Tra non molto la pasta fresca non avrà più lo stesso sapore, apre i battenti un laboratorio molto speciale dove ragazzi e adulti autistici, si dedicheranno alla preparazione e alla vendita di tortellini, tortelloni, tagliatelle, lasagne, in una sorta di officina e bottega didattica, aperta al pubblico. E’ uno dei progetti messi in campo da Aut Aut Modena onlus, un’associazione di volontari che promuove e coordina attività di assistenza, formazione e raccolta fondi a sostegno delle famiglie con persone autistiche nella nostra provincia, cercando soluzioni e percorsi, alle problematiche connesse all’autismo.
Una lunga intervista a Massimo Bottura dove si parla di tortellini e “tortellanti”:
http://www.trc.tv/produzioni/obiettivo-salute/?rid=CSQLZAJMSL7Q#.WOSf0yxobYV
E’ una delle risposte che ha saputo dare Modena, una città che ha dimostrato particolare sensibilità all’argomento. Con la collaborazione di Comune, Ausl, Fondazione Auxilum, Aut Aut Modena Onlus e Food for Soul Onlus, sono stati presentati qualche sera fa al “Refettorio Ghirlandina”, dal sindaco Muzzarelli e dalla presidente di Aut Aut Modena Erika Coppelli, i progetti che impegneranno l’associazione nei prossimi mesi, coniugando solidarietà, cultura, formazione e gastronomia, tra cui “il Tortellante”, laboratorio di pasta fresca per ragazzi autistici, creato da Aut Aut Modena, Silvia Panini, Lara Gilmore e Massimo Bottura. In particolare, è stata l’occasione per lanciare Casa & Bottega, un nuovo contenitore, dove i ragazzi e i giovani adulti con autismo potranno esprimere la tradizione gastronomica modenese, preparando la pasta fresca imparata al “Tortellante”, insieme alle nonne “rezdòre” e allo chef Massimo Bottura. «Sarà il tortellino più buono del mondo – spiega Bottura che durante la presentazione ha cucinato nel refettorio Ghirlandina una deliziosa crema di Parmigiano su cui appoggiare i tortellini cotti nel brodo – proprio perché sarà composto da pezzi diversi. Uno sarà più grosso, un altro più ripieno. Ottimo che le nonne insegnino ai ragazzi a cucinare, così non si perde la tradizione». La sede c’è già, presso l’ex mercato ortofrutticolo MOI di viale Ciro Menotti, e sarà pronta entro il settembre del prossimo anno, per ospitare laboratorio e negozio di vendita. I ragazzi saranno seguiti da vari specialisti come spiegano i medici Franco Nardocci e Maria Luisa Scattoni: «Abbiamo l’obiettivo di spiegare come l’autismo e le altre specialità diano alla comunità e non il contrario». Spazi che favoriranno la crescita dei ragazzi autistici, che potranno vivere per qualche ora al giorno lontani dalla famiglia, imparando il mestiere di cuoco e cameriere. Una nuova stella che illumina la Modena silenziosa del fare.
Pubblicato su Qn Resto del Carlino – aprile 2017
di Luca Bonacini