della Fondazione, grazie all’opera di una fitta rete di volontari, ha raccolto dal 2000 ad oggi 850.000 euro, che sono stati riversati nelle diverse attività intraprese, dalla vicinanza ai bambini e alle loro famiglie, al miglioramento della qualità delle cure, dalle donazioni all’ospedale Meyer, al finanziamento di borse di studio per la ricerca e progetti medico scientifici.
Tra gli eventi di maggior rilievo, la cena del Castello di Ama, istituita con il contributo di produttori e artigiani del gusto, che mettono gratuitamente a disposizione il loro tempo e le loro specialità, alla quale erano presenti anche alcuni modenesi, guidati dal pasticcere Walter Tagliazucchi, al secolo “il Giamberlano”, che con i suoi pluripremiati panettoni partecipa sin dalla prima edizione. Accanto a lui, le altre bontà geminiane, con il salumificio Mec Palmieri e la straordinaria mortadella Favola; Giovanni Minelli del caseificio Malandrone, e il suo Parmigiano in diverse stagionature; Roberto Moncata del risto bar Via Taglio 12 che friggeva il gnocco; Giovanni Mandara, ormai modenese d’adozione, che preparava pizze gourmet; e la Confraternita dei Peravalli di Verica, che preparava le crescentine del Forno Lavacchielli, cuoceva i borlenghi, e serviva i tortellini del Mattarello di Verica, alla crema di Parmigiano del ristorante Martino. 250 gli ospiti intervenuti e numerose le donazioni private, che hanno consentito di raccogliere al termine dell’evento, una somma considerevole.
di Luca Bonacini
Pubblicato su QN Resto del Carlino – Luglio 2018