Non di solo pane …
Una buona notizia, in questi momenti nei quali sembra che non si stia facendo nulla di concreto per reagire. La scuola alberghiera di Carpi (Mo), propone un corso per reinserire adulti svantaggiati nel mondo della ristorazione.
di Luca Bonacini
Ci
sono gesti silenziosi e concreti, che possono essere molto efficaci in questo
momento di difficoltà economica, nel quale molte famiglie sono a rischio
povertà. Può sembrare paradossale che il cibo possa diventare un’ inaspettata
opportunità lavorativa, ma il comparto ristorazione, malgrado le mille
difficoltà e il calo dei consumi sembra ancora in grado di assorbire occupati,
e questa è una buona notizia, ma occorrono azioni forti, capaci di dare impulso
alla formazione, non bastano le iniziative di sostegno delle politiche sociali,
e i contributi economici una tantum, non sono risolutivi come la certezza di un’occupazione
per tutti. Ecco perché fa notizia che una scuola alberghiera, normalmente impegnata all’ addestramento di giovani promesse della
ristorazione di domani, si sia fatta promotrice di un progetto che questa volta
si rivolge ad adulti in evidente difficoltà, soggetti deboli che arrivano da
percorsi di vita particolarmente svantaggiati. Un’ iniziativa che tiene conto
dell’uomo, più che del profitto, il progetto didattico “Non di solo pane”,
organizzato dal Centro di Formazione professionale Nazzareno di Carpi, insieme
alla Regione, alla Provincia, alla Comunità Europea, è una risposta concreta che
giunge dal mondo dell’ospitalità e dalle istituzioni a chi si trova in particolari
condizioni di disagio, un corso formativo per operatori del mondo della
ristorazione che formerà camerieri e cuochi, creando le basi necessarie per affrontare
il nuovo lavoro. Un corso di 650 ore, con 19 partecipanti, di sette nazionalità
diverse, ma residenti nel territorio, dei quali 15 si sono brillantemente
qualificati, (due uomini e tredici donne), portando a termine l’intero
percorso, che prevedeva teoria e pratica in sala e cucina. Ad arricchire la
proposta formativa, un laboratorio di narrazione a cura di Susanna Bissoli, cinque
incontri nei quali raccontarsi ed esprimere la propria identità, condividendo
il proprio vissuto e le ricette della memoria: la passione di Antonio per gli
Aquiloni, l’entusiasmo di Olga per le storie e le piante, il calore di Angela,
il coraggio di Lucia, la solarità di Kadi, la sensibilità e il senso artistico
di Selen, la schizzinosità di Assunta, le arti marziali oltre che culinarie di
Manar, la fierezza di Emelia, la bravura nel canto di Hanna, le nostalgie di
Lillo, i bellissimi vestiti di Saima, l’ironia e la dolcezza di Edi, gli
animali disegnati sulla sabbia di Fatna, la riconoscenza di Hoda per il papà … lavorando
insieme per riprendere fiducia.
sono gesti silenziosi e concreti, che possono essere molto efficaci in questo
momento di difficoltà economica, nel quale molte famiglie sono a rischio
povertà. Può sembrare paradossale che il cibo possa diventare un’ inaspettata
opportunità lavorativa, ma il comparto ristorazione, malgrado le mille
difficoltà e il calo dei consumi sembra ancora in grado di assorbire occupati,
e questa è una buona notizia, ma occorrono azioni forti, capaci di dare impulso
alla formazione, non bastano le iniziative di sostegno delle politiche sociali,
e i contributi economici una tantum, non sono risolutivi come la certezza di un’occupazione
per tutti. Ecco perché fa notizia che una scuola alberghiera, normalmente impegnata all’ addestramento di giovani promesse della
ristorazione di domani, si sia fatta promotrice di un progetto che questa volta
si rivolge ad adulti in evidente difficoltà, soggetti deboli che arrivano da
percorsi di vita particolarmente svantaggiati. Un’ iniziativa che tiene conto
dell’uomo, più che del profitto, il progetto didattico “Non di solo pane”,
organizzato dal Centro di Formazione professionale Nazzareno di Carpi, insieme
alla Regione, alla Provincia, alla Comunità Europea, è una risposta concreta che
giunge dal mondo dell’ospitalità e dalle istituzioni a chi si trova in particolari
condizioni di disagio, un corso formativo per operatori del mondo della
ristorazione che formerà camerieri e cuochi, creando le basi necessarie per affrontare
il nuovo lavoro. Un corso di 650 ore, con 19 partecipanti, di sette nazionalità
diverse, ma residenti nel territorio, dei quali 15 si sono brillantemente
qualificati, (due uomini e tredici donne), portando a termine l’intero
percorso, che prevedeva teoria e pratica in sala e cucina. Ad arricchire la
proposta formativa, un laboratorio di narrazione a cura di Susanna Bissoli, cinque
incontri nei quali raccontarsi ed esprimere la propria identità, condividendo
il proprio vissuto e le ricette della memoria: la passione di Antonio per gli
Aquiloni, l’entusiasmo di Olga per le storie e le piante, il calore di Angela,
il coraggio di Lucia, la solarità di Kadi, la sensibilità e il senso artistico
di Selen, la schizzinosità di Assunta, le arti marziali oltre che culinarie di
Manar, la fierezza di Emelia, la bravura nel canto di Hanna, le nostalgie di
Lillo, i bellissimi vestiti di Saima, l’ironia e la dolcezza di Edi, gli
animali disegnati sulla sabbia di Fatna, la riconoscenza di Hoda per il papà … lavorando
insieme per riprendere fiducia.
Pubblicato sul Resto del Carlino dicembre 2013