Due giorni di vini rari e sconosciuti ad Autochtona

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Parola d’ordine biodiversità. Nell’imperdibile appuntamento di Autochtona 2016, a Bolzano il 24 e 25 ottobre, ci attende un florilegio di piccoli produttori che hanno molto ben chiaro nel loro dna le parole vino autoctono, ne sono i depositari, e rappresentano l’Italia del vino di nicchia, che pone la cura del vitigno, del terreno e del vino al primo posto. Autochtona, il Forum nazionale dei vini autoctoni, giunta quest’anno alla 13^ edizione, si svolgerà all’interno di Fiera Bolzano come di consueto in contemporanea con HOTEL, la Fiera internazionale specializzata per hotellerie e ristorazione. Un evento di grande suggestione, nel quale conoscere e assaggiare direttamente dagli interpreti il meglio di cento piccole realtà produttive di 15 diverse regioni del vino, in molti casi sconosciute, come il Semidano sardo, falcidiato dalla fillossera a inizio ‘900; oppure l’Invernenga, antica varietà bresciana a bacca bianca il cui nome deriverebbe dall’uso di conservare ‘d’inverno’ gli acini d’uva; i rarissimi vini Sciaglin, Ucelùt, Cjanòrie o Forgiarin, delle alpi orientali; il Centesimino e l’Uva del Tundé, a bacca rossa del ravennate, riportata in auge grazie al progetto ‘Vitigni Minori’ dell’Università di Bologna. Un appuntamento atteso e amato, che nell’edizione precedente ha totalizzato oltre 1.200 visitatori specializzati, 46 media del settore accreditati, 60 banchi degustazione, 120 cantine presenti, 480 vini provenienti da 15 regioni italiane, in un contesto quello di Hotel, la fiera internazionale per hotellerie e ristorazione, che ha portato 20.700 ristoratori, albergatori e specialisti del turismo provenienti dal Trentino Alto Adige e dalle zone limitrofe dell’ area tedesca e del Nord Italia, e oltre 600 espositori, tra i migliori fornitori del settore Ho.Re.Ca. provenienti da Italia, Austria, Svizzera e Germania, favorendo relazioni e azioni di marketing a 360°. Una kermes, con eventi collaterali che si protraggono fino al 27 ottobre, dove immergersi nello straordinario mondo dei piccoli vignerons, scoprendo dal grande patrimonio vitivinicolo italiano, vitigni unici o rari della ricca tradizione italiana, da chi coltiva e lavora direttamente le uve, seguendo di persona l’intero processo produttivo, dalla vite al bicchiere.

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Secondo il giornalista Pierluigi Gorgoni – Coordinatore del concorso ‘Autoctoni che passione !’ che chiuderà la manifestazione – “la biodiversità vinicola italiana per qualche tempo è rimasta nell’ombra dei modelli più ‘global’, anche a causa delle sue produzioni più ridotte e sparute. In questi ultimi anni, invece, assistiamo ad un ribaltamento dell’interesse dei consumatori, sempre più orientati e curiosi verso i vini da vitigni ‘rari’. In questa direzione, nessuna altra manifestazione quanto Autoctona sa offrire all’appassionato uno spaccato tanto vario e puntuale”. Nel corso della manifestazione le migliori etichette in degustazione verranno premiate con gli “Autochtona Award” da una giuria di wine journalist italiani e internazionali, mentre l’area espositiva di Autochtona ospiterà i tavoli di assaggio di “Vinea Tirolensis”, con un’area dedicata ai Vignaioli dell’Alto Adige, e si potranno infine scoprire tutti i segreti del Lagrein attraverso degustazioni comparative.

di Luca Bonacini

Per info: www.autochtona.it

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