LO CHEF DEL PRESIDENTE OBAMA E’
IN CITTA’
IN CITTA’
TONY MANTUANO, IL CUOCO PREFERITO DAL PRESIDENTE AMERICANO, ERA A MODENA NEI GIORNI SCORSI PER VISITARE … E ASSAGGIARE
di Luca Bonacini
C’era
un visitatore eccellente nei giorni scorsi a passeggio per Modena. Tony
Mantuano, lo chef preferito da Obama, si trovava nella città del balsamico, dei
motori e della lirica, per prendere contatto con aziende di punta
dell’agroalimentare modenese, assaggiare la cucina geminiana e forse ispirarsi
ad essa per creare nuove suggestioni da portare ai clienti del suo celebre
ristorante “La Spiaggia” di Chicago. Uno chef di origini calabresi che non
nasconde di dover la propria fortuna alla cucina italiana che propone nel suo
ristorante, un locale con vista da togliere il fiato sul Lago Michigan, dove
assaggiare le prelibatezze culinarie del Belpaese, abilmente reinterpretate.
Tra gli estimatori illustri dello chef italo americano, che oggi vanta quattro
locali a Chicago, le celebrities
statunitensi, il presidente Bill Clinton, Lady Diana, e soprattutto il
presidente Barack Obama, che lo ha scelto come chef di riferimento, a cui ogni
anno viene affidata l’organizzazione della cena di Capodanno alla Casa Bianca, un
ristorante dove festeggiare le ricorrenze più importanti, come San Valentino, e
l’anniversario di nozze, da quando nel 2008 il primo presidente di colore, celebrò
insieme alla sua famiglia la vittoria elettorale verso la Casa Bianca. Un legame
con l’Italia che non è mai mancato e che ha portato Tony Mantuano, dopo la
gavetta negli Stati Uniti a passare un intero anno nelle cucine italiane per
conoscere la cucina dei grandi maestri, come quella di Nadia Santini, del
Pescatore di Canneto sull’Oglio, e tornare quasi ogni anno, a incontrare
produttori e ristoratori. Il viaggio a Modena lo ha portato alla cantina Poderi
Fiorini, sulle colline di Savignano sul Panaro, dove Cristina e Alberto
Fiorini, hanno realizzato, ai piedi di una torre del Quattrocento, appartenuta
ad Alessandro Tassoni, una cantina modello, secondo le regole della bio
edilizia. Svelati dunque tutti i segreti del lambrusco di famiglia e dell’aceto
balsamico centenario, a cui sono seguiti la visita al vecchio Borgo di
Savignano, e ai vigneti, una cena alla Clinica Gastronomica Arnaldo, e un
pranzo alla Lumira di Castelfranco, luogo di elezione del tortellino, dove
Carlo Alberto Borsarini ha proposto un percorso di assaggi della cucina del
territorio, il culatello con Parmigiano e balsamico; i vittoriosi tortellini in
brodo protagonisti della recente sfida con Bologna; i tortelloni di zucca con
crema di Parmigiano; il guanciale di vitello in confit; e il gelato al
balsamico tradizionale di Modena.
un visitatore eccellente nei giorni scorsi a passeggio per Modena. Tony
Mantuano, lo chef preferito da Obama, si trovava nella città del balsamico, dei
motori e della lirica, per prendere contatto con aziende di punta
dell’agroalimentare modenese, assaggiare la cucina geminiana e forse ispirarsi
ad essa per creare nuove suggestioni da portare ai clienti del suo celebre
ristorante “La Spiaggia” di Chicago. Uno chef di origini calabresi che non
nasconde di dover la propria fortuna alla cucina italiana che propone nel suo
ristorante, un locale con vista da togliere il fiato sul Lago Michigan, dove
assaggiare le prelibatezze culinarie del Belpaese, abilmente reinterpretate.
Tra gli estimatori illustri dello chef italo americano, che oggi vanta quattro
locali a Chicago, le celebrities
statunitensi, il presidente Bill Clinton, Lady Diana, e soprattutto il
presidente Barack Obama, che lo ha scelto come chef di riferimento, a cui ogni
anno viene affidata l’organizzazione della cena di Capodanno alla Casa Bianca, un
ristorante dove festeggiare le ricorrenze più importanti, come San Valentino, e
l’anniversario di nozze, da quando nel 2008 il primo presidente di colore, celebrò
insieme alla sua famiglia la vittoria elettorale verso la Casa Bianca. Un legame
con l’Italia che non è mai mancato e che ha portato Tony Mantuano, dopo la
gavetta negli Stati Uniti a passare un intero anno nelle cucine italiane per
conoscere la cucina dei grandi maestri, come quella di Nadia Santini, del
Pescatore di Canneto sull’Oglio, e tornare quasi ogni anno, a incontrare
produttori e ristoratori. Il viaggio a Modena lo ha portato alla cantina Poderi
Fiorini, sulle colline di Savignano sul Panaro, dove Cristina e Alberto
Fiorini, hanno realizzato, ai piedi di una torre del Quattrocento, appartenuta
ad Alessandro Tassoni, una cantina modello, secondo le regole della bio
edilizia. Svelati dunque tutti i segreti del lambrusco di famiglia e dell’aceto
balsamico centenario, a cui sono seguiti la visita al vecchio Borgo di
Savignano, e ai vigneti, una cena alla Clinica Gastronomica Arnaldo, e un
pranzo alla Lumira di Castelfranco, luogo di elezione del tortellino, dove
Carlo Alberto Borsarini ha proposto un percorso di assaggi della cucina del
territorio, il culatello con Parmigiano e balsamico; i vittoriosi tortellini in
brodo protagonisti della recente sfida con Bologna; i tortelloni di zucca con
crema di Parmigiano; il guanciale di vitello in confit; e il gelato al
balsamico tradizionale di Modena.
Pubblicato su QN Resto del Carlino – febbraio 2014
Se il cuoco di Obama era a Modena, io ne ho uno altrettanto Italiano e di prima classe, Vincenzo Carriero, come posso farlo mettere in contatto con la First Lady?