IL CAFFE’ PIU’ ANTICO D’EUROPA

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IL CAFFE’ PROCOPE, IL PIU’
ANTICO D’EUROPA
di Luca Bonacini

E’
a Parigi il caffè più antico d’Europa, fondato nel 1686, quando i camerieri
portavano ancora le parrucche e i grembiuli bianchi. Il fondatore è Francesco
Procopio dei Coltelli, emigrato nella prima metà del Seicento da Acitrezza,
paese a poca distanza da Catania, affermando il primato degli italiani. Un
caffè che piacque ai Parigini, fece breccia la creatività dell’italiano che
veniva da un’attività analoga a Palermo, allora capitale del Regno di Sicilia, la
sua padronanza nel maneggiare gelati e rosoli, la sua simpatia e spontaneità,
caratteristica tutta italiana. Un Café che ebbe enorme successo grazie
all’invenzione che rese famoso il suo fondatore, il sorbetto (progenitore del
gelato odierno), e presto  fu necessario dotarsi
di una sede più ampia e adeguata, che poi divenne la sede storica nella quale il
Procope si trova tuttora (oggi è un ristorante), al 13 di rue de l’Ancienne
Comédie. Mentre Procopio dei Coltelli si distingueva  per la produzione di prelibati gelati e
sorbetti, e conseguiva un’autorizzazione reale con cui Luigi XIV gli conferiva l’esclusiva
di quei dolci, era sempre re Luigi XIV a decretare la chiusura, una decina di
anni dopo, del Théatre Italien, dei Comici dell’arte italiani, ritenuti
responsabili di una satira troppo audacie contro le amanti del re, un eredità
artistica poi raccolta dalla Comedie Française, tuttora esistente. Nel
frattempo la fama di quel caffè cresceva e si consolidava, soprattutto per la produzione
di acque gelate (la granita), gelati di frutta, fiori d’anice, fiori di cannella,
frangipane, gelato al succo di limone, gelato al succo d’arancio, sorbetto di
fragola, diventando il più famoso luogo di ritrovo francese. Fu di gran moda
nel Settecento e nell’Ottocento: fu frequentato, tra gli altri, da La Fontaine,
Voltaire, Napoleone, Honoré de Balzac, Victor Hugo, George Sand, Paul Verlaine
e Anatole France, come ricorda una epigrafe sulla porta, ma anche da
Robespierre, Danton e Jean-Paul Marat. Ancora oggi è uno dei luoghi più noti e
visitati di Parigi.

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