LA PIZZA ENTRA A FAR PARTE DELLE RAZIONI K DELL’ESERCITO AMERICANO

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ANCHE I MILITARI USA POTRANNO MANGIARSI LA PIZZA

di Luca Bonacini


La classica pizza napoletana, diventata da
tempo alimento globale, è presente in tutti i paesi del mondo, preparata in mille varianti, spesso snaturando la ricetta originale, ma i militari
americani, di stanza ad ogni angolo del globo, non potevano stranamente usufruirne,
perché non contemplata nei menù delle forze armate
statunitensi. Ora finalmente
anche i marines e gli altri corpi dell’esercito a stelle e strisce potranno
godere di questo prelibato cibo, certo non potrà essere come la pizza
Margherita, inventata da Brandi, in onore della Regina Margherita in via Chiaia
a Napoli, o come quella del pluri premiato Gino Sorbillo, il re di Napoli della
pizza
, ma gli chef e ricercatori americani promettono di aver realizzato una
ricetta particolarmente fedele a quella originale, che farà presto parte delle
cosiddette razioni K. I ricercatori di un laboratorio militare in Massachusetts
hanno sperimentato una ricetta per realizzare una pizza che non richiede
frigorifero o congelatore e che dura fino a tre anni. Le razioni K, che in
America vengono chiamate ‘Mre’ (Meals ready to eat, pasti pronti da mangiare)
sono di solito usate nelle zone di guerra o in quelle aree dove non e’
possibile attrezzare una cucina da campo. Attualmente, sono gli spaghetti il
pasto delle Mre che riscuote il maggior successo
, seguiti dai tortellini
vegetariani. “La pizza e’ la pietanza piu’ richiesta – ha detto Michelle
Richardson, esperta di alimentazione presso la U.S. Army Natick Soldier Research,
Development and Engineering Center – ma ci sono voluti anni prima di trovare la
ricetta giusta, perche’ nel tempo la mozzarella e il pomodoro penetrano
nell’impasto facendolo ammuffire”. Il problema e’ stato risolto usando
ingredienti cosiddetti umettanti come zucchero, sale e sciroppi che si legano
con l’acqua e non fanno arrivare i condimenti all’impasto.

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