Un’evento atteso come tutti gli anni, la prima della Traviata al Teatro la Scala di Milano, presenze istituzionali garantite ma meno celebrities quest’anno. Tutto esaurito in teatro, e anche nei luoghi della città dove era possibile seguire in diretta l’evento internazionale, come l’Aula Magna dell’Ospedale Niguarda, i cinematografi, il Teatro Dal Verme, lo Spazio Fumetto, il Museo
Interattivo del Cinema, l’Auditorium Gaber a Palazzo Pirelli, fino al carcere di San Vittore. Clima di crisi che non ha impedito ai signori e alle signore dell’alta società di sfoggiare i consueti abiti da sogno, nel consueto balletto del chi veste chi. Il ricevimento è stato affidato al nume tutelare della cucina italiana Gualtiero Marchesi, che più milanese non si può, l’unico degli chef italiani ad aver ricevuto la stella Michelin e ad averla restituita per protesta.