In questi giorni il pensiero va ai territori invasi dall’acqua, ai danni subiti dalle popolazioni di Modena, agli evacuati delle provincie di Reggio Emilia e Parma. Le immagini che arrivano ci riportano all’alluvione del 2014, quando, ce lo ricordiamo bene, l’argine di Secchia si ruppe a San Matteo, facendo sprofondare in un incubo le famiglie di quelle zone. Vedere nei servizi televisivi, l’acqua che scorre, come se fosse quella di un fiume e invece è una strada o una piazza completamente allagata, preda della corrente, e le persone sconsolate che guardano la loro abitazione inagibile, ci riempie di preoccupazione, pensando a ciò che attende gli abitanti di quei paesi nei prossimi giorni, con l’inverno che incalza. Nella Bassa parmense, tra le località più colpite c’è il paese di Colorno, dove ha sede Alma, la scuola internazionale di cucina fondata da Gualtiero Marchesi, un gioiello famoso nel mondo, che forma giovani chef e addetti alla ristorazione, da ieri invasa dall’acqua e dal fango. La Reggia di Colorno, sede di Alma, dove l’attività didattica è stata sospesa, era stata da poco ristrutturata dopo i danni del sisma, il capolavoro amato da Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone è in ginocchio, dopo la feroce ondata di piena del fiume Parma. Ma ci sono tanti giovani camerieri, chef, sommelier, insieme a docenti, impiegati, amici, conoscenti, che guidati dal direttore di Alma Andrea Sinigaglia, non si sono arresi, e in queste ore cercano di liberare gli ambienti, asciugare l’acqua, pulire dal fango le aule, gli uffici, e la splendida biblioteca, che conserva dodicimila volumi di enogastronomia, donati da Marino Marini, che ne è anche il bibliotecario. E si ritorna col pensiero agli angeli del fango durante l’alluvione a Firenze del 1966, che tanto fecero per mettere in sicurezza le persone intrappolate dall’acqua, insieme ai volumi e alle opere d’arte imbrattate dal fango. Alcune di esse vennero spedite anche a Modena alla Legatoria Gozzi, tra le preferite di D’Annunzio, che si fece carico della pulizia di centinaia di volumi. Cosa può l’uomo, quando gli elementi si scatenano con tanta violenza? Una volta accertate le responsabilità se ce ne sono, alla fine resta la solidarietà che ognuno di noi potrà dare a chi vive questi brutti momenti, il sostegno che potremo fornire a queste persone, perché tutto possa tornare presto alla normalità.
Pubblicato su QN Resto del Carlino – dicembre 2017
di Luca Bonacini