La sodale tradizione, del “caffè sospeso”, arriva in città e muove le corde buone dei modenesi. Un’usanza appannaggio di molti bar di Napoli, riportata in auge nel 2010 dallo storico Caffè Gambrinus di piazza del Plebiscito, in occasione del 150° di attività, che esprime la più autentica cultura partenopea, e riconduce all’immediato Dopoguerra, quando se un napoletano era felice, era solito pagare due caffè, uno per sé e uno da lasciare “sospeso”, per una persona bisognosa. Un modo come un altro per offrire un caffè all’umanità, che è arrivato anche nella città della Ghirlandina, grazie all’idea di Annibale La Pietra, proprietario della pasticceria Floriana in via Bologna, che insieme alla moglie Patrizia, ai figli Antonio, Michelangelo e Floriana, l’anno scorso ha proposto ai suoi clienti questa iniziativa, in favore del prossimo. Mentre si fa colazione si può decidere di lasciare un euro, o anche di più, in un’urna sul banco, che in poco più di un anno si è riempita, grazie alla generosità di molti, e sono stati raccolti 4500 euro, interamente devoluti per l’acquisto di nuove attrezzature nel reparto pediatrico del Policlinico di Modena.
E il bar pasticceria di via Bologna, diventa un luogo dove poter fare la cosa giusta, e non più solo una meta certa per conoscere e apprezzare la più autentica pasticceria napoletana, con le sfogliatelle frolle, le riccie, le code di aragosta, la pasticceria mignon, la torta al limone con agrumi non trattati, i panettoni e le colombe farcite al pistacchio. Specialità artigianali preparate con mano sicura secondo una tradizione dolciaria dal passato antico, padroneggiata con estro ed esperienza da Annibale, grazie a una lunga gavetta. “Iniziai ad imparare il mestiere alla pasticceria Guerrieri, di Ottaviano (NA), quando avevo dieci anni, e ancora andavo a scuola, si faceva tutto a mano, a partire dalle mandorle, da rompere una a una”. Poi l’Alberghiera, la morte del papà, le esperienze accanto ai maestri pasticceri Palmieri e Angelo di Palma, che venivano dalla prestigiosa insegna Scaturchio, e il primo laboratorio di proprietà a vent’anni, con i fratelli, ma sarà danneggiato dal terremoto, e Annibale dovrà tornare a Ottaviano. Nell’88 si trasferisce a Modena, dove prende confidenza con il gusto dei modenesi, facendo esperienza nelle insegne cittadine, prima di mettersi in proprio nel 1993, in via Fratelli Rosselli, insieme alla moglie Patrizia, a cui seguirà nel 2008 il secondo negozio, in via Bologna, insieme ai figli già grandi. E mentre si festeggia il traguardo dei primi venticinque anni della pasticceria Floriana, è già partita una nuova raccolta fondi, da devolvere a iniziative di solidarietà.
di Luca Bonacini
Pubblicato su QN Resto del Carlino – giugno 2018
Ciao. Sono del direttivo di entrambe le associazione. Il tortellante nasce dopo Autaut per un progetto ideato per il futuro dei nostri figli. Siamo in fase di ristrutturazione di un nuovo spazio all’interno del MOI in Ciro Menotti. Abbiamo letto del nuovo concorso per il miglior tortellino modenese e vorremmo partecipare (i nostri sono buoni in molti sensi) e della raccolta fondi attraverso il caffè sospeso. La ristrutturazione ci costerà sui 150.000 €, che stiamo lentamente raccogliendo attraverso cene, 5×1000, privati… Se ti interessano i nostri progetti ti invitiamo a contattarci. Grazie. Simona