LA CUCINA GRECA DI
KOSTAS
KOSTAS
di Luca Bonacini
A Modena, tempio riconosciuto della gastronomia, c’è un
piccolo e semplice locale gestito dal 2012 da Thomas Galitis e sua moglie
Dimitra, dove poter gustare la tradizionale cucina greca, è il ristorante Da Kostas,
in via Giardini 497. Una cucina nobile, dalle origini antichissime quella greca,
che era già di qualità raffinata quando sulla nostra penisola si preparavano solo
pochissimi cibi alla brace. Una cucina che rivestiva grande importanza nella
penisola ellenica del II secolo a.C., dove si venerava addirittura la dea Adefagèa, consacrata alla gastronomia, e
il cuoco poteva chiamarsi tale, solo dopo due anni di accademia, nella quale apprendere
l’arte dell’infondere piacere con il cibo, pratiche prelibate e antiche di cui
si impadronirono i Romani quando occuparono quel Paese, e che confermano quanto
l’intera cucina europea sia debitrice alla Grecia antica. Una cucina con le sue
regole, dove non è contemplato il primo piatto, e il pasto si apre con una serie
di antipasti detti mezédes oppure orektiká, a cui seguirà un piatto
principale a base di carne o pesce, alla griglia o alla piastra, o un’insalata
e formaggi, entrambi conditi con salse tipiche, concludendo in bellezza con i
dolci al forno o al cucchiaio. Una cucina che abbiamo provato Da Kostas, superando
la difficoltà nel pronunciare i nomi dei piatti, e dopo il tradizionale
aperitivo Ouzo, un potente liquore
all’anice da diluire con acqua fredda, ci siamo affidati allo chef, iniziando
con il moussakà, un appetitoso
sformato di melanzane, besciamelle, carote,
vitello e maiale; poi l’horiatiki, immancabile
e fresca insalata greca, con feta, olive, cetrioli, e cipolla; a cui sono
seguiti deliziosi assaggi abbinati alla salsa zaziki a base di yogurt, come la dolmadakia, con riso, cipolla, prezzemolo, menta, avvolti in foglie
di vite; o le stuzzicanti polpettine, in vari modi, come le kolokithokeftedes, con zucchine; le revithokeftedes, con ceci; le tirothokeftedes, al formaggio e le melizanokeftedes di melanzane; per poi
passare alla tigania, una sorta di
spezzatino di carne, e innaffiando il tutto con il Fantaxametoho, un vino bianco secco dell’isola di Creta. Gran
finale con i dolci tipici greci: il galaktoboureko
una sorta di budino con pasta di semolino;
il kataifi, una pasta filiforme,
arrotolata con miele e noci; la baklava,
un dessert ricco di miele e frutta secca; e per finire le loukoumades, frittelle dolci tipiche, insieme a un buonissimo e
rinfrescante yogurt con miele e noci.
piccolo e semplice locale gestito dal 2012 da Thomas Galitis e sua moglie
Dimitra, dove poter gustare la tradizionale cucina greca, è il ristorante Da Kostas,
in via Giardini 497. Una cucina nobile, dalle origini antichissime quella greca,
che era già di qualità raffinata quando sulla nostra penisola si preparavano solo
pochissimi cibi alla brace. Una cucina che rivestiva grande importanza nella
penisola ellenica del II secolo a.C., dove si venerava addirittura la dea Adefagèa, consacrata alla gastronomia, e
il cuoco poteva chiamarsi tale, solo dopo due anni di accademia, nella quale apprendere
l’arte dell’infondere piacere con il cibo, pratiche prelibate e antiche di cui
si impadronirono i Romani quando occuparono quel Paese, e che confermano quanto
l’intera cucina europea sia debitrice alla Grecia antica. Una cucina con le sue
regole, dove non è contemplato il primo piatto, e il pasto si apre con una serie
di antipasti detti mezédes oppure orektiká, a cui seguirà un piatto
principale a base di carne o pesce, alla griglia o alla piastra, o un’insalata
e formaggi, entrambi conditi con salse tipiche, concludendo in bellezza con i
dolci al forno o al cucchiaio. Una cucina che abbiamo provato Da Kostas, superando
la difficoltà nel pronunciare i nomi dei piatti, e dopo il tradizionale
aperitivo Ouzo, un potente liquore
all’anice da diluire con acqua fredda, ci siamo affidati allo chef, iniziando
con il moussakà, un appetitoso
sformato di melanzane, besciamelle, carote,
vitello e maiale; poi l’horiatiki, immancabile
e fresca insalata greca, con feta, olive, cetrioli, e cipolla; a cui sono
seguiti deliziosi assaggi abbinati alla salsa zaziki a base di yogurt, come la dolmadakia, con riso, cipolla, prezzemolo, menta, avvolti in foglie
di vite; o le stuzzicanti polpettine, in vari modi, come le kolokithokeftedes, con zucchine; le revithokeftedes, con ceci; le tirothokeftedes, al formaggio e le melizanokeftedes di melanzane; per poi
passare alla tigania, una sorta di
spezzatino di carne, e innaffiando il tutto con il Fantaxametoho, un vino bianco secco dell’isola di Creta. Gran
finale con i dolci tipici greci: il galaktoboureko
una sorta di budino con pasta di semolino;
il kataifi, una pasta filiforme,
arrotolata con miele e noci; la baklava,
un dessert ricco di miele e frutta secca; e per finire le loukoumades, frittelle dolci tipiche, insieme a un buonissimo e
rinfrescante yogurt con miele e noci.
Pubblicato su QN Resto del Carlino – luglio 2014