Grande cucina e bel canto al Club Europa ’92
di Luca Bonacini
Qui
sono passati davvero tutti. Capi di Stato, re, principesse, i più bei nomi
dello star system, dello spettacolo, del cinema, si sono dati appuntamento in
questi anni al ristorante Europa ’92. Luciano Pavarotti attirava qui con la sua
personalità e simpatia i grandi del mondo, il resto lo ha fatto l’amabile
accoglienza di Cesare Clò, della moglie Marisa, e del figlio Luca, in questi
anni insostituibili ambasciatori di modenesità.
Una cucina di alto livello, a cura degli chef Fernando Patano e Graziano Campana, che
oggi come ieri si esprime nei piatti della tradizione preparati ad arte, e
in
interessanti incursioni nella cucina regionale italiana, e allora ecco l’irresistibile
entrèe con gnocchini fritti, salumi,
stracchino, patate e aceto balsamico; i tortellini in brodo di cappone; l’entusiasmante
risotto al parmigiano e aceto balsamico; la tagliata di manzo all’ olio e
rosmarino; il cappello da prete e il sontuoso carrello dei dolci, apprezzati
anche dal famoso chef francese Alain Ducasse, a Modena qualche mese fa, per una
visita alla Maserati. Un percorso iniziato dalla famiglia Clò con la gestione
del ristorante Sagittario a Campiglio, una struttura ampia con scuderie e maneggio,
in un cucuzzolo che domina Vignola, punto di ritrovo per gli appassionati di
equitazione, dove anche il maestro Pavarotti, cominciò a venire con regolarità.
sono passati davvero tutti. Capi di Stato, re, principesse, i più bei nomi
dello star system, dello spettacolo, del cinema, si sono dati appuntamento in
questi anni al ristorante Europa ’92. Luciano Pavarotti attirava qui con la sua
personalità e simpatia i grandi del mondo, il resto lo ha fatto l’amabile
accoglienza di Cesare Clò, della moglie Marisa, e del figlio Luca, in questi
anni insostituibili ambasciatori di modenesità.
Una cucina di alto livello, a cura degli chef Fernando Patano e Graziano Campana, che
oggi come ieri si esprime nei piatti della tradizione preparati ad arte, e
in
interessanti incursioni nella cucina regionale italiana, e allora ecco l’irresistibile
entrèe con gnocchini fritti, salumi,
stracchino, patate e aceto balsamico; i tortellini in brodo di cappone; l’entusiasmante
risotto al parmigiano e aceto balsamico; la tagliata di manzo all’ olio e
rosmarino; il cappello da prete e il sontuoso carrello dei dolci, apprezzati
anche dal famoso chef francese Alain Ducasse, a Modena qualche mese fa, per una
visita alla Maserati. Un percorso iniziato dalla famiglia Clò con la gestione
del ristorante Sagittario a Campiglio, una struttura ampia con scuderie e maneggio,
in un cucuzzolo che domina Vignola, punto di ritrovo per gli appassionati di
equitazione, dove anche il maestro Pavarotti, cominciò a venire con regolarità.
Nacque una sincera amicizia con il maestro, il quale cominciò a proporre a
Cesare Clò di aprire un ristorante a Santa Maria di Mugnano, all’interno del
suo circolo ippico. Un lungo corteggiamento che portò i suoi frutti, e che il
25 aprile del 1991 sancì la nascita del ristorante Europa ’92, realizzato dopo
l’attenta ristrutturazione di una stalla del 1600. Tanti anni di incontri
indimenticabili legati al maestro: “A ognuno è legato un aneddoto, una storia,
un piatto, ed è come se fossero ancora tutti seduti a tavola. Gli occhi grandi
e tristi di Lady Diana Spencer, che mangiò gnocco fritto, salumi, parmigiano,
durante la sua permanenza a Modena per il Pavarotti & Friends; la simpatia
di Bono, grande estimatore delle migliori bottiglie della nostra carta;
l’entusiasmo di Liza Minelli; l’Infanta di Spagna che volle assaggiare tutto il
menu; Sarah Ferguson cui piacque il risotto con l’aceto balsamico e ne volle la
ricetta; Placido Domingo che si trattenne per tre giorni esplorando tutto il
menu; Alberto Tomba, Mirella Freni, Nicolai Ghiaurov, Sting, Vittorio Gassman…”
Cesare Clò di aprire un ristorante a Santa Maria di Mugnano, all’interno del
suo circolo ippico. Un lungo corteggiamento che portò i suoi frutti, e che il
25 aprile del 1991 sancì la nascita del ristorante Europa ’92, realizzato dopo
l’attenta ristrutturazione di una stalla del 1600. Tanti anni di incontri
indimenticabili legati al maestro: “A ognuno è legato un aneddoto, una storia,
un piatto, ed è come se fossero ancora tutti seduti a tavola. Gli occhi grandi
e tristi di Lady Diana Spencer, che mangiò gnocco fritto, salumi, parmigiano,
durante la sua permanenza a Modena per il Pavarotti & Friends; la simpatia
di Bono, grande estimatore delle migliori bottiglie della nostra carta;
l’entusiasmo di Liza Minelli; l’Infanta di Spagna che volle assaggiare tutto il
menu; Sarah Ferguson cui piacque il risotto con l’aceto balsamico e ne volle la
ricetta; Placido Domingo che si trattenne per tre giorni esplorando tutto il
menu; Alberto Tomba, Mirella Freni, Nicolai Ghiaurov, Sting, Vittorio Gassman…”
Pubblicato su QN Resto del Carlino
giugno 2015