il BRUT METODO CLASSICO DAVINCI

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Bollicine? Amore
Vero
Tra gli spumantisti italiani ce n’è uno da conoscere assolutamente: Albino Maria Cavazzuti, e il suo straordinario metodo classico.

di Luca Bonacini

Una
delle persone da conoscere se si viene a Modena, è Albino Maria Cavazzuti, imprenditore
vinicolo e chef du cave, con una spiccata passione per le bollicine. Un diploma
in agraria e biologia molecolare, e uno in farmacia ed erboristica
all’Università di Urbino, a cui ha affiancato studi in scienza della salute, e
percorsi di medicina naturale, nel ’89 apre il primo
ristorante vegetariano in provincia di Modena, oltre al lancio di alcuni famosi
locali che hanno fatto la storia, nelle notti modenesi degli anni ’80. Le
esperienze al Teatro evento di Bologna, il cinema, e la fotografia, nel periodo
romano e milanese, gli incontri con Federico Fellini, Cartier Bresson, Lucio
Fontana, Richard Burton
, e i lunghi anni di collaborazione e amicizia con Beppe
Bellei, spumantista innovativo di grande finezza ed esperienza, fino alla
realizzazione di un sogno a lungo coltivato, quello di fare lo champagne a
Modena. Un amore vero per le bollicine, che lo ha portato a esplorare tutte le
sfumature del metodo classico, recandosi quante più volte possibile in Francia
dove questo procedimento è nato, pomeriggi interi ad apprendere i saperi dei
direttori del centro enologico di Epernay e Reims, figure di indiscusso valore
che ogni anno decidono il via alla vendemmia in quella celebre regione del
vino. Chilometri e chilometri per creare relazioni, e conoscere i personaggi
chiave, i riferimenti assoluti  del vino
degli anni ’90, e confrontarsi sul futuro delle bollicine, oltre a tanta
ricerca sulla storia della spumantistica italiana, per individuare i vitigni
più antichi e gli spumantisti pionieri, che il nostro Paese ha avuto fin dall’Ottocento,
coltivando il segreto progetto di un grande vino che portasse il suo nome, e
connotasse la sua filosofia. Fino a giungere dopo dieci anni di tentativi a
realizzare quel prodotto che aveva a lungo immaginato, espressione di passione,
qualità e tradizione. Ora lo potete trovare alla Cantina Davinci, di Montale
Rangone, tra tini e pupitre, mentre
accarezza le “sue” bottiglie per completare il remuage, o accompagna in visita giornalisti e appassionati, insieme
alla moglie Franca, e ai figli Richard, Steve, Rubens, a cui ha saputo
infondere il medesimo amore per il vino. 
Solo 20.000 bottiglie, suddivise in 5 cuvèe made in Modena, tra Pinot
nero e Chardonnay, che raggiungono ogni anno i luoghi del bere più qualificato,
in Italia e in Europa. 
Pubblicato su QN Resto del Carlino – maggio 2014

2 Responses to il BRUT METODO CLASSICO DAVINCI

  1. Luca Bonacini ha detto:

    Ciao Albino, ricordo che è stata una delle più belle interviste di quell’anno, c’erano ricordi personali, incontri, aneddoti e pezzi di vita vera…E poi il DaVinci, gran brut
    Un abbraccio
    Luca

  2. Albino Cavazzuti ha detto:

    Grazie mille per questa recensione. Un grande grazie. Luca bonaccini per sempre un amico. Albinomariacavazzuti1942@gmail.com

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